Willy Monteiro Duarte | Serve Cautela? No! Serve Coraggio. Serve Empatia

di GRIOT - Pubblicato il 09/09/2020
Willy Monteiro Duarte
“Serve sempre cautela quando si devono analizzare situazioni così complesse.”
“Chissà se i 4 hanno visto che Willy era di colore.”
“Colpa delle palestre.”
“È morto per futili motivi.”
“Bisogna aspettare per capire se c’è l’aggravante razziale. Serve cautela.”
——

“SERVE CAUTELA”.

Questo è il mantra della classe politica e giornalistica del Paese da decenni quando si parla di nuovi italiani, di corpi neri, di figli di migranti, di stranieri. Oggi mi duole vedere dai profili di compagni di battaglia la stessa flemme nell’analizzare e nel dare un nome a quanto accaduto.

La morte di Willy fa male. La narrazione del suo omicidio fa ancora più male.

Le “cautele” che deve usare il Paese per parlare di Willy e di tutte le persone come lui, ha spinto le testate giornalistiche a scrivere cose violenti e terribilmente ingiuste.

Con le dovute cautele è stato meglio scrivere che “era ben integrato nel suo quartiere”, perché si sa, il Paese non è pronto ad ammettere che Willy è stato ammazzato a CASA, nella SUA città.
Usando le dovute “cautele” era meglio per la stampa scrivere “Willy è morto per futili motivi” piuttosto che AMMAZZATO DA 4 FASCISTI. (Si dichiaravano tali sui loro profili social)

Ieri come se non bastasse, un gruppo politico in un post pubblico ha scritto “Chi sa se i 4 hanno visto che Willy era di colore” rappresentando il livello più basso dell’ipocrisia del Paese.
Oggi la stampa ci riporta le parole pronunciate dai familiari dei killer. Queste 4 parole riportano tutte le vostre cautele alla realtà dei fatti. Per loro “era solo un immigrato”.

Il paese vive di ipocrisie e Willy e tutte le ragazze e i ragazzi come lui muoiono nelle notre strade proprio perché quando si parla di loro “SERVE CAUTELA”.

Serve il CORAGGIO di assumere delle posizioni chiare e nette sui valori che difendiamo e sui diritti che pretendiamo.

Serve il CORAGGIO di chiamare le cose con i loro nomi e di gridarlo quando serve per rendere omaggio alle vite spezzate.

Serve CORAGGIO per rendere omaggio alla vita di chi ci lascia.

Serve EMPATIA per capire il dolore di una famiglia che non vedrà più i colori della primavera. Vi abbraccio.

Willy chiede giustizia.

– di Andi Nganso, (8.09.2020)

Una giornata di silenzio per Willy Monteiro Duarte

Domenica 13 settembre

La comunità capoverdiana di Roma invita tutti e tutte a partecipare a una giornata silenziosa: prossima domenica 13 settembre alle ore 15 a Colleferro. Appuntamento alle 14 alla stazione Termini. In memoria del giovane Willy Monteiro Duarte brutalmente ucciso la notte tra il 5 e il 6 settembre. La camminata è a favore della pace e della giustizia, oltre che volta a dimostrare sgomento verso gli atti incresciosi compiuti dai 4. Una marcia d’amore per un’anima santa e buona.

 

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