Vortex | La Sfida Alle Convezioni E Il Diritto Di Essere Fuori Norma Di Phia Ménard

di GRIOT - Pubblicato il 30/01/2020

La regista, artista performativa, giocoliera e attivista francese Phia Ménard, fondatrice della compagnia Non Nova, sed nove (“non cose nuove, ma in un modo nuovo”), porta al Teatro India Vortex, uno spettacolo che trasformerà il palcoscenico in un terreno di sfida ironica alle convenzioni, attraverso i generi, rivendicando allo stesso tempo il diritto di essere furoi norma. Dal 2008 l’artista ha concentrato la sua ricerca sugli elementi naturali: l’acqua, il ghiaccio, il vento. Il suo è un teatro che nasce dal forte desiderio di far vivere agli spettatori esperienze inaspettate, animata dalla forte convinzione che la complessità della vita abbia bisogno di un approccio multiforme per interpretare la natura ibrida delle società del nostro tempo.

Vortex, di Phia Ménard, ci conduce nel moto metamorfico della trasformazione, dove ogni canone e norma finiscono per dissiparsi. Nel vortice, coreografia e scenografia generano un movimento fluido e introspettivo, quasi ipnotico, al centro del quale Phia Ménard gioca fisicamente e metaforicamente con l’elemento vento,  danzando in un’arena di ventilatori dove le regole non esistono. Testimone e partecipe nella turbolenza violenta e nella danza catartica, il pubblico assiste e si lascia andare alla sensazione di perdita di gravità generata dalla trasformazione.

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Phia Ménard, Vortex – Foto di Jean-Luc Beaujault

Vortex nasce attorno al concetto di injonglabilité (negazione del gioco di distrezza, della giocoliera): in questo modo l’artista gioca con gli elementi invisibili per eccellenza, il vento e l’aria. Nella performance, l’interprete circondata da ventilatori che generano un vortice, come in una gabbia con delle belve da domare, inizia una lotta-danza con il soffio gorgo fino a quando non entra in scena la plastica, per danzare insieme a lei sulle note di Ivan Roussel.

“Sotto quanti strati ci copriamo per apparire al mondo?riflette Phia MénardChi può rivendicare la propria ‘anormalità’? Chi si nasconde in noi, assopito, in superficie o nelle profondità dell’essere? Come ci liberiamo dalla morsa dell’artificio per apparire quello che siamo? Voglio lottare contro una morale della paura e della stigmatizzazione. Pensare l’anormale come qualcosa di diverso dal dolore e dalla sofferenza. Nell’arena di Vortex le regole sono volontariamente falsate per aprire la nostra percezione al bisogno di affrancarsi dai tabù, con il vento come materia fluttuante, per sfuggire dalla pesantezza e svegliare ‘l’Alieno’; la parte dormiente sepolta sotto un’uniforme in prestito. […] C’è bellezza, disgusto, e dominazione: sensazioni violente che ci ricordano che siamo vivi.”

VORTEX
Drammaturgia | Jean-Luc Beaujault
Direzione artistica, Coreografia e Scenografia | Phia Ménard
In scena | Phia Ménard
Musiche | Ivan Roussel da Claude Debussy

Teatro India
Lungotevere Vittorio Gassman, 1, Roma
30-31 gennaio // 1-2 febbraio
H | 21.oo
Durata | 50 minuti

ATTENZIONE: Per la visione di Vortex la direzione raccomanda la massima puntualità. A spettacolo iniziato non si potrà accedere in sala. Info biglietto, qui. Negli stessi giorni andrà in scena un altro spettacolo di Ménard, destinato a bambini e adulti, dal titolo ‘L’après-midi d’un foehn’. Più info, qui.

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