
Dall’interno della sua bolla magica, Laetitia Tamko, in arte Vagabon, ci invita a trovare noi stessi nel mondo, portandoci per mano nell’ universo musicale che ha creato per il suo secondo omonimo album, Vagabon.
Uscito via Nonesuch lo scorso 18 Ottobre, in questo nuovo disco (che inizialmente si intitolava All the Women in Me) la cantante e produttrice ventiseienne di origine camerunense sembra voler lasciare alle sue spalle il suono indie che l’ha portata alla fama, per avventurarsi in mari inesplorati e spalancare la porta a una nuova e sorprendente dimensione elettronica. Atto di fede, evoluzione naturale o vera vocazione musicale, il suono di Vagabon si è evoluto dinamicamente dal mondo indie rock alla sfera pop elettronica sperimentale, grazie ad accenti sintetici ispirati all’R&B della metà dei ‘00.
Ingegnere elettronico e informatico di professione, Laetitia Tamko ha lasciato il lavoro dopo l’uscita del suo acclamatissimo primo album, Infinite Worlds. Con questo secondo lavoro, la cantautrice continua a dimostrare le sue capacità creando ponti tra mondi separati, quello indie rock, che ancora riecheggia, e quello elettronico che Tamko approccia con audacia e libertà, fino ad arrivare al gospel e al folk di tracce come In a Bind e Every Woman.
Come ha confessato a Pitchfork, Every woman rappresenta la tesi dell’album ed è accompagnata da un bellissimo video diretto dal filmmaker camerunense Lino Asana, attraverso il quale Tamko voleva rappresentare l’idea di trasparenza e creare una vera e propria casa per la tesi del suo album. “È un’ode a tutti coloro che si sentono diversi e che cercano e combattono attivamente per uno spazio. Quando sono stata avvicinata da Lino Asana, sono stata subito molto, molto entusiasta di lavorare con un artista che viene dal mio paese. La comprensione reciproca è stata immediata, infatti molte scene del video ricordano la mia infanzia in Camerun, le faccende che mi facevano fare da bambina, la semplicità e l’umiltà del modo di vivere.”
Profondo e coinvolgente, il timbro di Tamko lascia trasparire quel senso punk di ribellione e distacco che rimanda alle band punk rock femminili degli anni ‘70 e ‘80 come The Slits. Mentre con i synth caldi che caratterizzano tracce come Water Me Down o Please Don’t Leave the Table, Vagabon invoca un’atmosfera ibrida e senza tempo che crea una connessione diretta con l’ascoltatore.
Dinamico e ricco di piccoli dettagli e minuzie, questo nuovo disco mostra tutti i nuovi colori di questa talentuosa artista che ci regala una profonda esplorazione dell’essere donna e manda un messaggio molto chiaro: “Abbiamo il diritto di sentirci complete anche se siamo da sole / Perché non abbiamo paura della guerra che abbiamo iniziato / E siamo qui ferme mentre vi tentiamo in pugno.”
Vagabon ha appena iniziato il tour che la porterà in giro per l’Europa e gli Stati Uniti. Ascolta il nuovo album qui sotto e scopri di più sulle prossime date qui.
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Sono una persona molto eclettica con un’ossessione per la musica e la sociologia. Nata e cresciuta in Italia, Londra è diventata la mia casa. Qui creo beat, ballo, canto, suono, scrivo, cucino e insegno in una scuola internazionale.