UNOS | SPAZIO GRIOT Porta Tempesta Da EXP A Palazzo Delle Esposizioni

La musica cinetica ed ellittica di UNOS arriva da EXP al Palazzo delle Esposizioni, come parte della rassegna RIFRAZIONI, curata da SPAZIO GRIOT. Suoni per spazi debolmente illuminati e potenti impianti audio, che mettono al centro la comunità, le radici, e le identità pinoy.

di S. Himasha Weerappulige - Pubblicato il 21/06/2023
Unos. COURTESY Full Colorz e l'artista. Foto: Heleen Declercq

Unos è una dj e producer di origine Belga e Filippina, la cui fama si è cementificata nel momento in cui si è unita all’etichetta discografica Darker Than Wax, nota realtà musicale di Singapore, che esplora la permeabilità della musica underground in Asia (e oltre). Il suo talento però prescinde questo evento ovviamente e la sua prima cotta musicale fu per la batteria, o meglio, il desiderio di studiare la batteria. Un amore non corrisposto,per mancanza di supporto economico, racconta UNOS con tono sardonico. “Durante la mia infanzia, mi immergevo in blog e siti web come Hype Machine ed esploravo vari servizi peer-to-peer, assorbendo avidamente musica di generi diversi come electro, house, ambient, dream pop, hip-hop e punk” (…) Il primo concerto è stato quello di Tokimonsta”— talentuosa produttrice musicale Coreana-americana — “e vederla usare il suo APC40 di prima generazione, e domare senza sforzo il palco, ha avuto un grande impatto su di me.”

La collettività e lo scambio tra diversi vissuti è quindi una dimensione innegabile della pratica musicale di UNOS. Coltiva le sue skill da DJ durante le estati universitarie, un vinile alla volta, con un collettivo locale chiamato Sonar Sound Club. “È stato un costante processo di scambio, errori e tentativi.” Il suo moto di ricerca accompagna la sua pratica di dj e produttrice, spingendola costantemente verso nuovi territori musicali. Scopre nuove sonorità, guardando il passato. Questa inchiesta sonora l’ha portata ad esplorare le varie diramazioni di musica elettronica germogliate in Europa tra la metà degli anni ’80 alla fine degli anni ’90. “La quantità di musica eccezionale che è emersa in Italia e in Belgio tra il 1988 e il 1994 è incredibile. Il senso di libertà e ottimismo presenti nei suoni di quell’epoca mi attraggono in maniera magnetica, e armonizzano con il mio modo di fare musica.”

L’Italo-house, Chicago house, il debutto della progressive house, hard house, trance e techno sono solo alcuni dei generi che ha recentemente divorato. Dalla sua ricerca traspare quindi un’insaziabile desiderio di scoprire tutte le sfumature e pluralità che si possono manifestare in un genere musicale. La pluralità nello studio della musica si traduce anche nella necessità di centrare il senso di collettività e comunità all’interno dei suoi progetti musicali. Nel 2019 debutta con Tropical Diskoral, che intreccia permanentemente la sua pratica di ricerca musicale con un moto di ricerca più personale ed intimo. Un’ esplorazione delle sue radici pinoy.

Tropical Diskoral esce in tempi politicamente saturi, ed è una compilation avviata assieme allɜ suoɜ amicɜ e colleghɜ Chris Fussner (Tropical Futures) e Jorge Wieneke (obese.dogma777 fka similarobjects). La raccolta esce pochi giorni dopo il Giorno dell’Indipendenza delle Filippine dalla Spagna (1898), ma è anche incorniciata da uno scenario politico moderno molto carico, teso come una corda di violino. Solo dal 2016 al 2018 sono state 20.000 le morti per mano delle forze dell’ordine locali, come si racconta nel documentario di Boiler Room, To live & Die in Manila, documentario che getta luce sullo scenario Rap e Hip Hop in Tagalog.

In questa intersezione di eventi passati e futuri, Tropical Diskoral si fa pratica politica, raccogliendo e tessendo una rete sonora tra musicistɜ appartenenti al panorama filippino di musica elettronica, e musicistɜ Pinoy appartenenti alle varie diaspore. La compilation è stata costruita in maniera collaborativa, ed è diventata uno spazio di autocoscienza per le varie comunità locali e diasporiche, accomunate dalla preoccupazione per la situazione politica locale.

“La musica può essere un mezzo di protesta, di critica sociale e di espressione di identità e oppressione. Inoltre, può fornire un rifugio e un’ispirazione durante i momenti difficili e può aiutare a creare una sensazione di comunità e appartenenza. La musica può fungere da catalizzatore per il cambiamento e può avere un impatto significativo sulla società,” rivela UNOS. Nel caso di Tropical Diskoral, la compilation stessa diventa un atto politico dando voce allɜ artistз che hanno vissuto le conseguenze di un ambiente politicamente denso. Mettendo in risalto la loro espressione artistica, la loro resilienza, e celebrando l’identità filippina.

Tropical Diskoral ha avuto un ruolo nel plasmare la nicchia della scena elettronica filippina negli ultimi anni”. Da questo primo spazio, sono nate radio online, programmi su mixcloud, e numerose altre compilation che replicano il modello della compilatio. Sotto una crosta composta di tensioni socio-politiche e gli scheletri coloniali, vi è quindi un panorama musicale magmatico ed escandescente che funge da catalizzatore per i vari movimenti politici dal basso, che continuano a superare i propri limiti e a trovare nuove sonorità per esprimere il proprio dissenso. Dopo la prima compilation, il progetto di Tropical Diskoral ha preso una pausa per  capire come trovare nuovɜ artistɜ e andare avanti in maniera sostenibile.

La cura comunitaria, è infatti un elemento essenziale della prassi musicale di UNOS, e alla cura si rifà il titolo del suo nuovo EP, Boodle Fight, che trae ispirazione dalla vivace tradizione culinaria filippina, ed i suoi banchetti comunali, senza rigidismi e senza posate, condivisi tra amicɜ e famiglie. Il concetto dietro questo EP germoglia durante il suo primo tour in Asia, e ricuce diversi frammenti della sua identità. La prima traccia Angermanagement trae ispirazione dalle sonorità vibranti delle ballroom raccontando dell’ira rigeneratrice delle comunità queer, dove la rabbia è una forza di propulsione che porta al cambiamento. A fare testamento dell’energia di UNOS non sono solo i suoi suoni e le sue parole, ma anche il suo nome d’artista. UNOS in Pinoy vuol dire infatti ‘’forte vento” o “tempesta”. L’EP trasla lentamente verso sonorità più dolci e reminiscenze di estati tropicali ormai passate, con l’ultimo brano Love Letters to Summer.

Piani per il futuro dell’artista? Ampliare le onde sonore finora cavalcate, producendo musica, programmando il suo prossimo tour in Asia e condividendo le sue abilità da produttrice tramite un camp per aspiranti produttorз  e DJ. La programmazione del prossimo tour è ancora in divenire, quindi bookers, contattatela.

Per chi si sente curiosǝ di vederla subito invece, SPAZIO GRIOT presenta UNOS in ua listening session in collaborazione con EXP, Mercoledì 21 Giugno, al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

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Opero nel cinema, tra casting, sviluppo, ricerca archiviale e programmazione nell’ambiente festival. Il mio background è però legale, e mi ha permesso di sviluppare un metodo di analisi decoloniale che mi porto appresso nell'audiovisivo e nelle arti. Curo diverse piattaforme diasporiche, e per GRIOT sono una contributor.