Triumphs And Laments | William Kentridge Vuole Celebrare La Festa Di Roma Con Noi

di GRIOT - Pubblicato il 20/04/2016

Ci siamo quasi. Dopo tanti lamenti è arrivato il Trionfo. Il fregio lungo 500 metri realizzato dall’artista sudafricano William Kentridge, nelle ultime settimane si è rivelato in tutta la sua maestosità e potenza visiva sui muraglioni del Tevere: Triumphs and Laments.

Un’installazione realizzata ad hoc, un’opera effimera, temporanea. Una storia pellicolare che racconta con ottanta figure alte dieci metri i più grandi trionfi e lamenti della città eterna. Dai tempi mitologici ad oggi.

Temporanea perchè tra cinque anni non ci sarà più. Non perchè qualcuno ha deciso così, ma semplicemente perchè per realizzarla è stato usato un processo molto innovativo, l’idropulitura, che non ha intaccato in maniera permanente la superificie dei muraglioni, considerati mura storiche che non possono essere alterate. Una tecnica utilizzata per la prima volta in un’opera d’arte pubblica urbana dalla fondatrice di TEVERETERNO, Kristin Jones, che nel 2005 realizzò l’iconico corteo di Lupe romane – She-Wolves – nello stesso tratto di fiume.

Come funziona? In pratica sono stati applicati sul travertino delle sagome corrispondenti alle figure da realizzare [lo stesso principio dello stencil], ed è stata utilizzata acqua calda ad alta pressione per lavare via la patina biologica che nel corso degli anni si è sedimentata sulle pareti. La pulitura non ha interessato tutto lo sporco e il nero che è rimasto è stato lasciato per delineare i protagonisti del fregio. Si tratta quindi di una vera e propria opera vivente che cambierà e svanirà nel tempo. Cenere alla cenere. Polvere alla polvere.

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Foto (c) Alessandro Monaco, via

Ricordo ancora quando due anni fa insieme alla squadra di Tevereterno, l’associazione americana guidata da una grande artista e visionaria che mi piace definire Kristin “Perseverance” Jones, presentavamo ad un pubblico selezionato invitato al museo MAXXI un workshop a cielo aperto che descriveva con balli, suoni e canti quello che sarebbe stato Triumphs and Laments.

Ricordo anche quando seguivo le prove fatte sulle banchine del Tevere, fino a tarda sera, con i musicisti, i vocalisti e i performer che seguivano le indicazioni del Maestro Kentridge e del Maestro Philip Miller, il compositore sudafricano che da anni collabora con l’artista. Ricordo ancora l’emozione che provavo nell’essere lì.

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Foto (c) Luzzi, via

Bene. Tutte queste fatiche, il 21 e il 22 aprile potranno essere ammirate nella loro completezza e massima espressione creativa anche da noi.

Cosa succederà? Triumphs and Laments inaugurerà con un programma teatrale live ideato dallo stesso Kentirdge con le musiche originali scritte da Philip Miller e dal musicista sudafricano Thuthuka Sibisi. E vi assicuro che quando Kentridge fa teatro quello che viene fuori è qualcosa di indescrivibile, che fa venire la pelle d’oca. Ne avevo già parlato l’anno scorso, dopo aver visto a Firenze la sua pièce, Ubu and the Truth Comission.

Verranno eseguite una danza di ombre e due processioni musicali – una come espressione dei trionfi, l’altra dei lamenti – che convergendo sullo sfondo del fregio, diffonderanno voci e strumenti fino alla banchina opposta, spazio da cui sarà possibile assistere allo spettacolo.

Processioni che vedranno più di quaranta musicisti e vocalisti coinvolti, così come una serie di strumenti diversi: dai suoni soavi della kora africana fino alla trascinante zampogna italiana.

Ci saranno le voci, provenienti dal passato e dal presente, che si leveranno e ricadranno nel botta e risposta di Triumphs and Laments: una canzone Mandinka degli schiavi dall’Africa occidentale, un’antica musica melodrammatica popolare dell’Italia del Sud, una canzone di battaglia dei guerrieri Zulu – con le parole del poeta Rainer Maria Rilke che dovranno essere recitate e cantate così: That is the longing: to dwell amidst the waves / and have no homeland in time [Questa è la nostalgia: vivere nella piena / e non avere patria dentro al tempo.]

“Quella di domani sarà una grande festa popolare aperta a tutti. Non ci sono posti riservati e chiunque può parteciparvi gratuitamente”, ha dichiatao Kentridge.”È stato un lavoro lungo durato diversi anni e ottenere tutti i permessi non è stato semplice. La cosa più importante era il desiderio di realizzare questo fregio”

griot-mag-Triumphs and Laments | William Kentridge -Roma - Natale di Roma - Rome-photo by Sebastiano Luciano 1
Foto (c) Sebastiano Luciano

La musica. Sempre la musica. E in questa performance sarà una musica di esodo, di tragedia, di speranza.

Se non volete perdervi la celebrazione del Natale di Roma attraverso il più grande progetto di arte pubblica che la città abbia mai visto, la più grande fatica artistica di uno degli artisti più importanti al mondo, seguite bene le indicazioni qui sotto.

William Kentridge ci ha invitati. Sarebbe un disonore nei confronti della storia di Roma [e di William] non rispondere all’invito.

“La mia speranza”, ha confessato Kentridge “è che, mentre le persone si troveranno a camminare lungo questi 500 metri, potranno riconoscere immagini di una storia sia familiare ma anche reinterpretata. E questo rifletterà la maniera complessa nella quale la città si rappresenta. Cercando il senso della storia a partire dai suoi frammenti, troviamo un trionfo in una sconfitta e una sconfitta in un trionfo.”

* Dove e Quando *

Giovedì 21 aprile, h 20:30
Venerdì 22 aprile, h 20:30, 22:30

Lo spettacolo durerà mezz’ora.

* Come accedere alla banchina *

Potrete guardare ed ascoltare la performance dalla banchina sinistra [est], opposta a quella del fregio, che sarà accessibile tramite le scalinate a Ponte Sisto e Ponte Mazzini, e da sopra la strada [Lungotevere dei Tebaldi] o dai ponti.

* TEVERETERNO *

TEVERETERNO è un progetto multidisciplinare non-profit dedicato all’adozione e alla gestione di Piazza Tevere: il più grande spazio pubblico dedicato alle arti contemporanee a Roma.

L’associazione è stata fondata nella convinzione che l’arte possa essere un potente catalizzatore per la trasformazione urbana. Immagina il Tevere come un parco nel cuore di Roma e Piazza Tevere – tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini – come il suo spazio pubblico più vitale. Qui, dal 2005, TEVERETERNO ha prodotto eventi culturali che hanno coinvolto migliaia di cittadini, celebrando il luogo ed il suo contesto attraverso vibranti opere di arte contemporanea, includendo opere originali di Jenny Holzer, Alvin Curran, Roberto Laneri, David Monacchi, Nico Muhly e Kiki Smith.

Dal 2011, l’associazione fa parte del Piano di Gestione del sito Unesco di Roma come progetto pilota di riferimento per un dinamico rinnovamento del fiume di Roma. Nel 2015, TEVERETERNO ha ottenuto una concessione che durerà 19 anni. Strumento che le permetterà di offrire una programmazione culturale a Piazza Tevere – pietra miliare per un progetto esteso di placemaking nella Città Eterna.

Evento Facebook

Immagine in evidenza | (c) Sebastiano Luciano

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Ultimo aggiornamento 21-04-2016, 16:00

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