Take My Hand | A Tu Per Tu Con Omega Sirius Moon

di GRIOT - Pubblicato il 21/10/2016

Omega Sirius Moon, performer e musicista, nata e cresciuta in Virginia, sembra uscita direttamente dalla New York del 1962, anni di irrequieta crescita artistica, dove iniziavano a prendere forma le prime factory di Andy Warhol che collaborava e ospitava grandissimi artisti, tipo Basquiat, e i Velvet Underground e altri muovevano i loro primi passi nel mondo del rock. Un connubio così solido tra arte e musica che si ritrova perfettamente nella poetica dell’artista newyorkese d’adozione.

Pochi mesi fa è uscito il suo nuovo lavoro, Rebel and Romantics, per l’etichetta indipendente OSM Creative Suites. L’album si presenta come il più integrale e impenitente progetto che l’artista abbia mai fatto. Si è travolti da chitarra distorte alla Sonic Youth e da racconti di guerra e potere trattati nel brano Noir. Le atmosfere melodrammatiche di Moody e del singolo Take My Hand rendono il tutto selvaggiamente seducente e culminato di magia e angoscia.

In particolar modo il videoclip di Take My Hand, di cui lanciamo l’anteprima in Italia, realizzato con l’aiuto dalla filmaker italiana Daniela “Zoe” Croci, rappresenta il culmine della poetica di Omega Sirius Moon.

Tra l’analogico e il decadente si decompone lo schermo cinematografico, guidati in un viaggio astratto di magia e degrado urbano. Dove il tempo è deformato in un sogno surrealistico.

So che vivi a Bed-Stuy, quartiere di Brooklyn che da alcuni anni sta vivendo un forte processo di gentrificazione. Quanta ispirazione prendi dal posto in cui vivi e quanto incide la trasformazione del tuo quartiere sul tuo processo creativo?”

Siamo noi ad influenzare i gentrificatori. È per questo che stanno venendo qui. L’energia, la cultura, l’atmosfera e il settore immobiliare li eccita.

griot-mag-a tu per tu con omega sirius moon-musicista-artista-rebels-and-romantics-daniela-zoe-croci-Da più di 10 anni Bed-Stuy è la mia fonte di ispirazione, prima ancora che la gentrificazione avesse inzio. È un posto in cui la gente si dice buongiorno, dove tutti sono amici. Abbiamo il più bel sabato mattina che si possa vedere in giro. Per non parlare dei party di quartiere e in casa. Sono i più fighi. Abbiamo anche delle erbe fantastiche. Gente nera super creativa e bella. Siamo sempre stati cool e artisticamente avanti molto prima che arrivasse la gentrificazione.

C’è da dire poi che il fatto che Bed-Stuy fosse etichettato come luogo pericoloso, ha permesso a lungo di preservarne la cultura perché erano molto pochi i bianchi che giravano da queste parti. Ora invece ce ne sono a fiumi e la cultura da una parte si è diluita, da un’altra si è arricchita.

Ti faccio alcuni esempi. Prima della gentrificazione non riuscivamo a trovare prodotti freschi a Bodega – un negozio della catena ‘Deli’ che sta all’angolo della mia strada – né il latte di mandorle e cibi biologici o gluten-free. Solo cibi in scatola, alimenti trasformati, alcol e caramelle.

Un sacco di famiglie si coltivavano e ancora si coltivano il proprio cibo. E i Community Gardens sono un’altra opzione che hai a disposizione, se sai della loro esistenza. Ma prima che arrivasse Trader Joe [una catena di alimentari di quartiere che vende alimenti freschi e anche bio] molti di noi arrivavano fino a Manhattan per avere cibi freschi e biologici, in un posto che si trova sulla 6th ave: Life Thyme Market.Ora a Bed-Stuy è piena zeppa di posti che offrono prodotti più sani, ma a prezzi esorbitanti. L’altro giorno ho visto una scatola di cereali muesli al prezzo di $8.

Sei sia una musicista che una visual artist. In che modo la tua arte e la tua musica si contaminano e quanto peso ha la componente visuale nei tuoi video?

Il mio studio è una stanza piena di libri, amplificatori, chitarre, materiali d’arte, progetti in fase di realizzazione. C’è anche un altare.

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Quando sono in questo spazio lavorando alla mia arte attingo contemporaneamente a più risorse. Innanzitutto parte tutto con la musica. Le mie giornate non possono iniziare senza. Quindi di solito faccio girare un vinile mentre mi guardo un film di Kung-Fu o video musicale- senza volume –  e ascolto a volume basso le notizie di BBC mondo alla radio. Il vinile va a volume alto e i miei libri e gli oggetti con cui lavoro sono a portata di mano. Onestamente non so dove inizia la mia esperienza visuale e dove finisce quella sonora, o viceversa. Nello stesso momento divento un’antenna e una trasmittente. Ricevo, proietto e documento ogni cosa.

Naturalmente la parte visiva dei video musicali è importante. Essendo un’artista multidisciplinare spesso concepisco una visione d’insieme. La qualità tecnologica dei miei video non è sempre stata la migliore, ma il contenuto è un’estensione della visione. In alcuni casi è la visione.

Ritengo che sia importante offrire a chi guarda i miei video un’esperienza alternativa, un cambiamento nella coscienza. Qualcosa che va oltre il sincronizzare la mia voce a una traccia, mentre la camera sta girando. Le persone che guardano possono vivere tutto ciò ai miei show. Mi piace l’idea di accompagnarle in un viaggio visivo e allo stesso tempo mostrare e condividere piccoli pezzi di me.
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Sei nata e cresciuta in Virginia, terra del Blues, e poi ti sei trasferita a New York, città dei mille suoni rock. Come riesci a modulare i due generi in un unico concetto?

Blues e rock non vivono uno nell’altro? Ho due paroline magiche che lo provano: Chuck + Berry! Storicamente sappiamo che il rock è una derivazione del Blues e chiunque abbia un orecchio attento concorderà. Le uniche differenze principali risiedono negli argomenti di cui trattano e nei BPM, altrimenti stessi ritmi, stessi giri di chitarra.

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La mia onda rock preferita è la scena punk di Tokyo e Osaka. Libera, selvaggia e contagiosa. Un sacco di urla e di pogare sotto il palco. È liberatorio. Dopo aver girato l’Europa e l’Asia abbastanza regolarmente negli anni, sono stata esposta a innumerevoli scene rock e hip hop. Un po’ ti trasformano tutte. Dopo ogni concerto sei una persona diversa. Dopo ogni brano ti innamori dell’idea di diventare un musicista diverso. Siamo la somma totale di tutte le nostre esperienze.

Forse è anche l’essere una DJ di vinile che mi espone a così tanti generi e sottogeneri musicali di ogni epoca e paese.

Il processo di perdermi tra i dischi per ore e ore, di suonare pezzi che non ho mai ascoltato, di cercare nuove gemme. In pratica realizzi che la buona musica è buona musica. Punto. I generi scompaiono. Ti rimane solo la sensazione che ti dà la musica, indipendentemente dalla razza o dalla posizione geografica. La musica è qualcosa di molto più grande di queste piccole scatole in cui molte persone cercano di metterla.

Il 23 ottobre inaugurerà alla World Money Gallery di Bushwick, Brooklyn, la tua mostra. Su cosa è incentrata?

La mia mostra si intitola The Tinkerings Of A Cantankerous Wizard. È una mostra su tutto e niente. I visitatori verrano catturati dalla Merkaba universale e portati direttamente dentro il nucleo del mio subconscio. Camminando per i corridoi, incontreranno sacre formazioni geometriche, vortici, dei continuum di tempo interrotto, frattali africani e simbli nascosti, chiavi e messaggi da antiche civilità.

Rebel & Romatics è disponibile su Itunes.

Intervista di Federico de Feo

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