Stella Jean lo aveva promesso nel 2020, nella sua lettera aperta al New York Times: non sfilerò più finché sarò l’unica stilista Nera italiana presente nel calendario della Settimana della Moda di Milano. Sono stanca di essere un’anomalia.
Sono passati oltre due anni dal suo intervento a Piazza del Popolo, in occasione della manifestazione organizzata per denunciare la morte di George Floyd e per fare luce sulle discriminazioni presenti a più livelli in Italia.
E così l’evento del 23 settembre si presenta come un nuovo inizio nella storia della moda italiana. Ospitata all’interno dell’Adi Design Museum, la designer italo-haitiana ha infatti presentato la sua ultima collezione insieme alle capsule collection di 5 designer con background migratorio—Fab Five: Fatra, Made for a Woman, Phan Dan Hoang, Runway Reinvented Villain—selezionatз da WAMI – We are Made in Italy. WAMI è il collettivo di cui Jean è co-fondatrice, insieme al designer statunitense Edward Buchanan, fondatore di SANSOVINO 6, e Michelle Francine Ngonmo, fondatrice di Afro Fashion Week. Un progetto nato con l’obiettivo di dare visibilità alla creatività di designer Nerз e POC, per far sì che ci sia un reale riconoscimento del contributo che la creatività BIPOC può dare alla moda.
A fine show, il pubblico si è espresso in una grande standing ovation, con una palpabile commozione che irradiava la sala, dopo il discorso letto da Stella Jean a sua figlia, presente alla sfilata, in cui ha voltuo ribadire il suo impegno sociale sul tema dei diritti delle persone discriminate.