Spoek Mathambo E Il Suo Fantasma

Spoek Mathambo, il principe del Township Tech, genere musicale che sta facendo esplodere la scena elettronica sudafricana e globale, ci ha fatto nuovamente impazzire. Il giovane musicista e artista sudafricano, classe 1985, ha lanciato sul mercato il suo nuovo progetto, Fantasma, collettivo di cinque musicisti che mixa elettronica, hip-hop, Maskandi (musica popolare Zulu) shangaan electro, house sudafricana, psych-rock e punk.
Il risultato è un ibrido unico, fresco e originale e ha il merito di aver fatto conoscere a un audience internazionale le sonorità tipiche del Township Tech.
Insime a lui troviamo DJ Spoko – vero nome Marvin Ramalepe – padrino della Bacardi House (vi consiglio di perdervi 5 minuti nelle sonorità di Township Funk, di DJ Mujava), Andre Geldenhuys, ex chitarrista dei Machineri, Michael Buchanan, batterista, e Bhekisenzo Cele, polistrumentista maskandi, legenda della scena musicale di KwaZulu Natal, nella costa sud. Le musiche di Fantasma si ispirano ai suoni e agli spiriti delle township, dei quartieri di città e della campagna rurale.
L’interesse del gruppo in tutto ciò che è strano e vagamente mistico è molto evidente nel video Eye of the Sun, pezzo pischedelico che ha sancito il debutto del loro primo album.
“Paesaggi aridi popolati da sfere di cristallo che galleggiano in aria, corpi senza teste, cieli color neon, il video sembra proiettare le visioni di un mistico che vive nel deserto o comunque di qualcuno sotto effetto di ayahuasca” (VICE Thump).
Pochi giorni fa invece è uscito il nuovo video dell’ultimo singolo, Shangrila, con Moonchild che canta di blu imparruccata, i quattro Fantasma di bianco vestiti, angeli nella sabbia, il tutto impreziosito dalle fantastiche illustrazioni di Otto Spotch (New Orleans) animate dal team di creativi francesi Golgotha.
“Shangrila è una canzone che abbiamo scritto il primo giorno che ci siamo riuniti per fare musica”, racconta Spoek Mathambo a Fader. “Io e Spoko ci dividevamo nel beatmaking e Bheki e Andre nel layering di parti di chitarra e basso. All’inizio in ‘Shangrila’ c’era Bheki che cantava di come tutti gli assassini sarebbero bruciati all’inferno ma l’estate è più legata all’amore, al sole, quindi alla fine abbiamo preferito questo tema. Ho invitato Moonchild a ricantare le parole che avevo buttato giù e lei l’ha reinterpreta. Mi sono sempre piaciuti il temperamento e la sonorità della sua voce”, conclude.
È impossibile non amarli. Aspettiamo con trepidazione l’uscita di Free Love il prossimo 9 marzo via Soundway Records- intanto potete pre-ordinarlo su Itunes – ma soprattutto di vederli e sentirli suonare dal vivo in Italia.
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Johanne Affricot
Arti visive, performative e audiovisive, cultura, musica e viaggi: vivrei solo di questo. Sono curatrice e produttrice culturale indipendente, fondatrice e direttrice Artistica di GRIOTmag e SPAZIO GRIOT, spazio nomade che promuove la sperimentazione multidisicplinare, l'esplorazione e la discussione.