Skateistan | Lo Skateboarding Come E Dove Non Te Lo Aspetti

di Gaylor Mangumbu - Pubblicato il 15/11/2016

Se dico Kabul quale è la prima cosa che vi viene in mente? Di sicuro non lo skatebaording. Eppure lo skater australiano Oliver Percovich, per gli amici “Ollie”, ha deciso di fondare proprio qui la sua ong Skateistan, in una delle città più minate al mondo, tra le macerie, le strade dissestate e gli scenari di morte quotidiana.
griot-mag-Skateistan | Lo skateboarding come e dove non te lo aspetti_-Una sfida iniziata nel 2007 quando, dopo aver girato oltre 40 paesi, decide di far tappa a Kabul per raggiungere la fidanzata impegnata in un progetto umanitario.

Nel suo tempo libero Oliver gira per la città polverosa con il suo skate, generando subito la curiosità dei bambini afghani che fino al quel momento non avevano mai visto da vicino nulla di simile. È subito amore.

Skateistan è un oasi dove i bambini afghani obbligati a crescere in fretta finalmente recuperano la gioia di essere semplicemente fanciulli.

Alle lezioni di skatebaording vengono accostati programmi educativi per aiutare i ragazzi ad archiviare il lato più buio del loro passato e presente, facendo largo ad un futuro alternativo, da costruire insieme.

Uno sport individuale che però li aiuta ad aggregarsi, creando una comunità senza distinzione di sesso, etnie e condizioni socio-economiche. Poche regole e semplici, che lasciano i ragazzi liberi di sfogare la propria creatività e di misurarsi con le proprie abilità.

Un progetto ambizioso in un contesto molto delicato, che fortunatamente ha ottenuto subito dei supporti. Il primo a sostenere l’ associazione no profit è stato il Comitato Olimpico Nazionale Afghano, che ha donato un terreno di oltre 500 metri quadri dove tra rampe e trampolini sorgono anche le prime aule per studiare, dando forma al primo skatepark al coperto, Skateistan Mazar. Una struttura accogliente che attira fortemente l’interesse dei ragazzi tenendoli distanti dalla strada e dai guai.

Il 70 % della popolazione afgana ha meno di 25 anni, un’equazione pazzesca che spinge nel 2013 Percovich [sostenuto dai fedelissimi Max Henniger e Sharna Nolan] ad ampliare il progetto anche nella città di Mazar-i-Sharif [il covo dei talebani] con un risultato grandioso: oltre 500 bambini iscritti tra i 5 e 17 anni, e il 47% di sesso femminile.
griot-mag-Skateistan | Lo skateboarding come e dove non te lo aspetti-Un coinvolgimento rivoluzionario che cambia le carte in tavola e segna un punto di non ritorno per le bambine afghane. Un modo efficace per aumentare la loro autostima e rivedere la propria posizione nella società. Nel 2012 Diesel e Dazed hanno realizzato un documentario molto bello che racconta quest’incredibile storia “Skaitestan: To live and Skate Kabul.”

Dopo l’Afghanistan e la Cambogia, quest’estate Skateistan è sbarcata anche a Johannesburg, in Sudafrica. Anche in questo caso l’entusiasmo dei ragazzi è stata la cornice perfetta, dando ossigeno ad un progetto che anche qui spera di replicare i successi precedenti di Kabul, Phnom Penh e Mazar-i-Sharif.

Il Documentario a Joburg

Per l’ occasione la filmmaker Coral Amy Brown in collaborazione con Highnosbiety ha realizzato un corto documentario di circa 10 minuti con protagonista Daniel Phemelo Monegi, un ragazzo sudafricano di 25 anni,  parte del team di Skateistan di Johannesburg.

Nel film Daniel si racconta, narra della propria vita e dell’impatto che questo progetto ha avuto sulle sue abitudini, sulla sua infanzia e del rapporto con i bambini. All’inaugurazione dello skatepark hanno preso parte – oltre ovviamente a molti bambini – anche la leggenda vivente dello skate Tony Hawk e l’artista Paul Mccarthy che per l’ occasione ha donato delle tavole da skate in limited edition.

Tutte le immagini | via Skaitestan

 

Segui GRIOT Italia su Facebook, @griotmagitalia su Instagram Iscriviti alla nostra newsletter
+ posts

È impossibile crescere a Roma senza interessarsi all'arte, allora che fai? Studi tutto quello che la mamma crede sia sbagliato per te: Accademia di Belle Arti prima, e Moda e Costume dopo, incastrando nel mezzo la passione per le sneaker, il cinema,la fotografia, la musica e il gelato al gusto di mango.