Silvia Rosi Tra I/le Finalistз Del MAXXI BVLGARI Prize

L'artista visiva e fotografa reggina è stata selezionata insieme ad Alessandra Ferrini e Namsal Siedlecki come finalista della terza edizione del premio che sostiene e promuove i/le giovani artistз.

di GRIOT - Pubblicato il 12/01/2022
Silvia Rosi, Self portrait as my father on the phone, dalla serie Encounter, 2019 - - © Silvia Rosi

Nata a Scandiano (1992) da genitori togolesi, Rosi vive e lavora tra Londra e Modena. Nella sua pratica utilizza il mezzo fotografico e le immagini in movimento combinati con frammenti testuali per esplorare idee di memoria, migrazione e diaspora. Attraverso una serie di ritratti e autoritratti, ripercorre la sua storia familiare, attingendo alla sua eredità togolese e a quei percorsi migratori che l’hanno portata a nascere in Italia, indagando temi come identità, cittadinanza, appartenenza. Molto apprezzata all’estero, Rosi è vincitrice di numerosi premi, tra cui il Jerwood/Photoworks Awards 2020 e il Foam Talent 2021.

“Nelle mie opere uso l’imitazione e l’incarnazione come strumenti per capire la mia storia. Imito i membrз della mia famiglia perché sono le persone a me più vicine. Sono fondamentali per elaborare la questione identitaria. Cerco solo di capire la mia storia attraverso il corpo delle persone che hanno avuto un ruolo importante in essa. Mettermi nei loro panni fa parte di quel viaggio alla scoperta di sé,” ci ha racconato l’artista in un’intervista, parlando della sua serie Encounter.

Silvia Rosi, Self portrait as my Mother in school uniform, 2016 – © Silvia Rosi

La giuria ha dichiarato che “Silvia Rosi, Alessandra Ferrini (Firenze, 1984, vive e lavora a Londra) e Namsal Siedlecki (Greenfield USA, 1986, vive e lavora a Seggiano – Grosseto) sono statз sceltз per la capacità di esprimere la diversità estetica, la sperimentazione e la produttività della giovane generazione artistica italiana attraverso un uso innovativo dei mezzi espressivi, dalla scultura alla fotografia e installazioni multimediali; per l’urgenza manifestata nelle loro pratiche di immaginare il futuro, affrontando la questione ecologica attraverso la trasformazione della materia, ripensando e ridefinendo la questione dell’identità culturale e della realtà geopolitica in relazione alle conseguenze della colonizzazione e delle trasformazioni socio-culturali nel contesto globale.”

Alessandra Ferrini, My Heritage? (Cascading), 2020. Foto di Jeanchristoph Lett. COURTESY

Individuatз da criticз e curatorз quali Valentina Bruschi, Gaia Di Lorenzo, Eva Fabbris, Simone Frangi, Pier Paolo Pancotto, Gea Politi, Paola Ugolini ed Eugenio Viola, i/le finalistз sono statз sceltз da una giuria internazionale composta da Hoor Al Qasimi, Presidente e Direttrice Sharjah Art Foundation – Emirati Arabi Uniti; Chiara Parisi, Direttrice Pompidou-Metz – Francia; Dirk Snauwaer, Direttore WIELS Contemporary Art Centre di Bruxelles – Belgio, con Hou Hanru, Direttore Artistico MAXXI e Bartolomeo Pietromarchi Direttore MAXXI Arte.

Namsal Siedlecki, Gandhāra, 2019. COURTESTY dell’artista e Magazzino, Roma.

Le opere site-specific realizzate dallз finalistз del premio saranno esposte a giugno 2022 al MAXXI in una mostra a cura di Giulia Ferracci. A ottobre 2022 la giuria valuterà i lavori presentati e nominerà il/la vincitorǝ, la cui opera verrà acquisita dal museo.

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