Salvatore Aranzulla | Come Evitare Di Scivolare Sulla Buccia Dei Luoghi Comuni?

Il Salvatore nazionale lo conosciamo tutti. Il genio siciliano dell’informatica, l’uomo che riesce a spiegare anche al più duro di comprendonio ‘Come fare per accendere il computer?’ ed a dare risposta a mille altri quesiti tecnologici di base, il signore che è stato rimosso da Wikipedia e che dal nulla ha creato un piccolo, grande impero – chapeau, fattura 1.000.000 € l’anno (a gennaio 2015), offrendo consigli e tutorial sul web – questa volta non è riuscito a spiegarsi bene ed è scivolato sulla buccia dei luoghi comuni.
Il divulgatore informatico ieri ha scritto un post un po’ controverso in cui racconta di essere stato quasi aggredito sul tram 9, a Milano, da “un uomo di colore, di quelle che salviamo dalla guerra, fuori di sé, probabilmente ubriaca o sotto effetto di stupefacenti, ha iniziato ad urlarmi contro…”
Probabilmente ancora in stato di choc, Aranzulla continua raccontando di essere scappato dal tram e di essersi rifugiato nel Palazzo della Regione Lombardia dove poi ha chiamato il 112. E per finire sottolinea, con quattro puntini di sospensione finale (solo per questo bisognerebbe chiedere su Google “Perchè Aranzulla mette quattro puntini di sospensione e non tre?”) “Sono un po’ spaventato, ma sto bene. Ma forse una riflessione più generale va fatta….”
“Una riflessione più generale va fatta…”Oddio Salvatò, non dirci che anche tu sei un pro-ruspante. Apriti cielo. I commenti non sono tardati ad arrivare. Chiara scrive, “È strano come la stessa cura, gli stessi controlli, che metti nel tuo lavoro, non valgano anche per gli esseri umani. Dispiaciuta per l’aggressione ma ancora di più per la pressapochezza con cui hai inquadrato quell’uomo. Una cosa che, sono certa, sul lavoro non faresti mai.” Faustin gli dice, “Salvatore, per un po’ mi è sembrato una persona intelligente e ragionevole ma mi sembra che stia un po’ seguendo quelli popolisti che pur di attirare attenzione sul di se sono costretti a fare qualsiasi cosa. Cosa c entra uno di colore di quelli che salviamo dalla guerra?”. Guido invece gli scrive: “Inutile Salvatore, con questi buonisti col culo degli altri non si può essere obiettivi. Ora anche tu, come quelli che dicono le cose come sono, sarai accusato ingiustificatamente di razzismo. Prossimo tutorial: “antivirus contro i radical chic che appestano le nostre vite.”
Ma tralasciamo i commenti e rispondiamo noi in pochi semplici punti, alla domanda che forse Aranzulla si è fatto e ha cercato su Google: Come evitare di scivolare sulla buccia dei luoghi comuni?
- Se ti aggrediscono e senti di voler condividere il tuo malessere con i tuoi follower, scrivi un post sui tuoi social, proabile che qualcuno avrà vissuto la stessa cosa e vorrà condividere l’esperienza.
- Attenzione: Non accomunare le “persone di colore” a persone “che salviamo dalla guerra” (Hai per caso sentito se aveva l’accento milanese? Ti ha per caso raccontato da dove veniva e se scappava dalla guerra? Lo hai salvato tu? Da quale guerra?)
- Non invitare a riflessioni sulla base del colore della pelle e della provenienza geografica perchè rischi di fare lo stesso gioco che molti politici fanno sulla pelle di gente che veramente scappa dalla guerra e dalla disperazione, e di persone che non vengono riconosciute come italiane per un colore della pelle diverso.
- Non fare come facevano un tempo le genti del Nord Italia, quando i cinesi e gli africani non c’erano o erano pochi, e i tuoi avi venivano chiamati térun, teru, teron… affermando che eravate tutti uguali, bassi e scuri di pelle, scansafatiche, rozzi e campagnoli, criminali, etc. etc. etc.
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