Radical Sympathy | In Arrivo La XVIII Edizione Di Short Theatre
Il festival internazionale dedicato alla creazione contemporanea e alle performing art si svolgerà dal 3 al 17 settembre.

Seconda edizione con la direzione artistica di Piersandra Di Matteo, anche quest’anno il festival attraversa il territorio della città di Roma, proseguendo la disseminazione urbana dal centro alla periferia e ad alcune zone residenziali, decentralizzando i linguaggi dell’arte contemporanea e connettendo le diverse forme della vita urbana.
A partire dalle sedi principali del festival come la Pelanda del Mattatoio di Roma, il Teatro Argentina e il Teatro India, quest’anno sono infatti ben 15 le location, con due importanti novità: l’inaugurazione di una nuova preziosa venue per il festival, il Teatro Nazionale, gioiello nel cuore di Roma che riapre al pubblico grazie alla collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma, primo gesto di una più ampia sinergia che vede due istituzioni culturali eterogenee convergere, mirando a creare un nuovo spazio di dialogo tra la tradizione operistica e le arti performative contemporanee; e l’avvio della relazione con il Teatro Basilica, nuovo presidio artistico della città per la drammaturgia contemporanea.
Short Theatre prosegue poi la collaborazione con Teatro del Lido di Ostia, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Real Academia de España en Roma, Cinema Troisi, Carrozzerie | n.o.t., Angelo Mai cui si aggiungono alcuni spazi urbani normalmente non deputati allo spettacolo: il Monte dei Cocci a Testaccio, un parcheggio sotterraneo in una periferia residenziale di Roma e altre location speciali. Un articolato sistema di luoghi che, in 11 giorni di programmazione, accoglierà 50 progetti, con 35 compagnie provenienti dall’Italia, Francia, Belgio, Brasile, Svizzera, Algeria, Guatemala, Stati Uniti, Germania, Costa d’Avorio, Sud Africa e da molti altri paesi.
Fred Moten, poeta e docente alla New York University, tra le voci più importanti nel panorama dei Black Studies, che firma l’anteprima del festival il 3 settembre al Teatro Argentina con il recital poetico Sounding the Open Secret, seguito dal talk tra Moten, Mackda Ghebremariam Tesfaú e Justin Randolph Thompson sul concetto di “fuggitivo”, sulla tradizione politica ed estetica radicale Nera e la relazione che queste intrattengono con l’Italia contemporanea. La “coreografia fuggitiva” di Ligia Lewis, coreografa e artista visiva originaria della Repubblica Dominicana cui il festival dedica la seconda edizione di PRISMA, un focus espanso che consente al pubblico di attraversarne una buona parte della sua produzione artistica, a partire da Still Not Still in Prima Nazionale il 16 e 17 settembre al Teatro India, passando per un talk, uno screening filmico, un workshop e un progetto partecipativo con una associazione sociale della città. Le due co-realizzazioni con il Teatro dell’Opera su due progetti che interrogano il linguaggio e il suo potere, l’8 e 9 settembre al Teatro Nazionale: Echolalias, On The Amnesia of Forgotten Sounds, performance vocale della cantante sperimentale e compositrice svedese di origini etiopi Sofia Jernberg, e Il Terzo Reich, ipnotica video-installazione di Romeo Castellucci in dialogo con la composizione sonora di Scott Gibbons. Il corpo come amuleto in L’Envol della coreografa, danzatrice e performer franco-algerina Nacera Belaza ispirata da The falling man, iconico scatto di Richard Drew legato all’attentato alle Torri Gemelle, il 16 e 17 settembre al Teatro India. L’energico e ribelle solo degli anni ’90 della coreografa sudafricana Robyn Orlin appositamente ricreato per la danzatrice ivoriana Nadia Beugré, il 9 e 10 settembre alla Pelanda – Mattatoio di Roma. La scrittura coreografica come luogo politico in cui rileggere la propria esperienza, nel caso di Have a Safe Travel di Eli Mathieu-Bustos, il 9 e 10 settembre, o da cui ribaltare i riti e le danze tradizionali, come fa Lorena Stadelmann in Bolero de Bienvenida, in programma il 7 e 8 settembre grazie al supporto dell’Istituto Svizzero, entrambi artisti emergenti internazionali per la prima volta in Italia, in scena alla Pelanda – Mattatoio di Roma. Il debutto, dal 12 al 15 settembre al TeatroBasilica, di Elogio della vita a rovescio / Tre storie, primo nucleo drammaturgico del nuovo spettacolo di Daria Deflorian. DREAM, l’ultima produzione del Leone d’Oro alla Biennale Danza 2019 Alessandro Sciarroni e la sensuale e infernale relazione corpo/macchina di Radio Vinci Park del regista e artista visivo Théo Mercier, performance interpretata da François Chaignaud e realizzata in collaborazione con Villa Medici.
Questi sono soltanto alcuni dei progetti di una programmazione vastissima e articolata che da forma a Radical Sympathy, il titolo di un’edizione che si pone in ascolto del movimento di dipendenze e interdipendenze che sintonizzano le materie del mondo, mettendo in moto una corrente inarrestabile che trasporta, illuminando lo spazio percepibile tra i corpi – umani e non umani, visibili e invisibili – in cui avviene la frizione, l’attrazione, la commozione.
Accessibilità, attraversabilità, decolonialità, teoria e pensiero critico contemporaneo sono gli assi di lavoro che Short Theatre 2023 rinnova, eleggendo come proprio campo di azione l’arte performativa, nel tentativo di offrire alla città un contesto vivo e sensibile in cui sperimentare, collettivamente. La trasversalità delle collaborazioni, la diffusione sul territorio, la prossimità tra teoria e linguaggi artistici sono poi le traiettorie che completano l’architettura del festival.
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