Per Pura Passione | Palermo E L’Italia Dall’obiettivo Di Letizia Battaglia

di Gaylor Mangumbu - Pubblicato il 06/01/2017

Un rapporto di amore e odio quello con la sua Palermo, talmente forte che molte volte Letizia Battaglia (Palermo, 5 marzo 1935) ha tentato di ‘fuggire’ altrove, lontana da tutto e da tutti, distante da quegli sguardi profondi, sguardi che penetrano l’anima.

Nella città dove tutti guardano e nessuno vede, dove tutti sanno eppure tutto tace, Letizia Battaglia invece parla e lo fa senza filtri, in maniera decisa e diretta.

Parlano per lei le sue fotografie, scatti ‘tosti,’ a volte scomodi. Scatti che raccontano non solo Palermo e le sue contraddizioni, ma l’Italia intera, partendo dagli anni di piombo fino alla calda stagione di omicidi prima e dopo Mani Pulite.

Probabilmente la fotoreporter più conosciuta d’Italia, una delle poche donne che opearava in questo campo, dettaglio che non le ha reso certo il lavoro e la vita facili.

Cresciuta in un contesto molto maschilista, in una video intervista ricorda che in passato spesso nelle scene di omicidi c’erano solo uomini [dalla vittima, ai poliziotti, al medico legale], e in quanto unica donna presente qualcuno a volte provava a proibirle l’accesso, ma lei si metteva ad urlare così forte da seminare il panico tra i presenti e così finiva che la facevano passare.

Sono oltre 200 le opere raccolte dal Maxxi di Roma per la mostra Letizia Battaglia. Per Pura Passione, a cura di Paolo Falcone, Margherita Guccione e Bartolomeo Pietromarchi.

Quarant’anni di carriera celebrati tutti in una grande stanza. Non solo mafia e sangue, ma anche sorrisi, cerimonie, processioni religiose, teatro, donne e disagio sociale di una Palermo ai margini.

In scena una monografia bellissima, allestita in maniera attenta e coinvolgente, in mostra  a Roma, al Maxxi  fino al 17 aprile.

Immagine in evidenza | Nella spiaggia dell’Arenella la festa è finita, Palermo, 1986 (c) Patrizia Battaglia

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Gaylor Mangumbu
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È impossibile crescere a Roma senza interessarsi all'arte, allora che fai? Studi tutto quello che la mamma crede sia sbagliato per te: Accademia di Belle Arti prima, e Moda e Costume dopo, incastrando nel mezzo la passione per le sneaker, il cinema,la fotografia, la musica e il gelato al gusto di mango.