Pretty Yende | Il Viaggio Della Soprano Dalla Periferia Del Sud Africa Alla Scala Di Milano

di GRIOT - Pubblicato il 17/06/2020
Foto di Gregor Honenberg/Sony Music Entertainment

“Ovunque vada, incontro persone così appassionate e innamorate della musica, e vedono la ragazza sudafricana che ha appena iniziato questo incredibile viaggio e questa meravigliosa avventura nella musica, che sembra davvero di guardare una storia di Cenerentola dei tempi moderni […] Una ragazza che ha un sogno e che vede il suo sogno abbracciato dal palcoscenico globale.”

Chi mai avrebbe pensato che una pubblicità televisiva della British Airways avrebbe portato una ragazza sud africana di 16 anni, nata sotto l’apartheid, a diventare una star dell’opera conosciuta in tutto mondo? Tuttavia, è così che è iniziato il favoloso viaggio di Pretty Yende.

Opernhaus Zürich - I Puritani - Oper von Vincenzo Bellini - 201
I Puritani, Opernhaus Zurigo – Oper von Vincenzo Bellini (2015/16) – Foto di Judith Schlosser

Nata a Piet Retief, periferia nella provincia di Mpumalanga, in Sud Africa, Pretty Yende è la primogenita di una modesta ma felice famiglia di quattro figli.

In alcune interviste, la soprano ha raccontato che quando scoprì l’Opera grazie a una pubblicità che promuoveva il Duetto di fiori di Léo Delibes corse dal suo insegnante di musica per “chiedergli” di insegnarle qualcosa di “soprannaturale” e divino. L’Opera per lei era questo, ma all’epoca non sapeva nemmeno che la sua scoperta avesse un nome: Opera, appunto. “La mia anima sapeva cosa fosse, ma la mia mente no.” Da quel momento, la vita di Pretty Yende cambiò completamente. Rinunciando ai suoi studi di contabilità, andò controcorrente e scelse di dedicarsi alla musica lirica.

“Ho fatto un sogno e il mio sogno è diventato interamente realtà.” C’è un senso del destino nel viaggio di Pretty Yende. Come se le mani divine avessero segnato e plasmato il suo futuro per trasformarlo in una fiaba moderna. Mentre scopre i misteri e il potere della sua bella voce, la giovane soprano si iscrive al South African College of Music. Con il passare del tempo, vince numerosi concorsi internazionali, tra cui il Concorso internazionale di canto di Montserrat Caballé, che le apre le porte della prestigiosa Accademia Teatro alla Scala di Milano. Qui, la giovane donna incontra i grandi nomi dell’opera, come Maria Callas, Montserrat Caballé e Jessye Norman.

Dal suo debutto nel 2010, al Teatro Nazionale di Riga, nel ruolo di Micaëla nella Carmen di Bizet, la carriera di Pretty Yende prende una nuova e sorprendente svolta, quando, nel 2013, venne chiamata all’ultimo minuto per sostituire la protagonista, Nino Machaidze, nel ruolo di Berenice, ne Le Comte Ory di Rossini. Questa opportunità le aprí le porte della Metropolitan Opera di New York. Tuttavia, in quell’occasione, le accadde qualcosa di inaspettato mentre era sul palco: inciampò e cadde di fronte a 4000 persone. Ma piuttosto che andare in panico, la soprano scelse di rialzarsi e di continuare a fare ciò per cui è brava. Era lì per cantare e voleva cantare.

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Ciro in Babilonia, Rossini Opera Festival (2016)

Il minimo che si può dire è che la sua esibizione fu un trionfo. La trasformò in una star dell’Opera. Nominata agli International Opera Awards nel 2017, vinse il premio come miglior solista per il suo album A Journey. Lo stesso anno le fu assegnato l’International Achiever Award dai South African Music Awards.

In tutta la sua giovane carriera, le sono stati offerti molti ruoli illustri, tra cui Violetta ne La Traviata. Questo ruolo è tra i personaggi più stimolanti creati da Giuseppe Verdi. Si dice che di Violetta siano necessarie quasi tre voci separate: la coloratura, il lirico spinto e il soprano lirico.

Per una giovane cantante, “Violetta è un ruolo determinante”, che richiede “una certa maturità artistica, ma anche come donna”. Questo fu il motivo che spinse Pretty Yende ha pensarci molto prima di accettare un ruolo del genere.

Nel 2019, è stata invitata dall’attore e regista Simon Stone per interpretare l’eccentrica socialite parigina, in una versione moderna de La Traviata. Impersonando un personaggio simile a Kim Kardashian nella Parigi contemporanea, la performance di Pretty Yende è stata un’esperienza bellissima e commovente, oltre a una sottile interpretazione del lavoro di Verdi. Ha anche dimostrato che Violetta può essere interpretata da una donna nera africana senza scioccare la presunta sensibilità del pubblico francese.

Durante il lockdown, i francesi hanno avuto un’altra possibilità di incontrare Pretty Yende nel Manon di Massenet, visto che l’Opera di Parigi ha attivato un accesso online gratuito alla sua stagione lirica 2020. Il ruolo di Manon era quasi modellato nella forma di una Josephine Baker appena uscita dai ruggenti anni Venti, e la cantante sudafricana di 35 anni è stata assolutamente sbalorditiva.

La musica è universale, non ha forma o colore, e l’Opera, sebbene sia nota per il suo elitarismo, non fa eccezione. La bella Yende incarna una generazione di giovani donne africane, alla maniera di Pumeza Matshikisa o Noluvuyiso Mpofu, che stanno trasformando la musica classica in musica transnazionale.

Con la sua voce e joie de vivre, spezza pregiudizi e cliché, ed è una grande fonte di ispirazione per molte giovani donne nere che credevano che fosse impossibile per loro provare l’Opera.

Attraverso il suo eccezionale viaggio onirico, Pretty Yende offre un nuovo volto e una boccata d’aria fresca alla musica d’opera. È la prova vivente che l’impossibile non esiste.

– Anaïs N’deko

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