Guarda ‘PICÓ: Un Parlante De Africa En America’, Di Invernomuto E Jim C. Nedd

di GRIOT - Pubblicato il 26/02/2019

Dopo Negus, film sperimentale sui sound system giamaicani, Invernomuto torna al Beltrade con un nuovo progetto documentaristico. Questa volta si spostano nel colorato mondo della tradizione colombiana per indagare un fenomeno sfaccettato. PICÓ: Un parlante de Africa en America è un documentario di 60 minuti che si focalizza sulla tradizione colombiana dei Picó, soundsystem vividamente decorati che animano le feste della Costa Atlàntica della Colombia. La storia dei Picó risale agli anni ’60, ma le sue radici sono da cercare più a fondo, ai tempi della tratta degli schiavi, quando la costa colombiana occupava un ruolo strategico nelle rotte. Questo fece sì che attraverso le città portuali colombiane si diffondessero i dispositivi tecnologici e i prodotti culturali (compresa musica dall’Africa Occidentale) che in seguito posero le basi per la cultura dei Picó. I pittori locali, falegnami e i picoteros (i DJ) che tuttora stimolano la tradizione sono coscienti di questa storia e del suo più ampio significato culturale: il “sistema dei Picó” prosegue una tradizione di lotta degli espropriati, di rivolta contro la soggiogazione.

Attraverso interviste girate a Barranquilla, Cartagena e Palenque, i protagonisti di questa tradizione penetrano a fondo di un fenomeno tanto sfaccettato, quanto i suoi aspetti visivi e musicali sono abbaglianti. La regia di Invernomuto e di Jim C. Nedd dà uguale spazio al caleidoscopico ambiente costeño e al naturale svolgersi di una storia ancora da scrivere.

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In una recente intervista, gli autori spiegano da dove nasce il loro interesse per la cultura picó: “La scelta di occuparci di questo tema nasce da nostri interessi personali. Avevamo già fatto un altro film prima, Negus, sui sound system giamaicani. Ci siamo sempre interessati ad alcuni discorsi e sottoculture musicali e soprattutto al modo in cui queste si rappresentano. Il tema dei picó ha delle specificità particolari, a partire dalla pittura che utilizzano su tutti i sound system. Il documentario cerca di analizzare tutto lo spazio sociale che si crea intorno a quel fenomeno musicale.

I picó, sound-system customizzati e dipinti di colori vivaci usati per le feste in strada, sono emblematici degli incroci di culture che affascinano i due artisti, scrive Charlotte Laubard parlando di costruzioni identitarie e ibridazioni culturali di Invernomuto: il picó è colombiano, frutto di una tradizione popolare che si è sviluppata negli anni Sessanta nelle città costiere dell’Atlantico; i ritmi tropicali che diffonde sono rivendicati come “africani” dai suoi promotori; i motivi dipinti con le bombolette spray fanno riferimento a simboli di potere universali – lupi, carri armati, Rambo, Thor, Gheddafi, ecc. – e servono ad affermare una sorta di supremazia mentale e territoriale.

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Ciò che affascina il duo di artisti è la costruzione di una cultura endogena a partire da elementi esogeni. Nel caso della tradizione dei picó, se il concetto del sound-system compare negli anni Cinquanta in Giamaica, gli altri elementi sono presi in prestito: le radici africane degli abitanti della costa sono state “riscoperte” anche grazie all’arrivo dei vinili di musica soukous, highlife, o rumba provenienti dalla costa ovest del continente africano nel porto di Barranquilla negli anni Sessanta; mentre le figure totemiche riprodotte sono tratte da un repertorio popolare globalizzato. Il risultato finale ha molteplici funzioni: esercita un potere di attrazione non solo grazie alla qualità del suono e al ritmo frenetico della musica del dj di turno, ma anche attraverso il suo aspetto visivo e il suo programma iconografico divulgativo; è un marchio dell’identità della comunità e stimola una narrazione anti-egemonica che ne valorizza la discendenza africana.

La proiezione di “Picó: Un parlante de Africa en America” si terrà giovedì 28 febbraio e giovedì 7 marzo 2019 alle 21.40. Nella prima data, in sala saranno presenti Invernomuto e il co-regista Jim C. Nedd. Qui per prenotare la visione e avere maggiori info.

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