Miss Italia | Samira Lui E Facchinetti | Storie Di Rifiuti E Parole Da Non Sottovalutare

di Gaylor Mangumbu - Pubblicato il 12/09/2017

Come era prevedibile, la sua partecipazione al concorso di bellezza Miss Italia ha lasciato il segno. Il segno delle polemiche inutili ed infinite. Stiamo parlando di Samira Lui, 19 anni, nata e cresciuta a Colloredo di Monte Albano, da madre italiana e padre senegalese.

Le sue gambe chilometriche non sono passate inosservate. La sua folta chioma castana piena di ricci ad incoronare quei 178 cm di altezza-bellezza e quell’accento friulano hanno sicuramente colpito gli animi degli spettatori che da casa l’hanno conosciuta, seguita, osservata, commentata, a tratti applaudita e apprezzata, spesso derisa e rifiutata. Per tutta la settimana.
griot -mag Perché le parole di Samira Lui Miss Italia Facchinetti

Tutto secondo copione. Specialmente quel copione letto e imparato ormai a memoria da molti italiani che faticano ad allontanarsi da frasi fatte e che amano crogiolarsi nell’universo delle riflessioni infantili, dei commenti da bulli e bullette da tastiera che hanno invaso a fiumi i social di Samira e quelli della kermesse.

Commenti che come sempre evidenziano come “il problema” della Miss friuliana sia il colore della pelle. Sì, è noisoso. È sempre il colore della pelle, il tono della carnagione, il pigmento cutaneo, la dose di melanina. Il Secolo d’Italia titola il suo pezzo con un “Miss Italia, fallisce il tentativo di far vincere la senegalese ‘integrata’”. Poveracci.

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Essere neri ed italiani ancora oggi per molti sembra un’equazione impossibile, un esercizio che non entra in testa o, più verosimilmente, un calcolo elementare che per pigrizia e per principio ci si rifiuta di fare, impuntandosi proprio con la testa. Ed è proprio questo atteggiamento che fa emergere in tutto il suo splendore l’anacronismo dell’intera vicenda.

Per tutta la durata del concorso di bellezza che si è tenuto a Jesolo, Samira è stata associata a Danny Mendez, vincitrice, nel 1996, di Miss Italia. Ma dalla Mendez a oggi è passato un ventennio… (anche se QUEL ventennio è tornato allegramente in auge.)

Ma cosa è successo nel frattempo? Come è mutata questa società italiana? La nostra società? E se è mutata – sì, è successo e anche noi che scriviamo ne siamo la prova – come è stata narrata?

Perché forse è proprio da qui che sorge la gaffe (volontaria o involontaria?) di Francesco Facchinetti, il conduttore del concorso, che per due volte di fila definisce “senegalese” la terza classificata friulana Samira, rifiutandosi di vederla per quello che è, italiana, palesando il suo rifiuto al pubblico (di tutti i colori) che segue da casa, come se Samira rappresentasse lo spauracchio a cui la nazione italica deve fare attenzione.
griot mag Miss Italia | Samira Lui e Facchinetti | Storie di rifiuti e parole da non sottovalutare“Mia mamma è italiana, io sono nata in Italia e mi sento italianissima al 100%,” replica Samira che intervistata successivamente dice:” Quella frase di Facchinetti ha influito nel giudizio del pubblico a casa, soprattutto per il momento storico che stiamo vivendo. Inevitabilmente provo rabbia e delusione: ero convinta di poter rappresentare la mia regione e l’Italia.”

E qui arriviamo al nocciolo della questione. Portare una ragazza di 19 anni a dover dichiarare in diretta e con orgoglio le sue radici italiane ha evidenziato un altro problema, legato all’identità. Un problema che molti di noi hanno vissuto e ancora vivono. Il doversi “schierare” da una parte, dalla parte “giusta” e “rifiutare” le altre radici, sopratutto se sono africane, nere. Perchè sono le stesse degli immigrati, dei profughi che oggi stuprano, domani occupano e rubano, dopodomani portano miseria e malattie. Africani, gente che per Feltri (e per altri razzisti ignoranti come lui) “non ha la cultura del lavoro e vive nella merda.” D’altronde però solo questo fa notizia. D’altronde soprattutto questo mostrano e raccontano. Come vogliono loro poi.

E quindi ecco che la risposta di Samira a Facchinetti non è un rifiuto delle sue radici senegalesi, ma un semplice meccanismo di difesa della sua persona e del suo orgoglio italiano contro l’etichettamento imposto di cui si è trovata preda.

Sei incluso ma c’è sempre qualcuno pronto ad escluderti, a farti sentire sbagliato e fuori posto. Non puoi essere italiana perché sei scura, tuo padre è senegalese, quindi non sei italiana. Ma è inevitabile, signori razzisti. Mettetevi il cuore in pace haters: Samira Lui è italiana. Samira Lui è (anche) africana.

di Johanne Affricot, Gaylor Mangumbu, Celine Angbeletchy

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È impossibile crescere a Roma senza interessarsi all'arte, allora che fai? Studi tutto quello che la mamma crede sia sbagliato per te: Accademia di Belle Arti prima, e Moda e Costume dopo, incastrando nel mezzo la passione per le sneaker, il cinema,la fotografia, la musica e il gelato al gusto di mango.