Fight | Il Debutto Di Gilone è Un Invito A Rimanere Se Stessi

di GRIOT - Pubblicato il 03/08/2020

Gilone ha una voce di velluto che avvolge con un abbraccio dei più morbidi. Ascoltarla è un viaggio nel mondo dei sensi e delle emozioni. La sua è una poesia d’amore per chi trova la pace nei sogni, nei viaggi e nella fantasia. Nata in Guadalupa, Virginie Lentulus, aka Gilone, è una modella, poetessa e cantautrice emergente francese. Tra i suoi piani c’era quello di diventare una danzatrice, dopo essere stata notata per la prima volta a sedici anni dall’agenzia di moda Elite Paris. Precarietà, discriminazione e barriere linguistiche sono gli ostacoli che ha incontrato lungo la sua strada. Fight, il nome del suo singolo di debutto, uscito lo scorso maggio, è una testimonianza della vittoria su un percorso pieno di insidie.

GRIOT: Per molti anni desideravi diventare una danzatrice, poi hai iniziato a fare la modella. Quando hai realizzato che volevi diventare una cantante?

Gilone: ​​Da piccola potevo passare ore e ore ad ascoltare musica. Ho iniziato a ballare a 3 anni; a 7 suonavo il pianoforte e a 12 cantavo nel coro della chiesa. Desideravo esplorare ogni aspetto della musica.
Nel 2018 sapevo già il tipo di electro sperimentale che avrei voluto registrare, ma volevo anche combinare la mia musica con l’arte visiva e il film. E cercavo un produttore musicale che nel suo lavoro avesse una qualità cinematografica che aiutasse a tradurre le mie idee in un progetto musicale.

Nel 2019 ho incontrato Yvan Ginoux, un produttore che per anni ha lavorato con Rone, a Parigi. Gli inviai la mia demo e due settimane dopo ero nel suo studio a realizzare la prima traccia. Ma ho lavorato al concept visivo e creativo di Gilone dal 2017, creando moodboard, scenari di video musicali, styling, organizzando le mie serie di foto. Adoro la direzione artistica e la fotografia. Nel 2020, mi sono focalizzata sulla produzione del mio EP di debutto e il primo singolo Fight è uscito sulla mia etichetta. Quindi, in un certo senso, Gilone è nata a maggio di quest’anno.

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Raccontaci di più sul tuo singolo Fight, da dove arriva?

Negli ultimi due anni, spesso mi sono chiesta per cosa stiamo combattendo. Nel 2019 ho iniziato a chiederlo ai miei amici, familiari e alle persone che ho incontrato nei miei viaggi. Ho ricevuto diverse rispote, ‘[Combatto] per guadagnare più soldi…’; ‘[Combatto] per il lavoro dei miei sogni’; ‘[Combatto] per i miei figli’; ‘[Combatto] per la mia reputazione’; ‘[Combatto] per la mia relazione’; ‘[Combatto] per lavorare di meno’; ‘ [Combatto] per cambiare la mia vita’. Ognuno ha le proprie motivazioni finché non arrivano difficoltà, paura, fallimenti. Ho capito che c’è una cosa universale ci collega tutti: l’amore o la mancanza di amore. Così ho iniziato a buttare giù idee, a scrivere, ho composto melodie e testi.Per cosa sto combattendo? L’amore di un uomo? Successo sociale? Riconoscimento? Più soldi? Felicità?’ mi domandavo. È così che è nata Fight. Parla dell’amore, quello per cui esistiamo, per cui combattiamo, quello che libera il dolore e lascia il posto al primo amore, l’amore per se stessi, l‘autostima.

Chi ti ha ispirato a fare musica?

Non c’è qualcuno in particolare, è più legato al posto da cui vengo. La musica ha una presenza importante nella cultura della Guadalupa, l’isola caraibica in cui sono nata e cresciuta. Sin dalla tenera età ascolti musica dal vivo, ovunque, ogni giorno per strada: ballando, cantando, suonando dal vivo per settimane, durante il Carnevale, o cantando cantici con la comunità, nel periodo del Natale. Quando ero piccola mia madre ascoltava anche molto jazz, soul e pop francese.

Come definiresti la musica che crei?

Sono nata a 200 metri dal Mare dei Caraibi. Volevo creare musica contemplativa ispirata a suoni immaginari legati al mondo sott’acqua, tra ritmi elettronici eterei, alternative, pop d’avanguardia e paesaggi sonori cinematografici. Si avvicina molto a chi sono oggi—vivo di nuovo a 200 metri dall’oceano e dalle montagne, in una città di surfisti nel sud della Francia. Voglio che le persone quando ascoltano la mia musica possano viaggiare lontano e perdersi nel loro mondo.

Nel tuo processo creativo qual è la parte che più preferisci?

Produco da me la mia musica e i miei video. Sono libera. Sto facendo del mio meglio per evitare etichette precondizionate, scrivere e creare seguendo le regole del mercato mainstream. Direi che questa è la mia fobia. Il mio processo creativo è essere libera di fare ciò che voglio. Creo per istinto e seguo solo la musica, per vedere dove mi porta. La chiamo libertà!

Do you Fight? è una domanda che ricorre spesso nel pezzo e sembra che tu abbia dovuto lottare molto per trovare il tuo posto nel mondo della moda e ora nell’industria musicale. Qual è stata la più grande sfida in questo viaggio?

Rimanere me stessa. Questa è la più grande sfida della mia vita!

Sul tuo blog Virginie Lentulus è evidente la tua passione per i viaggi. In che modo influenza il tuo lavoro creativo?

Mi fa molto piacere che hai visitato il mio blog, grazie! Guadalupa è una piccola isola di 400.000 persone. Ho viaggiato in 30 paesi, da quando ho 30 anni. Tutte le persone e le culture che ho incontrato hanno assolutamente influenzato il mio lavoro creativo.

Con quale musicista vorresti collaborare?

Bjork, Sevdaliza e Max Richter. Tre leggende.

Hai terminato la tua carriera di modella per concentrarti sulla musica?

No, faccio entrambe le cose. Per ora, la moda mi permette di pagare le spese che sostengo per la musica.

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Foto di Camellia Menard – Per gentile concessione dell’artista

Prossimo step? Un nuovo singolo, un album o dei live?

Sto lavorando a una serie di brevi video musicali che uniranno arte, visual, danza, canto e musica.
Li lancerò presto. Poi il prossimo inverno farò uscire il mio secondo video musicale e il mio EP di debutto, Ocean Call. Per quanto riguarda l’opportunità di fare dei live dal vivo dipende tutto dalla situazione Covid-19. Speriamo di sapere di più all’inizio del 2021, quando le cose torneranno alla normalità.

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Immagine di copertina | Gilone – Foto di Camellia Menard

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