Okzharp & Manthe Ribane Pronti A Illuminare Il DWF Con Il Loro Sound Sudafricano

di Celine Angbeletchy - Pubblicato il 01/04/2017

Non è una novità che il sound distintivo e accattivante sudafricano stia conquistando i club di tutta Europa. Ma la musica non è l’unica cosa figa: dall’arte alla moda, alla fotografia, tutti gli occhi sono puntati sul Sudafrica.

Abbiamo fattto qualche domanda a uno degli artisti di questa effervescente scena creativa, Okzharp, che il 4 aprile si esibirà insieme a Manthe Ribane a Milano. È la loro prima volta qui da noi.

Okzharp, all’anagrafe Gervase Gordon, è un producer basato a Londra. È stato uno dei primi a suonare il gqom nel Regno Unito ed è anche conosciuto per aver fatto parte del trio LV, prima di costruirsi un profilo da solista. Manthe è un’artista dall’incredibile estro creativo. È una performer, designer, fotografa, modella e naturalmente anche cantante. È lei che gestisce il famoso studio creativo Studio113.

La fusione di queste due menti ha dato vita a due album incredibili, sia da un punto vista estetico che musicale: Dumela113 e Tell Your Vision. Entrambi gli EP sono usciti su Hyperdub nel 2015 e nel 2016 e contengono la traccia Dear Ribane, un video che è stato realizzato in collaborazione con Chris Saunders, che abbiamo intervistato poco tempo fa.

Leggete cosa ci ha raccontato e preparatevi a vederli all’Apollo Club di Milano. Il loro live aprirà il Design Week Festival (4-9 aprile.)

GRIOT: Il Sudafrica sta facendo un sacco di rumore. Ogni giorno esce sempre qualcosa di artistico incredibilmente figo e entrambi fate parte di questa scena esplosiva. Okzharp tu sei sudafricano ma vivi a Londra. Che differenze hai notato tra queste due realtà?

Ci sono un milione di differenze ma solo a pensare di dovertele elencare mi si arrovella il cervello. Sono differenze che mi ispirano e deprimono allo steso tempo ma sono quello che sono grazie a questo conflitto, anche se  non è una cosa a cui penso quando sono impegnato a fare le mie cose.

Sei stato tra i primi a suonare il gqom nel Regno Unito. Che te ne pare dell’enorme successo che sta avendo?

Non mi sento in un modo particolare e non credo di rientrare nel genere gqom, ma ammiro molto le persone che con rispetto e responsabilità portano questa musica a un’audience più ampia. E da posti come il Sudafrica non credo sia semplice.

Amo quello che ha detto Moleskin, di Goon Club AllStars, cioè che in un’epoca di mp3, il miglior modo per essere certi che i pezzi creati da DJ Lag e Rudeboyz siano in giro anche tra dieci anni, era registrarli su un disco. È stupendo e probabilmente è anche vero.

Tell your Vision and Dumela 113 sono stati accolti molto bene. Come avete inziato a lavorare insieme? State lavorando a qualcos’altro come duo?

Manthe è stata la perfomer, coreografa e stilista di un flm che Chris Saunder ed io abbiamo girato a Johannesburg. Si chiama Ghost Diamond. L’ultimo giorno di riprese ricordo che volevamo provare a comporre anche una traccia per il film. E così abbiamo passato un’intera notte in un ex fabbrica di Marshmallow e abbiamo scritto e registrato quattro canzoni che abbiamo inserito nel nostro primo album.

Per il secondo album è andata molto diversamente. Lo abbiamo prodotto in un gelido appartamento di Londra, dopo che Manthe aveva finito uno show per Hyperdub. Sognamo sempre, schematizziamo, scriviamo tutto il tempo e non appena ci ritrovavamo insieme, registriamo. Nel live che faremo a Milano ci saranno vecchi pezzi e versioni nuove dei pezzi vecchi. Sento che ora come ora siamo in una fase di esplorazione, stiamo capendo cosa possiamo fare. Vediamo cosa succederà. Guardiamo le stelle.

Il pezzo e video Dear Ribane sono dei piccoli capolavori. Hai collaborato con Chris Saunders, che abbiamo incontrato a Parigi, ad AKAA. Come avete inziato a lavorare insieme? Avete in serbo nuovi lavori per il futuro?

Con Chris ci siamo incontrati un po’ di tempo fa. Ha fatto un video musicale per una canzone che si chiama Sebenza e da quel momento in poi ci incontravamo sempre per fare qualcosa, quando ero in Sudafrica. ‘Qualcosa che viene dal nulla’ è diventato un piccolo mantra per noi.

Tutti e tre vogliamo fare le cose al meglio e ci fidiamo l’uno dell’istinto degli altri. Chris si occupa anche dei visual delle nostre performance live. In qualsiasi parte andiamo, filma prima nuovi elementi, come quando abbiamo suonato a Ginevra, lo scorso anno. Chris ha ripreso Manthe mentre ballava intorno a un serpente e quel girato è finito nello show.

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OKZharp & Manthe Ribane – Sizzr (2015)

Al momento stiamo lavorando ad una installazione/performance ibrida da fare a Londra alla fine dell’anno. Siamo interessati a girare il mondo. Vogliamo andare a suonare in Norvegia perchè lì c’è un ghiacciaio che ci piacerebbe filmare. Anche a Dubai. Ma prima, Milano.

Il testo della vostra a traccia Bu dice ‘Just be u / make your dreams come tru’. I vostri sogni si sono realizzati ragazzi? Se no, quali sono?

Sogna baby, sogna. Un sogno è solo un sogno, solo un sogno, solo un sogno… I miei sogni si infrangono ogni giorno. Oggi al cafe sotto casa mi hanno dato del cavolfiore extra e sono stato felice. B U.

Allora, il 4 aprile siete a Milano ed è la prima volta che venite. Cosa dobbiamo aspettarci?

Sì, è la prima volta a Milano e la prima con Elita [Design Week Festival.] Non sono sicuro di quello che potete aspettarvi dalla performance, ma ti dico che ci piace essere tra il meticolosamente pianificati e il completamente improvvisati. Tu vieni e poi lo scopriamo insieme.

Il 4 aprile apre la dodicesima edizione del Design Week Festival, la colonna sonora del Fuorisalone. La performance di Okzharp & Manthe Ribane si terrà il 4 aprile, alle 23:00, all’Apollo Club. L’ingresso è libero. Info evento qui.

Immagine in evidenza  | Okzharp & Manthe Ribane (c) Chris Saunders, Courtesy Okzharp

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Sono una persona molto eclettica con un’ossessione per la musica e la sociologia. Nata e cresciuta in Italia, Londra è diventata la mia casa. Qui creo beat, ballo, canto, suono, scrivo, cucino e insegno in una scuola internazionale.