A Surge Of Power (Jen Reid) | La Statua Di Edward Colston Sostituita Con La Statua Di Una Manifestante

di GRIOT - Pubblicato il 16/07/2020

Quando la stilista di Bristol, Jen Reid, venne a sapere che nella sua città era in corso una protesta Black Lives Matter, inzialmente non pensava di andarci, dato che si occupa dei genitori anziani ed era preoccupata di contrarre il Covid-19. E non le passò neanche per la testa che il suo atto avrebbe portato all’erezione della statua A Surge of Power (Jen Reid), un’installazione temporanea dell’artista londinese Marc Quinn. Con l’obiettivo di spingere la conversazione sul razzismo nel Regno Unito, l’iniziativa di Quinn è stata realizzata senza l’approvazione del Consiglio comunale di Bristol.

L’arrivo della scultura da Londra a Bristol sembra quasi una scena di Mission Impossible. Ideata e realizzata in gran segreto, è arrivata nelle prime ore di mercoledì 15 luglio. Aiutato da una squadra di sole dieci persone, Quinn ha eretto la sua opera d’arte poco prima delle 4:30, posizionata sullo stesso basamento su cui si trovava la statua del commerciante di schiavi Edward Colston. Presente nel momento della prima rivelazione dell’opera, Jen Reid è stata fotografata con il pugno chiuso, in piedi davanti alla sua doppelgänger in resina e acciaio nero. “Mentre mi trovavo lì, in piedi sul basamento, ho alzato il braccio con il saluto Black Power. È stato del tutto spontaneo,” ha rivelato.

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Jen Reid di fronte la statua a lei dedicata A Surge of Power (Jen Reid)  – 15.07.2020, Bristol, Regno Unito

Il sindaco di Bristol Marvin Rees, dopo aver  criticato il fatto che la statua sia stata montata senza permesso, ha dichiarato in un tweet che “qualsiasi cosa verrà messa sul basamento al di fuori del processo […] dovrà essere rimossa.” Fortunatamente, alcuni passanti hanno avuto la possibilità di vedere e scattare delle foto alla statua, prima che venisse recuperata per essere esposta in un museo, insieme alle reliquie delle proteste Black Lives Matter.

Sbullonata dai manifestanti di Bristol, la scultura del mercante di schiavi e del parlamentare del partito conservatore del XVII secolo, era stata abbattuta senza troppi convenevoli, prima di essere gettata in acqua dal ponte Pero.
Arrivata pochi minuti dopo l’evento, Reid, accompagnata dal marito Alasdair Doggart, si arrampicò spontaneamente sul basamento e alzò il pugno con rabbia, incoraggiata da altri manifestanti, e il marito ne approfittò per ritrarre quel momento.

Dopo aver scoperto l’immagine sui social media, Quinn si è subito messo in contatto con la giovane donna. “Quando ho visto le foto di Jen sul plinto, quel gesto così spontaneo, ho pensato, ‘È fantastico’. Ha realizzato una straordinaria opera d’arte solo facendo quello e deve essere cristallizzata in un oggetto e rimessa sul basamento.” Attraverso l’immagine di Reid, il noto artista plastico ha visto l’opportunità di attivare un’azione di guerriglia che vorrebbe aiutare a “mantenere attiva la conversazione sulla giustizia razziale e l’uguaglianza.”

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Marc Quinn, A Surge of Power (Jen Reid) – 15.07.2020 – Foto via wikipedia

Con l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo dei recenti eventi che hanno colpito gli Stati Uniti, e rinfrescare il dibattito sul razzismo e la discriminazione in Europa, per realizzare la statua Quinn non ha usato il bronzo, perché ci sarebbero voluti mesi. A Surge of Power (Jen Reid) è stato un raid lampo.

Per quanto riguarda il sindaco e il consiglio di Bristol, subito dopo la detronizzazione della statua di Edward Colston hanno assunto una squadra di storici ed esperti incaricati di riflettere sui possibili modi diversi di rappacificare la città con il suo passato schiavista. Alcuni di loro hanno proposto di scambiare la statua di Colston con una scultura dell’attivista Paul Stephenson, l’organizzatore del boicottaggio di una compagnia di autobus di Bristol negli anni ’60. Anche lo street artist nato a Bristol, Banksy, ha offerto i suoi servizi e ha suggerito la creazione di un memoriale che ritrae il trafficante di schiavi nell’atto di essere rovesciato dai manifestanti BLM.

Per ora, nulla è stato ancora ufficialmente deciso. Ma una cosa è certa: la battaglia della memoria rimarrà al centro dei dibattiti socioculturali nel Regno Unito, così come nel resto dell’Europa occidentale, almeno fino all’attuazione di nuove politiche efficaci.

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