Mulatu Astatke, Il Padre Dell’Ethio-Jazz, Arriva A Bologna

di Johanne Affricot - Pubblicato il 02/07/2018

Mulatu Astatke è sicuramente tra i più importanti musicisti africani e internazionali di sempre. E pensare che la sua famiglia aveva scelto un’altra strada per lui. Negli anni ’50 fu infatti mandato in Galles per studiare Ingegneria, ma alla fine si laureò in Musica al Trinity College of Music di Londra, lo stesso che ha visto un altro grande africano percorrere i suoi corridoi, il nigeriano Fela Kuti, anche lui inizialmente spedito dalla famiglia nella city per studiare e fare un altro mestiere, il medico. E anche in questo caso dobbiamo essere riconoscenti per questa scelta perchè il settantaquatrenne inventore dell’Ethio-Jazz, e portabandiera della muscia etiope nel mondo, ci ha regalato un genere ibrido unico e speciale, in cui si fondono tradizione etiope, influenze latinoamericane ed improvvisazione jazzistica, frutto del suo trascorso negli Stati Unitinegli anni 60′ ci si trasferì per frequentare lezioni di vibrafono e percussioni al prestigioso Berklee College of Music di Boston.

Il suo status di culto è stra-meritato e recentemente si è rinnovato grazie all’omaggio reso dal regista Jim Jarmusch nella colonna sonora del film Broken Flowers (2005), che contiene sette sue composizioni; la francese Buda Musique ha ristampato un’intera serie dedicata all’Ethio-Jazz e a Mulatu; la Red Bull Music Academy lo ha tributato nel 2008 con una storica serata a Londra; la sua musica è stata campionata da artisti del calibro di Nas, Kanye West e Madlib; la Strut Records è riuscita a riportarlo negli studi di registrazione (dopo oltre vent’anni) affiancato dal collettivo londinese degli Heliocentrics, per il magico album Inspiration Information, che è stato entusiasticamente accolto anche in Italia mettendo d’accordo critica e pubblico.

Oggi Mulatu ci presenta il nuovo album Mulatu Steps Ahead. I territori sono quelli dell’Ethio-Jazz, nella sue sfaccettature più fumose e dilatate. Il disco è stato registrato tra Boston e Londra, con il contributo della Either Orchestra, degli Heliocentrics e altri ospiti speciali.

Mulatu Astatke è un maestro che ha trovato finalmente il suo posto nella storia, accanto a giganti come Duke Ellington e Sun Ra.

Il 4 luglio ritorna in Italia per una imperdibile data al BOtanique Festival di Bologna. E il 5 luglio a Prato, al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci. Info e dettagli qui e qui.

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Arti visive, performative e audiovisive, cultura, musica e viaggi: vivrei solo di questo. Sono curatrice e produttrice culturale indipendente e Direttrice Artistica di GRIOTmag e SPAZIO GRIOT, spazio nomade che promuove la sperimentazione multidisicplinare, l'esplorazione e la discussione.