Salvaguardare L’Eredità Culturale | Il Caso Della Casa Di Nina Simone
La superstar del tennis, attivista, imprenditrice e mecenate d'arte Venus Williams si unisce all'impresa di un gruppo di artistɜ contemporaneɜ (Adam Pendleton, Julie Mehretu, Rashid Johnson, Ellen Gallagher) per salvare la casa d'infanzia di Nina Simone—insieme a un istituto per la conservazione storica, una galleria d'arte e una casa d'aste.

Nel 2017 sul New York Times rivelò che un gruppo di importanti artistɜ americanɜ—composto dal concettuale Adam Pendleton, dallo scultore e pittore Rashid Johnson, dalla collagista e regista Ellen Gallagher e dalla pittrice astratta Julie Mehretu—aveva unito i propri capitali, creato una società, vinto l’asta e aveva acquistato per 95.000 dollari. la casa d’infanzia dell’icona della musica e attivista per i diritti civili Nina Simone, situata a Tryon, nel North Carolina. Lo fecero come “atto di politica e di attivismo artistico.”

La casa era vuota da tempo e rischiava di essere demolita; i precedenti sforzi di recupero dell’immobile non avevano avuto successo e nel 2017 era stata nuovamente messa in vendita. Le notizie dell’acquisizione hanno avuto un enorme richiamo; un anno dopo, nel 2018, il National Trust e l’African American Cultural Heritage Action Fund hanno designato la Nina Simone Childhood Home tesoro nazionale, mentre nel 2020 il National Trust for Historic Preservation (NTHP), l’African American Cultural Heritage Action Fund hanno collaborato con il World Monuments Fund e Preservation North Carolina per garantire la protezione della casa d’infanzia di Simone.

Ad oggi, marzo 2023, il National Trust for Historic Preservation ha annunciato una duplice iniziativa per sostenere il progetto nell’ambito dell’African American Cultural Heritage Action Fund (un programma cofinanziato con l’obiettivo di elevare le storie e i luoghi della resilienza, dell’attivismo e dellɜ risultati afroamericanɜ). All’iniziativa di Pendleton e dellɜ suoɜ partner si è unita la super tennista Venus Williams, e insieme hanno riunito un cospicuo gruppo di luminarɜ e creativɜ di alto profilo, leader di pensiero ed espertɜ di conservazione culturale per proteggere la casa d’infanzia di Nina Simone, una struttura di tre stanze rivestita di assi di legno e di appena 60 m2, la cui eredità culturale ha un immenso significato personale per tutte le persone coinvolte. Una collaborazione che metterà in contatto diversi mondi—arte, filantropia, conservazione storica—in un’azione storica senza precedenti.
In particolare, dopo il suo coinvolgimento, l’Action Fund ha sviluppato un piano di riabilitazione per garantire che questo simbolo della prima vita e dell’eredità di Simone rimanga per le generazioni a venire. Dall’inizio della raccolta fondi, l’Action Fund ha raccolto quasi 500.000 $ per il Nina Simone Home Project e, attraverso questa nuova iniziativa, l’organizzazione punta a raccogliere 5 milioni di dollari per garantire la sua continua conservazione.

Il piano di finanziamento prevede una serie di eventi: un’asta online di 10 giorni aperta al pubblico e una mostra presso la Pace Gallery, che culminerà con un cena gala nella sede newyorkese della galleria.
L’asta sarà co-curata da Sotheby, i pezzi di maggior rilievo saranno battuti da Kimberly Pirtle; e presenterà opere eccezionali donate da artistɜ contemporaneɜ di fama internazionale, in onore e in riconoscimento del monumentale contributo di Simone alle arti e all’attivismo sociale; accanto alle opere di Pendleton, Gallagher, Johnson e Mehretu, l’asta presenterà opere di Mary Weatherford, Stanley Whitney, Robert Longo, Cecily Brown e altrɜ artistɜ che verranno annunciati nelle prossime settimane.
La selezione delle opere in vendita è a cura di Pendleton e Venus Williams. I proventi della vendita saranno utilizzati per restaurare il luogo dove il talento di Nina Simone fu precocemente scoperto. Attualmente, la finalità dei lavori di ristrutturazione è ancora indefinita, il sito potrebbe essere mantenuto così com’è o restaurato e ampliato per ospitare residenze d’artista.
Parlando dell’eredità di Nina Simone e dello spirito del progetto Venus Williams ha dichiarato: “Sono così entusiasta di far parte di questo vasto progetto incentrato sulla vita e l’eredità di Nina Simone, che è stata una grande fonte d’ispirazione per così tante persone. Ciascuno dellɜ artistɜ che io e Adam (Pendleton) abbiamo selezionato per l’asta ha una voce unica e potente, e ci siamo commossɜ per la loro generosità e per l’entusiasmo manifestato per questa importante causa. È stato un privilegio collaborare con Adam nella cura dell’asta.” Adam Pendleton ha aggiunto: “Una struttura fisica come una casa può essere un modo simbolico per onorare qualcuno.Nina Simone è una delle più importanti artiste musicali del XX secolo. Sono ispirato dal fatto di poter proteggere la sua eredità conservando la sua casa d’infanzia. Una struttura fisica, quale una casa, può essere un modo simbolico per onorare qualcuno. La sua musica, la sua visione, non possono essere dimenticate.”


La poliedricità di questo progetto mette in luce il lavoro fondamentale dell’African American Cultural Heritage Action Fund. Istituito nel 2017, il fondo è guidato dal direttore esecutivo Brent Leggs, che è anche vicepresidente senior del National Trust, ed è il più grande sforzo di conservazione mai dedicato ai siti storici afroamericani. La sua missione è quella di avere un impatto duraturo sulla storia americana preservando i siti di attivismo, successo e resilienza afroamericani.
Nina Simone
Simone, nata Eunice Waymon nel 1933, sesta di otto figlɜ, trascorse la sua infanzia in questa casa di 60m quadri composta da tre stanze. È qui che ha imparato a suonare il pianoforte all’età di 3 anni, accompagnando i sermoni della madre, predicatrice metodista. Sviluppò un amore per la musica classica e sognava di diventare una concertista. Divenne sensibile al razzismo quando, all’età di 12 anni, tenne un recital di pianoforte in una biblioteca dove i suoi genitori dovettero stare in fondo perché erano Nerɜ. Studente di musica classica alla Juilliard School of Music di New York, inizia a esibirsi come pianista. La sua carriera vocale inizia nel 1954 in un nightclub di Atlantic City, New Jersey, quando il proprietario del locale minaccia di licenziarla se non aggiunge al piano anche il canto. Il suo primo album contiene le sue caratteristiche versioni di standard jazz e cabaret, tra cui I Loves You, Porgy, che nel 1959 diventa un successo.

Foto: Redferns, via NYP
Negli anni sessanta Simone aggiunse canzoni di protesta, divenne amica di Martin Luther King Jr. e Malcolm X e si esibì nelle manifestazioni per i diritti civili. Mississippi Goddam, capolavoro del 1964, è un esempio di questo periodo. La sua popolarità crebbe con l’aggiunta al suo repertori di brani folk e gospel e di canzoni dei Bee Gees, Bob Dylan e Screamin’ Jay Hawkins (“I Put a Spell on You”). Inquieta per il razzismo americano, lasciò gli Stati Uniti nel 1973 e visse alle Barbados, in Africa e in Europa per il resto della sua vita. È morta il 21 aprile 2003 in Francia, all’età di 70 anni.
Il gala di beneficenza con cena a pagamento ospitata dalla Pace Gallery si svolgerà il 20 maggio. L’evento in più parti sarà co-presentato dall’Action Fund, dalla Pace Gallery e da Pendleton insieme a Gallagher, Johnson e Mehretu. A sostegno di questa iniziativa, moltɜ dellɜ artistɜ coinvoltɜ parteciperanno al gala di persona. Oltre alle offerte online, durante l’asta—aperta al pubblico dal 12 maggio alle 11:00 EDT fino al 22 maggio alle 15:00. EDT—tutte le opere d’arte saranno esposte negli spazi della galleria Pace per essere viste in presenza nel periodo di apertura.
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