Le Lingue Africane Brillano Nella Nuova Antologia Di Olongo Africa

L'antologia multilingue di Olongo Africa celebra la sorprendente diversità della narrativa dellɜ scrittorɜ africanɜ e solleva importanti questioni per il futuro della traduzione letteraria.

di GRIOT - Pubblicato il 28/04/2023
Mhide (pubblicato originariamente come Homecoming) scritto da Ayọ̀bámi Adébáyọ̀. Illustrazione:

Sul sito di Olongo Africa, Water, un racconto pubblicato in inglese da una scrittrice Igbo, può essere letto in pidgin nigeriano, e Moráyọ̀, un racconto pubblicato in inglese da una donna Yorùbá-Britannica, in shona, che è parlata principalmente in Zimbabwe. To Have a Ghost Baby, pubblicato per la prima volta in inglese da uno scrittore Igbo, può ora essere apprezzato dallɜ lettorɜ di lingua Tamazight in tutta l’Africa occidentale e settentrionale, mentre The Dark-Blue Suit, originariamente pubblicato in portoghese da uno scrittore angolano, è ora accessibile in Hausa. L’elenco continua. Un minaccioso collettivo “di scrittorɜ, artistɜ e redattorɜ che lottano per la stampa indipendente” che sta dietro alla rivista sperimentale di notizie, arte e cultura Popula, è dietro quest’iniziativa, che ha come obiettivo la traduzione di scrittorɜ africanɜ in lingue africane.

L’idea alla base di Olongo Africa è motivata dalle circostanze. In molti casi, è più facile leggere scrittorɜ africanɜ pubblicati in svedese, coreano, tedesco o giapponese che in Hausa, Tiv o Ibibio. “È possibile che un giorno diventi normale che le storie africane esistano in tante altre lingue africane quante sono le lingue non africane?”, si chiedono. I/le fondatorɜ di Olongo Africa sono interessatɜ all’interazione tra le lingue africane e al modo in cui esse trasportano le storie attraverso i confini culturali e umani. Sono anche interessatɜ a consolidare il carattere multilingue del continente africano, in un modo che possa essere creativamente significativo. Per loro, quest’area trascurata della traduzione potrebbe estendere l’universalità delle storie in più spazi geografici e intellettuali.

Wàtá (originariamente pubblicato con il titolo Water), di Chika Unigwe. Illustrazione: Moussa Kone

In occasione della Giornata internazionale della lingua madre, che quest’anno si è celebrata il 21 febbraio, è stata pubblicata l’antologia Olongo Africa, che attualmente comprende dieci racconti nelle lingue dell’Africa occidentale, oltre a Shona e Kiswahili, illustrati da Moussa Kone. L’antologia sarà ampliata in una raccolta più ampia e per la fine dell’anno è prevista un’edizione stampata. I/le curatorɜ della raccolta, Kọ́lá Túbọsún e Salawu Olajide, hanno dichiarato di essere statɜ motivatɜ ad avviare questo progetto per creare conversazioni culturali in tutto il continente e promuovere la letteratura, la lessicografia, gli audiolibri e la traduzione.

Ciascuna delle traduzioni esiste come pezzo audio letto dallǝ traduttorǝ. Questo è intenzionale per Olongo Africa, che è curiosa di vedere “se progetti deliberati e intenzionali di traduzione e oralità possano avere un impatto sul futuro che speriamo di costruire, dove il multilinguismo è meno una barriera che un ponte tra le coscienze,” come spiega la nota introduttiva. “Come sarebbe diverso se i diversi popoli e le diverse culture potessero parlarsi con perfetta intelligibilità. Che meraviglia ascoltare i pensieri dell’altro senza i confini della lingua […] Che tipo di continente sarebbe? E quale mondo?”, si chiedono.

L’antologia online presenta racconti di Sarah Ladipo Manyika, Ayobami Adebayo, Iquo Diana Abasi, Troy Onyango, Joao Melo, N. Jane Kalu, Abubakar Adam Ibrahim, E.C. Osondu, Masimba Musodza e Chika Unigwe. I racconti sono tradotti in Pidgin nigeriano, Igbo, Ibibio, Shona, Tiv, Hausa, Yorùbá, Kiswahili, Tamazight e Edo. La versione stampata dell’antologia includerà altri 10 racconti tradotti in altre 10 lingue africane. Tutti i 20 racconti saranno pubblicati in versione cartacea.

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