Lauryn Hill Non è Risorta

Era uno dei concerti più attesi di Luglio Suona Bene, andato sold out in 2 giorni. Tutta la cavea ieri era lì ad aspettare l’apparizione della madonna del neo-soul, l’anticonformista per eccellenza più volte ritiratasi dallo showbiz perché non ne amava l’ambiente, fregandosene delle ripercussioni che certe scelte avrebbero avuto sulla sua “carriera”.
Fiumi di parole scritte da critici talmente importanti da decidere il destino artistico di intere generazioni di musicisti non sono però riuscite a scalfire le sue capacità vocali e musicali ed era abbastanza ovvio che il suo ritorno sarebbe stato un successo. Forse qualcuno si era fatto ingannare da Sister Act ma Lauryn è sempre stata una voce fuori dal coro.
Sono lontani i tempi di quando ricevette una serie di buuu alla serata del debuttante all’Apollo Theater di Harlem, l’Amateur Night. Una giovane Lauryn Hill, visibilmente emozionata, stona durante l’esibizione ma, senza perdersi d’animo, ribalta la valutazione del pubblico terminando la sua performance tra uno scroscio di applausi.
Allora aveva solo 13 anni e già si capiva di che pasta fosse fatta.
Il 1997 è l’anno del successo ottenuto con The Score, album realizzato con i rapper di origini haitiane Wyclef Jean e Pras Michel che insieme a lei formano i Fugees. Il trio allora si distinse dagli altri gruppi avendo portato l’hip hop in un’altra dimensione diversa dai temi della violenza, della filosofia gangsta e della misoginia.
Ma è nel 1998 che arriva la consacrazione definitiva. Una Lauryn solista realizza The Miseducation of Lauryn Hill, album che incorpora diversi stili musicali – R&B, hip hop, soul e reggae – , le cui tracce sono intervallate da un insegnante che parla con i suoi alunni di vita e amore. Tredici milioni di copie vendute e prima artista a vincere nel 1999 cinque Grammy Awards.
Due anni dopo è la volta di MTV Unplugged No. 2, un disco che riceve pareri talmente contrastanti da agitare lo spauracchio della morte artistica di Lauryn. La sua attività da qui in avanti è caratterizzata da poche apparizioni, dal lancio di qualche canzone e dal rilascio di dichiarazioni critiche sulla cultura pop e le istituzioni sociali.
A giugno 2012 l’accusa: Lauryn viene dichiarata colpevole di evasione fiscale e per questo condannata a tre mesi di prigione.
Un’esperienza che l’ha profondamente segnata, tanto che la prima vera apparizione pubblica – che risale ad agosto 2014 – dopo la sua incarcerazione al Federal Correctional Institute of Danbury, carcere femminile di bassa sicurezza, Lauryn l’ha voluta fare alla Halye House, un’associazione no-profit che si occupa del reintegro di ex carcerati nella società, agevolandoli a trovare lavoro.
Quarant’anni, sei figli, una vita molto intensa. Ieri la cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma è stata pervasa da questa intensità ed energia. Talmente forti che era possibile percepire l’emozione di chi, come me, per tutti questi anni l’ha aspettata. Sì, aspettata, perché Lauryn Hill non è risorta. Si era solo presa una pausa.
Ecco un assaggio di Ms. Lauryn Hill, ripresa dal videomaker Federico Zanghì, che è potuto venire al concerto grazie ai biglietti “vinti” con GRIOT magazine.
(Doo Wop – That Thing)
* Rumors *
È noto, nell’ambiente, che Lauryn Hill sia una professionista molto perfezionista. Basti pensare che alla première di presentazione del documentario di Netflix What Happened, Miss Simone, ha voluto ricominciare per ben quattro volte il brano Ain’t go no, I got life per problemi di audio.
Ieri, guardando la performance da sotto palco, si poteva notare la pignoleria con cui istruiva il suo corpo musicale. Qualcuno però ci ha detto che non si trattava solo di pignoleria. Pare che Lauryn pochi giorni fa abbia licenziato i suoi vecchi tecnici del suono.
Arti visive, performative e audiovisive, cultura, musica e viaggi: vivrei solo di questo. Sono curatrice e produttrice culturale indipendente e Direttrice Artistica di GRIOTmag e SPAZIO GRIOT, spazio nomade che promuove la sperimentazione multidisicplinare, l'esplorazione e la discussione.