La Residenza Di Michele Mathison E Oren Pinhassi | Le Opere Al Castello Di San Basilio

L’artista sudafricano Michele Mathison (Johannesburg, 1977) e l’artista israeliano Oren Pinhassi (Tel Aviv, 1985) hanno da poco completato la loro residenza artistica al Castello di San Basilio, un ambiente che promuove e facilita l’educazione artistica e lo scambio culturale. Inserito all’interno del circuito Matera Capitale della Cultura 2019 con il progetto Artists in Residence, curato da Aloisia Leopardi, il Castello fu prima la casa dei monaci Basiliani (VII secolo) e successivamente una fortezza dei Normanni. È in questa cornice informale che i due artisti hanno prodotto delle opere site specific per la mostra. Di proprietà della famiglia di mecenati e appassionati di arte contempranea Berlingieri, che dagli anni ’60 lo ha trasformato in uno spazio di raccolta ed esposizione della loro collezione privata—aperta al pubblico—il Castello di San Basilio fino al 15 ottobre ospiterà i lavori dei due artisti.
Le installazioni
Le creazioni di Mathison si focalizzano sui temi del luogo e della posizione, della memoria, evocando esperienze di incontro con il passato e di confronto con il futuro. Durante la residenza, l’artista sudafricano ha lavorato con una moltitudine di materiali e oggetti di uso quotidiano provenienti dalla tradizione locale. Il risultato è un corpo di opere che mettono in luce narrazioni storiche e simbolismi acquisiti nel tempo. Mettendo in relazione architettura, spazio e tempo, Mathison esplora la complessa relazione tra gli esseri umani e il loro mondo costruito, esplora le filosofie relative agli eventi della vita, ai segni distintivi e all’impulso umano universale di lasciare il segno nell’ambiente in cui vive.



Se l’era postmoderna è stata definita da un’avversione alla reimmaginazione della struttura della società, l’intenzione di Oren Pinhassi è quella di superare questo trauma culturale, rompere le rigide classificazioni e far crollare le categorie convenzionali di architettura, natura e corpo umano. Ed è così che crea ambienti che sono sia riconoscibili che ambigui, propone spazi più fluidi, in cui non esistono più linee rigide. Le sedie sono personificate, imitando arti e linguaggio del corpo nella loro composizione. Gli asciugamani sono rannicchiati sul pavimento, ritorti e usati, ma induriti dall’intonaco solidificato con cui sono stati riempiti.

Dove – Castel di San Basilio – Pisticci, Basilicata. Fino al 15 ottobre
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