La Guida GRIOT Alla Biennale Di Venezia | I Padiglioni Asiatici E Australiani
Con un anno di ritardo a causa della pandemia in corso, la 59a edizione dell'Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia torna ad aprire le sue porte al pubblico dal 23 aprile al 27 novembre 2022. Più di 200 artistз parteciperanno alla biennale dal tema Il latte dei sogni, diretta dalla curatrice italiana Cecilia Alemani.

ARABA SIRIANA (Repubblica) – Il Popolo Siriano: un Destino comune
Artistз: Saousan Alzubi, Ismaiel Nasra, Adnan Hamideh, Omran Younis, Aksam Tallaa, Giuseppe Amadio, Marcello Lo Giudice, Lorenzo Puglisi, Hannu Palosuo
Sede: Isola di San Servolo
ARABIA SAUDITA – The Teaching Tree
Curatela: Reem Fadda, Rotana Shaker
Artista: Muhannad Shono (Riyadh, 1977)
Sede: Arsenale
Muhannad Shono, artista di Riyadh, lavora sperimentando con diversi medium come il disegno, la scultura e la robotica e la tecnologia in generale. Per le sue creazioni si ispira alla storia migratoria della sua famiglia e il titolo dell’opera proposta per questa Biennale, The teaching tree, fa pensare che seguirà la stessa linea. La curatrice Reem Fadda l’ha descritto come un artista con “una mentalità energica, progressista e visionaria”.
ARMENIA – Gharib
Curatela: Anne Davidian, Elena Sorokina
Artista: Andrius Arutiunian (1991)
Sede: Campo della Tana, Castello 2125
Gharib, che si può tradurre con “straniero che arriva tra noi”, o come “dissonanza”, è il titolo della mostra dell’artista e compositore Andrius Arutiunian per il padiglione dell’Armenia. La mostra comprenderà una serie di oggetti e installazioni sonore che in parte si rifanno a Gurdjeff, mistico e compositore armeno-greco. Con quest’opera Arutiunian prova ad esplorare forme di organizzazione del mondo lontane dagli immaginari occidentali. L’artista ha pubblicato una frase/manifesto che sembra essere parte integrande del lavoro: “si inizia semplicemente immaginando cose reali. Poi, le cose reali si manifestano.”
AZERBAIJAN – Born to Love
Curatela: Emin Mammadov
Artistз: Narmin Israfilova, Infinity, Ramina Saadatkhan, Fidan Novruzova, Fidan Akhundova, Sabiha Khankishiyeva, Agdes Baghirzade§
Sede: Procuratie Vecchie San Marco 153/a/139
BANGLADESH – Time: Mask and Unmask
Curatela: Viviana Vannucci
Artistз: Jamal Uddin Ahmed, Mohammad Iqbal, Harun-Ar-Rashid, Sumon Wahed, Promity Hossain, Mohammad Eunus, Marco Cassarà, Franco Marrocco, Giuseppe Diego Spinelli
Sede: Palazzo Pisani Revedin, San Marco 4013
CINA – Meta-Scape
Curatela: Zhang Zikang
Artistз: Liu Jiayu, Wang Yuyang, Xu Lei
Sede: Arsenale
Il padiglione cinese ospita un progetto in collaborazione tra tre artistз: Wang Yuyang, che partecipa con la sua scultura Snowman, Liu Jiayu e Xu Lei. L’installazione Meta-Scape riguarda una lettura del jing–“l’essenza vitale”–in chiave contemporanea, che si traduce nella fusione tra uomo e macchina.
COREA – Gyre
Curatela: Youngchul Lee
Artista: Yunchul Kim
Sede: Giardini
Yunchul Kim è un artista e compositore elettroacustico che lavora con i fluidi, con materiali particolari come i cristalli fotonici e con i magneti. Con Gyre l’artista vuole intervenire nello spazio del padiglione coreano considerandolo uno spazio diramato e pieno di intrecci, in cui mettere in scena le interconnessioni tra oggetti, spazio e materia, e l’esplorazione dello spazio di confine tra naturale e artificiale.
EMIRATI ARABI UNITI – Mohamed Ahmed Ibrahim: Between Sunrise and Sunset
Curatela: Maya Allison
Artista: Mohamed Ahmed Ibrahim (Khor Fakkan, 1962)
Sede: Arsenale
Mohamed Ahmed Ibrahim, artista sperimentale, presenta un’installazione di sculture biomorfiche, astratte e organiche. Queste sculture, a grandezza umana, sono costruite partendo da strutture scheletriche e modellando cartapesta e altri materiali organici che ne influenzano la forma—tra questi, ad esempio, terra, foglie e tabacco.
FILIPPINE – Andi taku e sana, Amung taku di sana / All of us present, This is our gathering
Curatela: Yael Buencamino Borromeo e Arvin Flores
Artistз: Gerardo Tan, Felicidad A.Prudente e Sammy N. Buhle
Sede: Arsenale
La mostra del padiglione filippino vede la collaborazione tra l’artista Gerardo Tan, la musicologa Felicidad A. Prudente e la tessitrice Sammy Buhle: un’operazione interdisciplinare, un insieme di suoni, performance, immagini e oggetti.
GEORGIA – I Pity the Garden
Curatela: Vato Urushadze, Khatia Tchokhonelidze, Giorgi Spanderashvili
Artistз: Mariam Natroshvili, Detu Jincharadze
Sede: Spazio Punch, Fondamenta S. Biagio 800/O, Giudecca
La Georgia sarà rappresentata da un duo artistico composto da Mariam Natroshvili e Detu Jincharadze che presentano un’installazione dal titolo curioso, Mi fa Pena il Giardino. Si tratta di un’opera surreale in realtà virtuale, una riflessione sull’attualità e sul cambiamento climatico e, di conseguenza, paesaggistico e culturale; attraverso la VR si potranno vedere anche delle specie di piante ormai estinte.
GIAPPONE – Dumb Type
Curatela/Artistз: Dumb Type (Shiro Takatani, Ryuichi Sakamoto, Ken Furudate, Satoshi Hama, Ryo Shiraki, Marihiko Hara, Hiromasa Tomari, Takuya Minami, Yoko Takatani)
Sede: Giardini
Dumb Tipe è un collettivo giapponese fondato nel 1984, i cui membri sono artistз che operano in diverse discipline—dall’arte visiva alla performance fino al multi-mediale. Collaborano in modo non-gerarchico ad ogni progetto. Alla Biennale portano un’installazione sul concetto di post-verità, una forte critica alle modalità di informazione dei mass media.
KAZAKHSTAN – Lai-Phi-Chu-Plee-Lapa / Centre for the New Genius
Curatela/Artistз: ORTA collective (Alexandra Morozova, Rusten Begenov, Darya Jumelya, Alexander Bakanov, Sabina Kuangaliyeva)
Sede: Spazio Arco, Dorsoduro 1485
Questa è la prima partecipazione del Kazakistan alla Biennale di Venezia. Il padiglione è inaugurato dal collettivo ORTA che porta in scena un omaggio a Sergey Kalmykov, artista avanguardista russo.
KYRGYZSTAN – Gates of Turan
Curatela: Janet Rady
Artista: Firouz Farman Farmaian
Sede: Hydro Space, Giudecca Art District, Giudecca 211/C
Anche per il Kirghizistan questa Biennale rappresenta un debutto. L’artista Firouz Farman Farmaian porta dieci opere tessili, cucite a mano con l’aiuto di artigiane kirghise, che rimandano all’antica regione di Tur. L’artista ha definito l’opera una “cosmogonia mitica nomade immemorabile”.
LIBANO – The World in the Image of Man
Curatela: Nada Ghandour
Artistз: Ayman Baalbaki, Danielle Arbid
Sede: Arsenale
Il padiglione del Libano presenta le opere di Danielle Arbid, regista e videomaker della diaspora, e Ayman Baalbaki, artista visivo. The World in the Image of Man è un progetto artistico che prende le mosse dalla situazione attuale del Libano, e dunque dall’enorme crisi economica, sociale e politica del paese: “L’ambizione di questo progetto è consentire alla scena artistica libanese di brillare sulla mappa internazionale dell’arte e incoraggiare gli artisti di questo Paese, che sta attraversando i momenti più difficili della sua storia,” ha dichiarato la curatrice, Nada Ghandour.
MONGOLIA – A Journey Through Vulnerability
Curatela: Gantuya Badamgarav
Artista: Munkhtsetseg Jalkhaajav
Sede: Castello 2131
Per la sua ricerca artistica Munkhtsetseg Jalkhaajav parte dai concetti di guarigione e rinascita, ispirandosi alla medicina tradizionale della Mongolia e in particolare all’idea di guarigione spirituale. Proprio dal simbolismo della tradizione mongola derivano i personaggi di molte sue opere, in particolare gli ibridi uomo-uccello.
NEPAL – Tales of Muted Spirits-Dispersed Threads-Twisted Shangri-La
Curatela: Hit Man Gurung, Sheelasha Raj Bhandari
Artista: Tsherin Sherpa
Sede: Castello 994
L’installazione multimediale di Tsherin Sherpa per il Padiglione del Nepal–per la prima volta alla Biennale—è una critica sociale verso le proiezioni occidentali sul Nepal, la feticizzazione dell’altopiano himalayano e l’oppressione coloniale. Come ha dichiarato l’artista “la comprensione internazionale dell’arte nepalese è influenzata dalla concettualizzazione occidentale della regione himalayana”. Tales of Muted Spirits è pensato come uno spazio in cui iniziare a decostruire questi pregiudizi.
OMAN
Curatela: Aisha Stoby
Artistз: Anwar Sonja, Hassan Meer, Budoor Al Riyami, Radhika Al Khimji, Raiya Al Rawahi
Sede: Arsenale
Anche per l’Oman si tratta del primo padiglione alla Biennale di Venezia. La curatrice Aisha Stoby coordina diversз artistз che hanno legami con il paese e ne esprimono un aspetto della sua cultura. Tra questз Radhika Al Khimji, artista che indaga i temi del femminismo con disegni, collage e installazioni.
SINGAPORE – Pulp III: A Short Biography of the Banished Book
Curatela: Ute Meta Bauer
Artista: Shubigi Rao
Sede: Arsenale
L’installazione di Shubigi Rao—artista e scrittrice a tutto tondo—è un progetto sulla storia della distruzione dei libri. Il progetto è un manoscritto lirico che traccia l’ampiezza dello sforzo culturale umano attraverso storie condivise di umanità e comunità di stampa. Pulp III segna il punto centrale dell’immenso progetto decennale di Shubigi Rao, Pulp, che esplora la storia della distruzione dei libri e di coloro che persistono ai suoi margini per proteggere il futuro della conoscenza.
TURCHIA – Once upon a time…
Curatela: Bige Örer
Artista: Füsun Onur
Sede: Arsenale
Füsun Onur è un’artista molto importante in Turchia: a partire dagli anni ’70 ha contribuito a introdurre i canoni dell’avanguardia artistica nel suo paese. Le sue opere concettuali di pittura e scultura esprimono la sua poetica attraverso l’impiego di materiali comuni e riflettono sui concetti di spazio, tempo, ritmo e forma: “Le installazioni di Füsun Onur spiccano per la loro capacità di cancellare confini universalmente definiti come l’identità, la cultura, la lingua.”
UZBEKISTAN – Dixit Algorizmi: Garden of Knowledge
Curatela: Studio Space Caviar (Joseph Grima, Camilo Oliveira), Sheida Gomashchi;
Artistз: Charlie Tapp/Abror Zufarov, CCA Lab
Sede: Arsenale
Le/gli artistз del Padiglione uzbeko Charlie Tapp e Abror Zufarov per il loro progetto si sono ispirati a un matematico e studioso di algoritmi nativo della città di Khiva: si tratterà di una sorta di giardino, suddiviso in quadranti.
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AUSTRALIA – DESASTRES
Curatela: Alexie Glass-Kantor
Artista: Marco Fusinato
Sede: Giardini
Marco Fusinato è un artista, performer e musicista del rumore. L’installazione DESASTRES è un lavoro che ha sviluppato durante l’isolamento per la pandemia, che gli ha consentito di riflettere su alcune dicotomie: rumore e silenzio, ordine e disordine, purezza e contaminazione. Si tratta di un’esperienza immersiva, un’opera in evoluzione fatta di suono e immagini, in cui Fusinato si esibirà dal vivo con una chitarra elettrica e anche il pubblico sarà chiamato a fare la sua parte: “La mia idea di rendere parte attiva il pubblico vuole ricordare loro che sono vivз.
NUOVA ZELANDA – Paradise Camp
Curatore: Natalie King
Artista: Yuki Kihara
Sede: Arsenale
Ecologie delle piccole isole, diritti queer, intersezionalità e decolonizzazione sono i temi esplorati dall’artista interdisciplinare Yuki Kihara nel suo progetto Paradise Camp per il padiglione della Nuova Zelanda alla Biennale di Venezia 2022, curato da Natalie King. Yuki Kihara è rinomata per aver approfondito le complessità delle storie postcoloniali nel Pacifico e aver interrogato le errate interpretazioni occidentali dal punto di vista della comunità Fa’afafine (in samoano si traduce “alla maniera di una donna”, il terzo genere nella cultura Sāmoa), a cui appartiene. La mostra di Kihara per Venezia sarà raccontata attraverso questa lente unica, portando l’attenzione su storie e problemi spesso non raccontati ed emarginati che la sua comunità deve affrontare.
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Lareanda in Storia e Critica dell’Arte. Sono creativa e perfezionista. Mi piacciono l’arte contemporanea, i fiori e il bricolage.