La Biennale Di San Paolo Nomina Un Collettivo Curatoriale

La 35a edizione della più grande biennale d'America Latina, prevista per il 2023, avrà quattro curatorз: lo storico dell'arte Manuel Borja-Villel; l'artista multidisciplinare, autrice e teorica Grada Kilomba; la curatrice, autrice e ricercatrice indipendente Diane Lima; e l'antropologo, critico e ricercatore Hélio Menezes.

di GRIOT - Pubblicato il 14/03/2022
Da sinistra in senso orario:

La prossima edizione della Biennale di San Paolo svilupperà il lavoro curatoriale dell’evento in maniera decentrata.
“La complementarietà di questз talenti ha il potenziale per generare risultati fantastici,” ha affermato José Olympio da Veiga Pereira, presidente della Fundação Bienal. “Il team curatoriale si è formato volontariamente e la proposta ci ha affascinato per essere ambiziosa e intrigante,” ha aggiunto.

Questo modello curatoriale, senza la figura di unǝ curatorǝ capǝ, è stato adottato già nelle edizioni 1989, 2010 e 2014 della Biennale. “L’idea di formare un gruppo con una relazione orizzontale è stata un suggerimento del team di curatorз e sarà parte integrante del progetto per la 35a Biennale,” ha concluso José Olympio.

Le/I Curatorз

Le biografie sotto riportate, elencate in ordine alfabetico per cognome, scelgono di non presentare categorie normative quali nazione, nazionalità, età e anno di nascita. Questa è una linea guida che farà parte dell’intero percorso della 35a Biennale.

Manuel Borja-Villel – Vive a Madrid, Spagna. Dottore in Storia dell’Arte presso la City University di New York, dal 2008 è direttore del Museo Reina Sofía (Madrid, Spagna), dove si occupa dello sviluppo e della profonda reinterpretazione della collezione del museo. Negli ultimi anni, il Reina Sofía ha rafforzato la sua posizione di riferimento per la produzione culturale attraverso il lavoro svolto con una rete asimmetrica di istituzioni che comprende, tra gli altri, musei, università e istituzioni indipendenti. Ha diretto la Fundación Antoni Tàpies (Barcellona, ​​Spagna) dalla sua creazione, nel 1990, fino al 1998 e ha reso la fondazione un’istituzione sperimentale con un programma incentrato sulla critica istituzionale. Già alla guida del Museu d’Art Contemporani de Barcelona dal 1998 al 2008, ha messo la gestione pubblica al servizio dell’agenda cittadina, creando un luogo di dissenso attraverso la pedagogia radicale, la critica e la sperimentazione istituzionale. Riflette su questi e altri temi nel suo ultimo libro: Campos magnéticos:  Escritos de arte y Política (Madrid: Arcadia, 2020).

Grada Kilomba – Vive a Berlino, Germania. Artista interdisciplinare, autrice e dottorǝ di ricerca in filosofia presso la Libera Università di Berlino, Germania, Kilomba ha insegnato in diverse università internazionali, come l’Università delle Arti di Vienna, in Austria. Le sue opere sollevano interrogativi sulla conoscenza, sul potere e la violenza ciclica, e sono state esposte in eventi significativi come la 10a Biennale di Berlino; Documenta 14; La Biennale di Lubumbashi VI; e 32a Biennale di San Paolo; oltre a numerosi musei e teatri internazionali. La sua arte assume diversi formati come performance, lettura scenica, testi, video e installazione, concentrandosi su memoria, trauma, genere e post-colonialismo. Le opere fanno parte di collezioni pubbliche, tra cui la collezione Tate Modern (Londra, Inghilterra).

Diane Lima – Vive tra Salvador e San Paolo, Brasile. Tra le/i recipient brasilianз premiatз dalla Ford Foundation Global Fellowship, i suoi progetti sono diventati famosi per aver ampliato nel paese i dibattiti sulle pratiche artistiche e curatoriali da una prospettiva decoloniale. Ha conseguito un master in comunicazione e semiotica al PUC-SP e fa parte del comitato curatoriale per la nuova mostra a lungo termine nella collezione del Museu de Arte Contemporânea da Universidade de São Paulo (MAC-USP). Tra i suoi lavori recenti ci sono la co-curatela di Frestas – 3rd Trienal de Artes do Sesc SP – O rio é uma serpente [The River is a Snake], nel 2021, e Vuadora, una mostra retrospettiva dedicata all’artista Paulo Nazareth al Pivô.

Hélio Menezes – Vive a San Paolo, Brasile. Antropologo e internazionalista all’Universidade di San Paolo e studioso affiliato al BrazilLab dell’Università di Princeton. È stato curatore di arte contemporanea al Centro Cultural São Paulo dal 2019 al 2021, dove è stato anche curatore di letteratura, da marzo a ottobre 2019, e coordinatore internazionale del World Social Forum a Belém (2009), Dakar (2011) e Tunisi (2013). Alcuni dei suoi lavori più recenti sono Carolina Maria de Jesus: A Brazil for Brazilians (IMS Paulista), Histórias Afro-Atlânticas (MASP e Instituto Tomie Ohtake) e dos brasis (Sesc). Nel 2021 è stato riconosciuto da ArtReview Magazine come una delle 100 persone più importanti dell’arte contemporanea nel mondo.

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