Le Forme Fantastiche Di Wangechi Mutu In Mostra

Il New Museum celebra i venticinque anni di carriera dell'artista keniota con un'imponente mostra personale che presenta oltre 100 opere.

di GRIOT - Pubblicato il 27/03/2023
Wangechi Mutu, Crocodylus, 2021. COURTESY the artist and Gladstone Gallery.

La ricerca artistica di Wangechi Mutu (Nairobi, 1972) ha ottenuto i primi riconoscimenti con le opere a collage con cui esplora il corpo Nero femminile e gli stereotipi che lo abitano attraverso i temi del camuffamento, della trasformazione e della mutazione. Il processo multimediale di Mutu abbraccia varie tecniche, per dar vita a narrazioni fantastiche con matrici mitologiche e folkloristiche, arricchite da stratificazioni di rimandi socio-storici.

Vista della mostra. Wangechi Mutu, Interwined. New Museum, New York (2 Marzo–4 Giugno 2023). COURTESY Ocula. Foto: Charles Roussel.

Ospitata nei piani sotterranei e sulla facciata del museo, Wangechi Mutu: Intertwined accoglie per intero l’evoluzione della pratica di Mutu, a partire dalla pittura degli albori, al collage, al disegno, alla scultura, fino ai film e alle performance, e concludendo con le più recenti creazioni scultoree con cui l’artista rimarca l’eredità del colonialismo, delle tradizioni culturali africane e diasporiche e della globalizzazione, tutti temi approfonditi lungamente nella sua pluridecennale carriera, che l’aveva vista esporre al New Museum già nel 2003.

Vista della mostra. Wangechi Mutu, Interwined. New Museum, New York (2 Marzo–4 Giugno 2023). COURTESY Ocula. Foto: Charles Roussel.

Quest’anno, per rendere omaggio all’artista e al suo rapporto con New York, il museo ha esteso lo spazio della mostra su più piani, arrivando a sconvolgere eccezionalmente le proprie politiche espositive. Il primo piano del museo è dedicato alle connessioni tra i suoi collage e le sue sculture. Il secondo piano esamina l’evoluzione della pratica scultorea insieme a lavori in video e collage. Il terzo piano raccoglie i collage della serie Subterranea (2021-22), accanto a recenti bronzi di grandi dimensioni. Nell’atrio del museo è installata la scultura In Two Canoe (2021), recentemente presentata allo Storm King Art Center e che qui si arricchisce di un nuovo intervento. Al piano interrato sono visibili opere delle Screens Series. Tra le opere più significative presenti in mostra vi sono i famosi Sick Planets, installazioni in vinile del 2007 e l’opera scultorea in bronzo Crocodylus, completata recentemente.

Vista della mostra. Wangehi Mutu, Two Canoe, 2022. Foto: Dario Lasagni. COURTESY New Museum

Le opere di Mutu, contestualmente caratterizzanti e di richiamo transnazionale, pongono in dialogo le tradizioni culturali e le molteplici realtà contemporanee per offrire allə spettatorə nuove visioni e concetti infusi di femminismo, di afrofuturismo e dalla simbiosi interspecie.

In un recente commento sulla mostra e sul processo creativo dell’artista, la curatrice Margot Norton ha affermato: Con la sua enfasi e l’uso di materiali naturali e i temi elementari dell’acqua e della terra, il ritorno di Mutu a Nairobi nel 2015 ha segnato un cambiamento nella sua pratica, dove ha creato queste maestose sculture con materiali naturali, come il legno, terra e pietra, provenienti dalle aree che circondano la sua casa e il suo studio a Nairobi,” aggiungendo: Il lavoro di Mutu affronta con premonizione alcune delle domande più vitali di oggi, interessandosi degli inestricabili legami tra loro, i nostri ecosistemi e tutte le forme di vita con cui condividiamo il nostro pianeta.

Wangechi Mutu, People in Glass Towers Should Not Imagine Us, 2003. COURTESY l’artista e Collezione Jeanne Greenberg Rohatyn e Nicolas Rohatyn, New York.

La mostra è realizzata con il supporto della Henry Luce Foundation e di Ed Bradley Family Foundation, Agnes Gund, Jacques and Natasha Gelman Foundation, National Endowment for the Arts, tra gli altri.

Note Biografiche

Wangechi Mutu (n. 1972, Nairobi, Kenya) vive e lavora a New York dal 1990. Ha studiato al Cooper Union e successivamente a Yale, dove la sua carriera a preso il volo negli anni 2000. Il suo convoilgimento con il territorio, che negli anni ha portato a diverse produzioni su committenza ricordando quella per il the New Museumthe Studio Museum in Harlem, e la facciata the Metropolitan Museum of Art, nel 2019 e la mostraal Storm King Art Center, nel 2022.

‘Wangechi Mutu: Intertwined’ a cura di Margot Norton (Allen e Lola Goldring SeniorCurator), e Vivian Crockett (Curator) con Ian Wallace (Curatorial Assistant), sarà visitabile fino al 4 giugno 2023.

Segui GRIOT Italia su Facebook, @griotmagitalia su Instagram Iscriviti alla nostra newsletter

Questo articolo è disponibile anche in: en

+ posts

Condividere. Ispirare. Diffondere cultura. GRIOT è uno spazio nomadico, un botique media e un collettivo che produce, raccoglie e amplifica Arti, Cultura, Musica, Stile dell’Africa, della diaspora e di altre identità, culture e contaminazioni.