In BAMANAN, La Voce Di Rokia Koné Svetta Con Potenza, Grazia E Ottimismo

Conosciuta come “la Rosa di Bamako”, la talentuosa cantante maliana famosa per Les Amazones d'Afrique collabora con il produttore irlandese Jacknife Lee per questo suo straordinario debutto.

di GRIOT - Pubblicato il 26/01/2022
Okia Koné. Foto: Karen Paulina Biswel

La voce distintiva di Rokia Koné è immediatamente riconoscibile in Mali, ben oltre la sua città natale di Bamako, dove con le sue lunghe performance ha affascinato il pubblico per anni, nei locali della macchia mediterranea della città. In BAMANAN, l’album di debutto da solista di Koné in uscita a febbraio, i grandi suoni antichi del Mali e il paesaggio sonoro moderno della sua capitale Bamako convergono magnificamente. Filtrati attraverso lo studio californiano del produttore rock irlandese Jacknife Lee, i risultati sono una delizia per le orecchie.

Il viaggio musicale di Koné iniziò nel cortile della sua casa a Dioro, vicino a Ségou, culla del grande impero Bamana. Cantava principalmente le canzoni di sua nonna. “Anche i miei zii e le mie zie da entrambi i lati della mia famiglia erano cantanti. Ero sempre circondata dalla musica”. La giovane Rokia si direge così a Bamako e fa da corista a una delle più grandi star del Mali, Alia Coulibaly, prima di diventare rapidamente e a pieno titolo artista solista e interprete distintiva.

Nel 2016, Koné ha attirato l’attenzione di Valérie Malot, fondatrice della rinomata agenzia francese di booking “3D Family”. Malot l’ha invitata a unirsi a Les Amazones d’Afrique, segnando il suo debutto sui palcoscenici europei. Hanno collaborato a diverse canzoni per il primo album della band, innescando uno stretto rapporto creativo tra la band, ma anche con Koné, che stava cercando di registrare un progetto solista.

Progetto a lungo in divenire, BAMANAN in definitiva è un tributo ai Bambara del sud del Mali. Koné si ispira ai griot, poeti e cantori della tradizione, vitali per il tessuto della società maliana: “È compito del griot perpetuare la tradizione,” afferma Koné. “Per ricordarci le nostre origini, la nostra cultura.” Questo omaggio è palpabile in tre canzoni—Anw Tile, Bambougou N’tji e Soyi N’galanba—che sono un inno ai grandi re del passato di Segou. In Mansa Soyari, Koné sostituisce gli eroi della storia del Mali con delle eroe, tra le quali le cantanti Ramata Diakité e Fanta Damba, che attraverso la loro musica hanno ispirato le donne, inclusa Rokia stessa.

Mayougouba continua in questo modo, ma si sposta sulla pista da ballo, radunando donne e ragazze: “Move, dance, You’re perfect as you are“. Shezita, Kurunba e Dunden avvertono dei nemici vicini, incoraggiando la resilienza di fronte alle avversità. Altrove, Koné scivola nel classico ruolo di griot, incanalando consigli e saggezza nella canzone Bi Ye Tulonba Ye. “In questo momento la situazione in Mali è molto difficile. Ma anche altri paesi hanno i loro conflitti. Il messaggio di questa canzone ci chiede di porre fine a tutte le guerre e le controversie e di unirci per una grande festa.”

L’apice malinconico dell’album è senza dubbio rappresentato da N’yanyan, dove la voce di Koné è al centro della scena, accompagnata esclusivamente dal piano elettrico. Koné offre una performance vocale profondamente urgente in una sola ripresa. Fatta eccezione per Mayougouba e Shezita, dove gli arrangiamenti occasionalmente incongrui evocano una collisione di registri sonori molto diversi (e Kurunba che presenta una batteria africana molto poco originale), Lee sostiene la cruda bellezza della voce di Rokia con sottigliezza e sensibilità.

BANAMAN è il debutto sorprendente di un artista straordinaria. Uno dei segreti meglio custoditi di Bamako finalmente è stato svelato!

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