Il Domani è Già Ora, Secondo Basim Magdy

C’è ancora tempo fino al 30 ottobre per apprezzare Basim Magdy. L’artista egiziano, classe 1977, per la prima volta in Italia ha scelto il Maxxi – Museo delle Arti del XXI secolo – come spazio ideale per esporre la propria arte.
Diviso tra Il Cairo e Baisilea – città dove vive e lavora – i lavori di Magdy riflettono l’incertezza sul futuro che affligge il genere umano e ne condiziona le azioni. Un futuro che in realtà è già il nostro quotidiano presente.
Viviamo di ambizioni, depressioni e tensioni. Siamo il frutto dei nostri errori del passato, che spesso replichiamo, spostando le apparenze ma senza mutare la sostanza. Convinti di essere in guerra contro gli altri – o il sistema – in realtà combattiamo noi stessi e i nostri vizi, con pause scandite da attimi di felicità troppo brevi. Non siamo mai contenti.

Magdy miscela testi e immagini, a volte assurdi, specchio della sua visione, della realtà in cui viviamo e ci invita ad accettare con naturalezza le contraddizioni e a rifiutare in maniera decisa i dogmi. Dogmi come i media, figure autoritarie capaci di manipolare le nostre menti, che nelle sue opere sono raffigurate sottoforma di astronauti, alieni, yeti o fantasmi.

Nelle sue illustrazioni, nei suoi collage e video, l’artista africano si proietta spesso in un futuro ipotetico ed ideologico, molto personale, con scenari nuovi e impensabili, mezzi per scagliarsi in maniera critica contro il presente. Spesso ama dichiarare: “Non c’è nulla di speciale nel nostro tempo o in ciò a cui stiamo assistendo. Siamo solo abbastanza ingenui da ripetere gli stessi errori fatti già tante volte.” Sembra di ritrovarsi tra le pagine di “l’Uomo del mio tempo,” di Salvatore Quasimodo, ma in versione visiva.
Trenta opere tra installazioni, fotografie e dipinti che Anne Palopoli e Britta Farber hanno accuratamente allestito nello spazio di via Guido Reni, frutto di dieci anni – dal 2006 al 2016 – di lavoro che Basim Magdy ha esposto per la prima volta lo scorso aprile al Deutsche Bank Kunsthalle di Berlino, prima di arrivare al Maxxi.
The stars were aligned for a century of beginning – il titolo della retrospetiva – è parte del progetto Expanding The Horizon che il Maxxi ha sviluppato per ampliare le proprie collaborazioni con altri istituti e collezioni private.
Dopo Roma, il progetto volerà negli States presso il Museum of Contemporary Arts di Chicago. Nella mostra sono inoltre proiettati tre film – Trilogia 2014 – che parlano della società e di come le persone gestiscono le aspirazioni e i fallimenti, in continua lotta contro il tempo. Il nemico imbattibile.
Immagine in evidenza | Our Hope Reflected Jewels in the Sky, 2012, Basim Magdy
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