Giugno Della Cittadinanza, Vilipendio Alla Bandiera Italiana E Il Corazziere Nero

di GRIOT - Pubblicato il 12/06/2017

“Buoooooooooooongiorno, Italia! Qui sono le ore 10:30 del mattino e la giornata di domani sarà moooolto calda, come tutto il mese di giugno. Alle 15:00 del 13 giugno andremo al Senato e presenteremo alle senatrici Lo Moro e Guerra alcune storie senza cittadinanza. Il 15 giugno, dalle 14:00 alle 15:00, dalla sala stampa del Senato lanceremo invece la nostra offensiva di piazza, il flash mob della cittadinanza, di cui stiamo ancora definendo la data. Lo faremo all’interno di un’istituzione che ha in mano i nostri destini, bloccati da quasi due anni, senza contare quelli precedenti, e chissà se con questo buongiorno e bollettino la politica italiana non si darà una svegliata.”

Me li immagino così Ilham Mounssif e Xavier Palma, due rappresentati del Movimento Italiani Senza Cittadinanza, lei sarda, lui comasco. Me li immagino urlare il loro buongiorno da Radio Italiani Senza Cittadinanza per risollevare il morale delle truppe di Italiani senza cittadinanza sul campo, per rassicurarli che la battaglia continua, per informare la politica italiana che c’è una larga fetta di combattenti che non molla.

Me li immagino con le cuffie alle orecchie e la bocca attaccata al microfono, pieni di vita, proprio come faceva il dj del film Good Morning, Vietnam, l’aviere Adrien Cronauer, interpretato dallo scomparso Robin Williams, il cui compito era tenere su il morale e illuminare le giornate grigie dei soldati americani impegnati nella guerra del Vietnam. Un’altra guerra, quella degli Italiani Senza Cittadinanza che continuano a martellare a colpi di presenza sul territorio la politica italiana un po’ addormentata, per vedersi riconosciuta la propria esistenza. Di italiani.

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Raccolta firme degli Italiani Senza Cittadinanza alla scuola Pisacane di Roma, in occasione della Festa della Repubblica, 2 giugno (c) Ireneo Spencer

Si parla sempre di questo, di italiani che non vengono riconosciuti come italiani; di riforme che passano ma che non vogliono essere portate avanti. Eppure la storia d’Italia è costellata di nuovi italiani. E la politica li vede, non è cieca, soprattutto se pensiamo che tra maggio e i primi giorni di questo giugno sono uscite storie di questa Italia dalle tante sfumature, nuova da un pezzo.

Storie che hanno come protagonisti italiani senza cittadinanza ed ex italiani senza cittadinanza. C’è la ragazzina di 15 anni di Mirandola, che il 29 maggio ha accolto il Presidente Mattarella, in visita nelle zone terremotate, con un lungo vestito bandiera italiana con strascico. Vestito confezionato dalle sue compagne di scuola. Peccato che diverse persone non l’hanno presa bene e qualcuno ha anche pensato di denunciarla per vilipendio alla bandiera. Sì, vilipendio alla bandiera.
griot-mag-Giugno- della Cittadinanza corazziere nero-italiani senza cittadinanza-mirandola-villipendio-bandieraMa c’è un’altra storia. Sempre bella, di pochi giorni fa, quando Papa Francesco è andato a fare visita al Presidente Mattarella. Il caso ha voluto che tra i corazzieri impegnati nel servizio d’onore al palazzo ci fosse un giovane italiano di origini brasiliane. Inutile dirvi che come tutti i corazzieri del Quirinale, con quella divisa sprizzava eleganza e trasudava fierezza italiane da tutti i pori. Insomma, di storie ce ne sono, anche legate ai nuovi candidati italiani con divese origini, che ieri, 11 giugno, era possibile votare alle elezioni amministrative.
griot-mag-Giugno- della Cittadinanza corazziere nero-italiani senza cittadinanza-di colore-quirinale-brasiliano-mattarella-papa-francesco-Ho fatto qualche domanda a due attivisti di Italiani Senza Cittadinanza, Ilham Mounssif e Xavier Palma, per sapere qualcosa in più sulla loro vita, a che punto siamo con questa riforma e cosa faranno in questo Giugno della Cittadinanza.

GRIOT: Ciao Ilham, che origini hai?

Ilham Mounssif: Ho origini marocchine, sono nata a Marrakech durante un periodo di rientro dei miei in Marocco (erano già residenti in Sardegna.) Avevo 2 anni quando hanno deciso di ritornare in Sardegna e da allora non mi sono più mossa. Sono tornata nel mio paese d’origine questo anno.
Oggi mi trovo a riscoprire il Marocco grazie all’esperienza del servizio civile che sto prestando per un ong veronese, a Beni Mellal. Mio padre stesso non fa ritorno da tantissimi anni ormai, idem mia mamma. Il suo ritorno risale ad undici anni fa, quando accompagnò per la sua prima volta in Marocco mio fratello minore che è nato a Cagliari ed è stato a Marrakech solo sei giorni in tutta la sua vita, per cui più sardo di lui non si può.

griot mag Giugno della Cittadinanza, il villipendio alla bandiera e il corazziere neroQuando sei entrata nel Movimento Italiani Senza Cittadinanza e perché?

Faccio parte di Italiani Senza Cittadinanza da dicembre, pochi mesi dopo che è stato creato quindi. Inizialmente era una partecipazione tutta virtuale visto che mi trovo all’estero.

Quali sono gli ostacoli che hai incontrato da Italiana senza cittadinanza?

Sono tanti gli ostacoli che si incontrano e ogni giorno se ne presentano. I più comuni sono le restrizioni alla libertà di circolazione, gli obblighi delle formalità a cui adempiere per ogni minima cosa, non avere accesso a determinati bandi in virtù della non cittadinanza, le possibilità limitate di poter studiare secondo le proprie ambizioni, quali un periodo all’estero duraturo (io non ho fatto un anno di erasmus ma solo cinque mesi per non avere problemi con il permesso.)

Uno degli ostacoli più eclatanti nella mia vita è stato il non poter entrare a Montecitorio dopo esser stata premiata alla Camera dei Deputati per meriti accademici.

Ecco, mi racconti cosa è successo a Montecitorio e come ti ha sostenuta il Movimento?

Come ne hanno ampiamente parlato, io son rientrata in italia per brevi ferie durante le quali ho avuto degli impegni particolari, tra cui la cerimonia alla Camera dei Deputati per i migliori laureati dell’anno per la Fondazione Italia Usa. A termine della cerimonia volevo visitare Montecitorio ma non mi é stato permesso per via della mia “extracomunitarietà” e mi si chiedeva di presentare un permesso speciale dall’ambasciata. Io chiaramente ho rinunciato alla visita, ma ho subito fatto presente ai miei compagni di Movimento, anzi a Paula [Baudet Vivanco] l’ingiustizia subìta, che ancora una volta mi sbatteva di fronte alla realtà per cui nonostante i miei vent’anni vissuti in Italia e i prestigiosi riconoscimenti ottenuti, restavo sempre una extracomunitaria. Inoltre é stato ancora più ingiusto, visto che si trattava di entrare in un luogo simbolo della democrazia italiana, di casa mia, a cui non potevo accedere perché ancora cosiderata straniera. Mentre invece ho traquillamente visitato il Parlamento Europeo, altre istituzioni europee e parlamenti nazionali di altri paesi!

Dopo la lettera mandata dall’On.Maestri alla Presidente della Camera Boldrini, quest’ultima ha deciso di ricevermi qualche giorno dopo, permettendomi la visita di Montecitorio con tanto di onori.

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via facebook

Il mio Movimento mi ha sostenuta non solo tramite social, ma abbiamo avuto modo di incontrarci e all’incontro con la Presidente mi hanno accompagnato due di noi. Di lì ho iniziato la mia partecipazione attivissima, questa esperizna mi ha reso più agguerrita.

Siamo un Milione è la petizione lanciata dagli Italiani Senza Cittadinanza su Change.Org e tu sei la prima firmataria. A che punto è arrivata?

Sì, la petizione nel giro di una settimana raccolse quasi ventimila firme. Una bella soddisfazione e un ottimo segnale. Ho fatto in modo che venissero fatte confluire le adesioni di un’altra petizione, che richiede la stessa cosa della nostra, l’approvazione della Legge di Riforma della Cittadinanza, lanciata da un giovane atleta di origine marocchina, Yassine Rachik, che ho avuto modo di conoscere e che ha accettato. Lui ha ottenuto la cittadinanza grazie all’intevento di Mattarella ed ha potuto correre per la nazionale italiana.

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via facebook

Così siamo arrivati a quaranta mila, ma sono di più se si considerano le firme cartacee. Inoltre da qui alla presentazione contiamo di ricevere ulteriori consensi. I nostri senatori non potranno fare finta di nulla anche dinanzi a questo segnale. Stiamo raggiungendo la soglia minima per una proposta di legge a iniziativa popolare. Ma la legge c’é e chiediamo di approvarla. Ora o mai più: ahimé.

Vuoi lanciare un appello per la partecipazione?

Certamente, invito a partecipare tutti coloro che vivono sulla propria pelle l’ingiustizia dell’attuale ma anacronistica legge in materia di cittadinanza, tutti coloro che credono nella necessità e nel buon senso di questa riforma, tutti coloro che vedono un’Italia esempio di coesione sociale, multuculturalismo e coesistenza pacifica che già oggi é ma necessità di essere avallata da provvedimenti da parte delle nostre istituzioni per essere rafforzata. Ius soli temperato e ius culturae vanno in questa direzione.

GRIOT: Ciao Xavier, mi racconti che origini hai?

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A sinistra Youness Warhou, a destra Xavier Palma

Xavier Palma: Sono originario del Salvador ma vivo in Italia dall’età di 10 anni.

Quali sono gli ostacoli che hai incontrato da Italiano Senza Cittadinanza?

Mi è capitato di non poter usufruire di una borsa Erasmus che ho vinto l’anno scorso e prevedo che nella vita dovrò rifiutare offerte di lavoro che prevedano mobilità internazionale, questo perché sarei ancora legato alla residenza continuativa in Italia per potermi naturalizzare. Insomma, se rimango italiano senza cittadinanza mi aspetta una vita di discriminazioni.

Mi parli di questo Giugno della Cittadinanza? Perché lo avete lanciato e come è stato inaugurato?

Ancora una volta, c’è lo spettro che la riforma venga rimandata quindi volevamo lanciare un messaggio forte e chiaro. Se la politica ha delle titubanze, la società civile invece c’è, ed è sicura che vuole questo provvedimento, non si tratta dunque di un provvedimento impopolare. Il giugno della cittadinanza è stato inaugurato nelle piazze d’Italia come Bologna, Torino (parata per la festa dell’Italia multiculturale) e Reggio emilia (RE Pride) e continuerà con le conferenze stampa di domani [13 giugno,] del 15 giugno e con i flashmob.

Esatto, domani lancerete e presenterete in Senato alcune storie senza cittadinanza. Di cosa si tratta?

Vogliamo presentare delle storie significative, che rendano giustizia al milione di persone che ogni volta passa in secondo piano ma anche a tutte le persone italiane di origine o per acquisizione che si impegnano affinché questo provvedimento passi, affinché il nostro paese diventi più civile e inclusivo.

Il 15 giugno lancerete dalla sala stampa del Senato il flash mob in collaborazione con ARCI e Acli. Quando sarà? Cosa farete e cosa sperate di ottenere? Vuoi lanciare un appello per la partecipazione?

Il 15 giugno sarà una giornata interessante. Mentre il 13 giugno lavoriamo a livello più istituzionale, il 15 lavoriamo con le associazioni civili e dunque proprio ad un livello di cittadinanza. Il flash mob è l’ultimo pezzo del puzzle che consentirà ai singoli di aderire in prima persona. La nostra presenza dunque si pone a più strati, sinergici tra di loro, proprio in rappresentanza del fatto che ormai tutto è pronto per convergere: manca solo l’approvazione. Sui contenuti invito i lettori a seguire la nostra pagina su facebook, sveleremo i dettagli del flashmob il 15 stesso.

*** AGGIORNAMENTO DEL 13 GIUGNO ***

Il ddl sullo Ius soli temperato e ius culturae, che riconosce la cittadinanza italiana ai figli di stranieri nati e/o arrivati in Italia “arriverà in Aula giovedì 15 giugno anche senza relatore e sarà approvato”. Questo è il messaggio che dopo la conferenza stampa in Senato di ieri 13 giugno, hanno pronunciato il partito democratico, Sinistra italiana e Movimento democratico e progressista davanti ad alcuni rappresentanti di #Italianisenzacittadinanza, che hanno comunicato che la conferenza del 15 giugno al momento è annullata.

Le senatrici Doris Lo Moro (Mdp), relatrice del provvedimento in commissione Affari costituzionali del Senato, Loredana De Petris (SI) e il senatore Giorgio Pagliari (Pd) si dicono ottimisti, si legge su Ansa: “Dopo un anno e sette mesi al Senato i due senatori puntano infatti all’approvazione del testo uscito dalla Camera senza modifiche, altrimenti “si insabbia e non se ne parla più”.

Sarà la volta buona, mi domando? Manterranno la parola?  Spero di sì. Lo scopriremo domani 15 giugno.

Seguite gli Italiani Senza Cittadinanza per rimanere aggiornati su tutte le loro iniziative e il flash mob di giugno.

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