Abbiamo Visto La Prima Personale Di Francis Offman

Baleno International presenta a Roma la prima personale di Francis Offman, dal titolo Francis Offman. I lavori dell'artista sono caratterizzati da una ricerca profonda e metodica e dal continuo riutilizzo di materiali. La mostra è aperta fino al 15 maggio 2021.

di Johanne Affricot - Pubblicato il 30/04/2021
Francis Offman, Senza titolo, 2020 - COURTESY: Baleno International e l'artista

“Non butto niente!” esclama il pittore Francis Offman (Butare, Ruanda, 1987) quando parla della sua pratica artistica. La sua affermazione si riferisce alla sua abitudine di raccogliere, riciclare, custodire: tele e carte, pezzi di lavori che recupera in accademia d’arte, quando gli/le studenti hanno finito il loro anno; materiali utilizzati da altre/altri artiste/artisti nelle loro opere, che alla fine del lavoro gli donano; oppure vecchie lenzuola, la carta velina contenuta nelle scatole di calzature, gli incarti del pane e del caffè, recuperato quotidianamente dalla moka in un processo che richiede un arco di tempo molto lungo, fino all’estate, per poi essere steso, asciugato e setacciato e, in maniera granulosa ma materica, vivere nei suoi lavori. Una ricerca minuziosa, metodica, chirurgica che esalta materiali poveri, senza però rifiutarsi di utilizzare e sperimentare materiali più ricercati e pregiati.

Francis Offman, Senza titolo, 2019 – COURTESY: Baleno International e l’artista
Francis Offman, vista della mostra, 2021 – COURTESY: Baleno International e l’artista
Francis Offman, vista della mostra, 2021 – COURTESY: Baleno International e l’artista

Il critico e curatore Davide Ferri, parlando della cifra stilistica dell’artista spiega che “i quadri di Francis Offman sono tele (non intelaiate) dai contorni irregolari, dipinti che nascono attraverso l’associazione di parti (o porzioni) di colori vividi, piatti e uniformi, e zone realizzate a collage con l’inserimento di brandelli di carta che entrano nella composizione come lacerti o ferite; un incontro che solo occasionalmente può far emergere elementi riconducibili al reale: un albero secco, una montagna, una porzione d’acqua, di terra o di cielo. I suoi quadri sono libere composizioni astratte che sottendono fragili richiami, minimi e dimessi, all’Africa e al Ruanda, dove l’artista ha trascorso parte dell’infanzia, e alle sue consuetudini, a una memoria traumatica e a un’identità incerta, spazi frastagliati e movimentati che non possono dar vita a un paesaggio organico.”

La presenza del colore nero in alcuni dei suoi lavori potrebbe alludere a delle sagome umane che osservano, partecipano a, o sono protagonsite di un’azione. Ma la scelta di presentare le sue tele senza una connotazione—nessuna opera ha un titolo—e l’astrattismo che caratteriza il suo lavoro lasciano aperta l’interpretazione.

Francis Offman, Senza titolo, 2018. COURTESY: Baleno International e l’artista
Francis Offman, Senza titolo, 2019. COURTESY: Baleno International e l’artista

“La mia fonte di ispirazione è tutta l’Africa e tutto il genocidio [avvenuto in Ruanda]. Allo stesso tempo cerco di dire e rappresentare il nostro tempo. Nel mio caso c’è un dialogo con i materiali. Tutti i materiali che utilizzo mi sono stati donati, o li ho trovati. Hanno un significato per me. Ogni materiale so da dove viene, so perché l’ho preso. Ci passo molto tempo insieme, senza farci niente, solo a studiare: se è fatto in cotone, in lino,” ha dichiarato l’artista in una recente intervista. “Utilizzo il caffè perché è uno dei migliori prodotti che viene prodotto dal Rwanda […] È come un modo per avere vicino il mio paese.”

Francis Offman

Nasce in Ruanda nel 1987 e nel 1999 si trasferisce in Italia. Dopo gli studi in Scienze dell’Amministrazione presso l’Università degli Studi di Milano, si trasferisce a Bologna, città in cui vive, per iscriversi all’Accademia di Belle Arti. Qui  frequenta il corso di Pittura con Luca Bertolo. Tra le mostre, partecipa alla collettiva Tragitti divaganti, distrazioni da una meta (2018); e nel 2020 è tra gli artisti/le artiste selezionate/selezionati alla biennale Mediterranea 19Young Artists Biennale (San Marino, 2021).

La mostra ‘Francis Offman’ è aperta su appuntamento. Per visitare la mostra scrivere a Baleno International.

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Johanne Affricot
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Arti visive, performative e audiovisive, cultura, musica e viaggi: vivrei solo di questo. Sono curatrice e produttrice culturale indipendente, fondatrice e direttrice Artistica di GRIOTmag e SPAZIO GRIOT, spazio nomade che promuove la sperimentazione multidisicplinare, l'esplorazione e la discussione.