Diébédo Francis Kéré Vince Il Premio Pritzker Per L’Architettura 2022

L'architetto del Burkina Faso è il primo Africano e primo Nero a vincere quello che è considerato internazionalmente il più prestigioso riconoscimento per l'architettura.

di GRIOT - Pubblicato il 19/03/2022

“Spero di cambiare il paradigma, di spingere le persone a sognare e a rischiare. Non è perché sei riccǝ che dovresti sprecare materiale. Non è perché sei poverǝ che non dovresti cercare di creare qualità,”sostiene Kéré. “Tuttз meritano la qualità, tuttз meritano il lusso e tuttз meritano il comfort. Siamo interconnessi e le preoccupazioni per il clima, la democrazia e la scarsità sono preoccupazioni per tutti noi”.

Nato a Gando, Burkina Faso, nel 1965, Kéré ha studiato all’Università Tecnica di Berlino, città in cui vive dal 1965. Architetto, educatore, attivista sociale, rafforza e trasforma le comunità attraverso il processo dell’architettura. Attraverso il suo impegno per la giustizia sociale e l’impegno e l’uso intelligente dei materiali locali per connettersi e rispondere al clima naturale, lavora in paesi emarginati carichi di limiti e avversità, luoghi in cui l’architettura e le infrastrutture sono assenti. Costruendo istituzioni scolastiche contemporanee, strutture sanitarie, alloggi professionali, edifici civili e spazi pubblici, spesso in terre dove le risorse sono fragili e la comunione è vitale, l’espressione delle sue opere supera il valore di un edificio stesso.

Ghando Primary School
Parco Nazionale del Mali

“Francis Kéré sta portando l’architettura—sostenibile per la terra e le/i suoi abitantз—in terre di estrema scarsità. È ugualmente architetto e servitore, e migliora le vite e le esperienze di innumerevoli cittadinз in una regione del mondo a volte dimenticata,” commenta Pritzker. “Attraverso edifici che dimostrano bellezza, modestia, audacia e invenzione, e con l’integrità della sua architettura e delle sue gesta, Kéré sostiene con grazia la missione di questo Premio”.

La citazione della giuria del 2022 afferma: “[Kéré sa, dall’interno, che l’architettura non riguarda l’oggetto ma l’obiettivo; non il prodotto, ma il processo. L’intero corpus di opere di Francis Kéré ci mostra il potere della materialità radicato sul posto. I suoi edifici, per e con le comunità, sono direttamente di quelle comunità—nella loro realizzazione, nei loro materiali, nei loro programmi e nei loro caratteri unici. In un mondo in crisi, tra valori e generazioni che cambiano, ci ricorda ciò che è stato e continuerà senza dubbio ad essere un caposaldo della pratica architettonica: senso di comunità e qualità narrativa, che lui stesso è così capace di raccontare con compassione e orgoglio. In questo fornisce una narrazione in cui l’architettura può diventare una fonte di felicità e gioia continua e duratura.”

Liceo Schorge
NoteDiébédo Francis Kéré ha costruito ampiamente in tutta l’Africa e molto nel suo paese natale. Le sue opere comprendono in particolare edifici civili come la Gando Primary School, la Gando School Library, la Dano Secondary School, l’Orfanotrofio Noomdo, il Centre de Santé et de Promotion Sociale, il Songtaaba Women’s Center, il Lycée Schorge Secondary School, l’Assemblea Nazionale del Burkina Faso e il Center for for Earth Architecture in Mali. Ha anche vinto prestigiosi premi, dall’Aga Khan Award for Architecture all’Arnold W. Brunner Memorial Prize (2017), presentato dall’American Academy of Arts and Letters. Tra i suoi vari lavori, Kéré è inoltre l’autore del Serpentine Pavilion (2017), Londra, rispondendo a un brief con una struttura audace e innovativa, che ha portato il suo caratteristico senso della luce e della vita sui prati di
Kensington Gardens.
Serpentine Pavilion, Londra (2017)
Le sue opere appaiono come una sorta di patrimonio culturale contemporaneo. La grande idea è quella di erigere edifici la cui qualità ed estetica non siano mai inferiori al livello proposto in luoghi e paesi con una forza finanziaria di gran lunga maggiore. Questo modello è stato adottato sempre più da numerosi professionisti africani di fama mondiale, che, dal momento che lavorano in Africa, chiedono l’uguaglianza con gli standard occidentali. L’architetto Francis Kéré ha operato negli anni secondo questo paradigma vitale.
 
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