Dana Michel Porta In Scena A Roma ‘Mercurial George’

di GRIOT - Pubblicato il 14/09/2017

Ricordatevi questo nome e segnatevelo nell’agenda perchè sabato 16 settembre Dana Michel sarà a Roma per presentare il suo ultimo solo show, Mercurial George.

Canadese di Montréal, Dana Michel non ha alle spalle chissà quale lunga carriera. Prima di conseguire la laurea in Danza contemporanea alla Concordia University a quasi 30 anni, Dana Michel era direttore di marketing, praticava la corsa a livello agonistico e giocava al calcio. Da allora ha realizzato tre lavori, non tantissimi ma il numero perfetto per farla entrare con il suo Yellow Towel nell’olimpo dei Leone d’Argento per l’Innovazione nella Danza alla Biennale di Venezia (giugno 2017.)

A fare da cornice al suo nuovo spettacolo sarà la Pelanda. Qui Michel mostrerà la sua particolare pratica artistica, che può essere definita come un “bricolage post culturale” che scava nell’identità sfruttando coreografia, improvvisazione, frammenti di storia personale, oggetti.
griot mag_ Dana Michel _porta in scena a Roma 'Mercuriali George'In stretto dialogo con il suo precedente spettacolo, Yellow Towel (l’asciugamano giallo che quando era piccola si avvolgeva intorno al capo per somigliare alle sue compagne di scuola bionde,) Dana Michel prosegue l’esplorazione dell’identità contemporanea e la messa in discussione degli stereotipi che pervadono la cultura occidentale, in particolar modo quella americana.

Il suo è un mix performativo nel quale l’atteggiamento giocoso e una cifra stilistica estremamente personale attraversano la danza, il canto, l’utilizzo degli oggetti e dei materiali, costruendo un discorso fatto di situazioni e immagini diverse che dialogano empaticamente con lo spettatore.

Se in Yellow Towel tutto, dal fondale agli oggetti di scena, era di un bianco ossessivo, rotto soltanto dal colore della pelle di Dana stessa e dal giallo dei suoi collant, in Mercurial George è il nero a dominare.
griot mag Dana Michel porta in scena a Roma 'Mercuriali George'Dana Michel si fa carico del proprio collocarsi nel mondo in quanto donna occidentale e persona di colore, provocando i luoghi comuni in cui restano impigliate le identità di chi vive ai margini della società: i poveri, le donne nere, i senza tetto, ecc.

Dana Michel gioca con gli elementi della scena, in una solitudine giocosa: si traveste, indossa parrucche, si sporca con la farina, pronuncia versi incomprensibili, poi canta brani di Aretha Franklin, sposta oggetti. Dana Michel con una fisicità nervosa, a tratti ossessiva e grottesca, abita diverse identità,  trasformandosi continuamente nell’una e poi nell’altra seguente, lasciandone emergere i tratti  stereotipici..

È una bambina, una filosofa senza parole, una creatrice, la preziosa manifestazione di un’ironia molto seria. È con totale fiducia e in uno stato di insolita pace che ricostruisce la cruda e complessa esperienza dell’esistere.

Roma 16 settembre 2017
ore 20.15 | La Pelanda (60′)
Piazza Orazio Giustiniani

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