Cittadinanza Italiana | Forza, Approvate Questa Riforma!

Lunedì notte sono atterrata all’aeroporto di Fiumicino. Sono rimasta bloccata per ore e ore perché c’era una folla enorme di persone che chiedeva al Senato di svegliarsi e di ascoltare gli Italiani senza Cittadinanza. Di andare avanti con la riforma della cittadinanza. Di approvare il DDL 2092, bloccato da più di un anno in Commissione Affari Costituzionali in Senato.
Una riforma che consentirebbe ai figli di stranieri nati e/o cresciuti in Italia di ottenere la cittadinanza per Ius Soli [temperato,] purché le loro famiglie siano regolari e lungo soggiornanti e i bambini abbiano almeno completato un ciclo scolastico.
C’erano anche un sacco di giornalisti. E pure avvocati che offrivano assistenza a una parte di quel milione di Italiani Senza Cittadinanza, bambini nati e/o cresciuti in Italia costretti a “tornare” al loro paese perché i genitori “non ce l’hanno fatta a restare regolari.” Insomma, ampio appoggio della società civile italiana, come i manifestanti che negli scorsi giorni hanno “occupato” l’aereoporto JFK di New York, e altri aereoporti, per protestare contro le nuove politiche di Tump.

E poi sono andata su Facebook e ho visto migliaia di condivisioni di amici, di amici di amici, che “urlavano” all’ingiustizia e invitavano tutti a manifestare contro questo “blocco” della riforma.
Qualche giorno fa invece una pulce mi ha confessato che Paolo Sorrentino e Monica Bellucci saranno presenti ai prossimi Oscar e in quell’occasione ricorderanno, dagli Stati Uniti, al governo italiano, l’obbligo di continuare con la riforma della cittadinanza “perché l’Italia non può considerarsi un paese democratico senza che prima riconosca i suoi figli legittimi, figli di stranieri, nati e/o cresciuti in Italia.” Un po’ come l’intervento di Meryl Streep ai Golden Globe per capirci.
“L’Italia è ancorata ai propri valori. Società aperta, identità plurale, nessuna discriminazione. Sono i pilastri dell’Europa,” ha scritto il premier Gentiloni dal suo profilo twitter in risposta al blocco di 120 giorni imposto da Tump ai cittadini stranieri – detentori di Green Card – provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana [Libia, Iran, Iraq, Sudan, Yemen, Somali] ai profughi e cittadini siriani [questi ultimi a tempo indeterminato.]
L'Italia è ancorata ai propri valori. Società aperta, identità plurale, nessuna discriminazione. Sono i pilastri dell'Europa
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) January 29, 2017
Tutte cazzate. Non è vero. La verità è un’altra. La verità è che in aeroporto non c’era nessuno. Solo noi scesi dall’aereo. Di giornalisti che ne parlano e condivisioni di amici e conoscenti ho visto poco = niente paragonato allo sdegno contro Tump. Agli Oscar, né Sorrentino, né la Bellucci saranno presenti per fare quel discorso, e Gentiloni e PD bella difficilmente procederanno con l’approvazione della riforma della cittadinanza.
Non per colpa degli emendamenti della Lega. No, per paura di perdere consensi in vista delle prossime elezioni, come ha sottolineato in conferenza stampa in Senato Filippo Maraglia, vice presidente Arci. Di fatto questa maggioranza è disposta a mettere in secondo piano quel milione di vite la cui vita dipende proprio dall’immobilismo della politica, ma anche dei media.
Dovrebbero veramente dire qualcosa e fare qualcosa da PD con questa riforma, proprio come il governatore di NY Andrew Cuomo ha fatto lo scorso 20 novembre parlando di Tump e di deportazione di immigrati, “Se veramente si vorranno deportare gli immigrati, direi ‘Cominciate da me!’ Perchè sono il figlio di Mario Cuomo, a sua volta figlio di Andrea Cuomo, che erano immigrati italiani poveri, venuti in questo paese senza un lavoro, senza soldi, senza risorse e solo per quello che l’America prometteva. E se vogliono deportare gli immigrati, chi di noi è al sicuro? Chi di noi resterà? Perchè siamo tutti immigrati.”
Il problema è che qui si rischia che il PD assomigli più a Tump se non procede con l’approvazione di questa legge, permettendosi il lussuoso rischio che alcuni bambini “vengano deportati nei loro paesi.”
Alla conferenza stampa di ieri in Senato, le organizzazioni della campagna ‘L’Italia sono Anch’io’ e, in particolar modo, il gli Italiani senza Cittadinanza, sono tornati a fare pressing, a sottolineare che non si può più rimandare e che il PD deve mantenere la promessa fatta, perché “i sondaggi rivelano che il 73% degli Italiani [sondaggio realizzato lo scorso anno da Demos/Osservatorio di Pavia] vuole che i figli di cittadini stranieri siano italiani anche sulla carta,” ha detto Paula Baudet Vivanco, portavoce degli Italiani Senza Cittadinanza, che la scorsa settimana era a La Repubblica insieme ad altri componenti del movimento per rafforzare il messaggio.
Luigi Manconi, Presidente della Commissione Affari Costituzionali, del PD, ha ammesso quanto l’inerzia del suo partito sia un atto di autolesionismo che provocherà danni a tutta la società italiana, a quegli italiani non cittadini le cui vite sono regolate da una legge anacronistica, approvata nel 1992, che continua ad essere in vigore in un’Italia che da allora è cambiata. Perchè è cambiata, siamo tutti d’accordo, vero?
Rinvii e rinvii. Si tratta di volontà politica. Punto. E Loredana De Petris, senatrice di Sinistra Italiana, lo dice chiaramente che non sono gli oltre 7.000 emendamenti che presenta la Lega a bloccare l’approvazione della riforma, ma è la mancanza di volontà politica il vero ostacolo.
Insomma, continui rinvii. Intano gli anni passano e le occasioni pure. Fatima Edith Maiga, del movimento Italiani Senza Cittadinanza, ha raccontato la sua storia. “Ho 25 anni, sono arrivata qui in Italia dalla Costa d’Avorio quando ne avevo 9, per ricongiungimento famigliare. Sono italiana, di Reggio Emilia. Ho una laurea, ne sto prendendo un’altra ma non so se potrò andare a studiare all’estero e avere una borsa di studio perchè non ho la cittadinanza.”
La cosa buffa è che intanto la sua amica Letizia, valdostana-calabrese, che sta facendo un master a Barcellona, le racconta degli argentini e brasiliani che incontra nella città spagnola, persone che hanno la doppia cittadinanza, quella italiana ottenuta per via dei loro nonni o bisnonni o bis-bisnonni, a cui magari è giustamente (?) concesso di votare, e si chiede perchè loro siano italiani e lei, Fatima, ancora no.
Paula Baudet Vivanco, di origini cilene, temperamento combattivo, è arrivata qui in Italia quando aveva 7 anni. Oggi ne ha 40 ma è come se continuasse ad averne 7, il numero di anni da quando è diventata Italiana per legge. E anche lei racconta la sua esperienza, l’aver vissuto sulla pelle quel senso di inferiorità rispetto ai compagni di classe, il dover andare a fare file interminabili per rinnovare il permesso di soggiorno, il rischio di essere espulsi perchè i gentitori magari non ce la fanno e loro senza carta sono di fatto “Immigrati” in casa.
E per questo esorta la politica ad uscire fuori dai palazzi, ad andarsi a fare una passeggiata per le città italiane, a vedere chi sono i bambini – 800.000 – che stanno sacrificando. A non mentire più. E rimarca che loro saranno sempre pronti a scendere in piazza.
E infatti dalla prossima settimana, fino alla fine del mese, tutti i martedì, L’Italia Sono Anch’io e gli Italiani Senza Cittadinanza si raduneranno in piazza, al Pantheon, per ricordare alla politica che non vogliono essere più fantasmi, e il 28 febbraio ci sarà una manifetazione nazionale.
Ora, agli italiani che non hanno ottenuto ancora la cittadinanza [e anche a quelli che l’hanno ottenuta] dico una cosa: Muovete le chiappe! È vero, l’essere un po’ pigri e aspettare che le cose si risolvano da sé è una caratteristica degli italiani. Solo per questa tipicità la politica dovrebbe riconoscervi ad occhi chiusi la cittadinanza italiana. Ma siccome non succederà, siccome i vostri [e nostri] interessi ve li dovete curare da soli, in gruppo, scendendo in piazza, sperando che anche gli italiani Ius Sanguinis saranno al nostro fianco, ricordatevi che a fine mese ci sarà una manifestazione nazionale, a Roma.
Potrete far vedere alla politica che non siete fantasmi, ma che esistete. E che devono ascoltarci. Noi di GRIOT ci saremo. E in queste settimane vi terremo aggiornati. Per tutto il mese di febbraio. Ogni martedì. Fino alla manifestazione.t
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Immagine di copertina | Giuseppe Marsoner via Più Culture
Ultimo aggiornamento | Mercoledì 1.02.2017, 08:25
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