BLMIF | La Moda Italiana Diventerà Meno Discriminatoria E Più Inclusiva?

di GRIOT - Pubblicato il 12/09/2020

I designer Stella Jean, Edward Buchanan di Sansovino 6, e Michelle Francine Ngomo, fondatrice dell’Afro Fashion Week di Milano, hanno lanciato il gruppo Black Lives Matter In Italian Fashion, un’iniziativa culturale che punta a porre fine alla discriminazione razziale nel mondo della moda.

LO SCENARIO

Lo scorso gennaio la stilista haitiana-italiana Stella Jean aveva deciso di boicottare la Settimana della Moda di Milano non presentando come di consueto la sua collezione, ma un video in cui diverse donne evidenziano le microagressioni ricevute nel corso della loro vita sulla loro italianità e diversità. Una scelta, quella della designer, trainata sia dalla denuncia della Ministra dell’Interno Lamorgese sull’incremento dei casi di attacchi razzisti in Italia, sia dalla assoluta assenza di diversità all’interno del roster delle 100 e passa aziende che fanno parte della Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI), essendo Stella Jean l’unico brand fondato da una donna Nera. “La mia unicità in Italia è incomprensibile. In un settore come quello della moda, che si vanta di celebrare il progresso, la creatività e la libertà di espressione, ingiustizia e pregiudizio continuano ad avere un peso evidente nell’industria,” ha dichiarato la stilista in un’intervista corale su Vogue UK.

Edward Buchanan, da sempre molto attivo nel denunciare la mancanza di diversità e inclusione nel mondo della moda, il razzismo sistemico e istituzionale nella società (significativa fu la sua campagna 2017 Resist! We are all Migrants! Wake up For Freedom! ) ha affermato: “Non siamo sul piede di guerra, vogliamo produrre cambiamenti reali nel sistema. Sono nei giochi da più di 25 anni, l’Italia è casa e un posto speciale per me, ma alla fine quello che succede è che le persone postano un quadrato nero su Instagram e supportano gli Stati Uniti, senza guardarsi in casa e capire cosa succede qui. Come si può parlare di diversità guardando all’estero se poi non si ha diversità in casa?”

Secondo Michelle Francine Ngomo “è fondamentale trovare un meccanismo per garantire che Neri e altre persone di colore abbiano un posto all’interno delle organizzazioni e delle aziende che governano la moda, sia per garantire che eventuali errori siano affrontati in modo appropriato, sia per dare indicazioni dall’interno, quando si tratta di costruire un futuro più diversificato ed equo […] Le persone che hanno il potere di cambiare le cose devono dare alle persone di colore l’opportunità di mostrare il loro valore. Quando lo faranno, allontanando l’idea di inclusione semplicemente come una concessione, siamo sicuri che rimpiageranno il non aver saputo cogliere prima l’opportunità di collaborare e creare insieme a dei talenti incredibili.”

Intervistata pochi giorni fa da BBC Mondo, Stella Jean ha raccontato la difficoltà del lavorare in Italia come donna Nera, e parlato del razzismo e della discriminazione che ha subìto dall’industria per aver portato in luce queste questioni. Un approfondimento in cui figurano anche Buchanan, che ha specificato quali passi verranno intrapresi da BLMIF, e la docente di Black Italy alla New York University di Firenze, la sociologa italo-somala Angelica Pesarini, che ha sottolineato, tra i vari punti da tenere in considerazione, la rimozione del colonialismo italiano e dei suoi crimini dai testi scolastici.

CAMERA NAZIONALE DELLA MODA E PERCORSO VERSO DIVERSITÁ E INCLUSIONE

La presa di coscienza della CNMI sulla questione diversità e inclusione è iniziata lo scorso anno. A conclusione del panel in HR & Education, tenutosi a dicembre 2019, indirizzato a tutti i grandi marchi italiani del lusso, ne è uscito il CNMI Inclusion and Diversity Manifesto, un documento di 10 punti in cui sono stilati principi e azioni che dovrebbero garantire uno standard più elevato di inclusione e diversità rispetto allo status quo attuale.

Sulla scia di questa apertura, l’influencer americana fondatrice della piattaforma di moda e lifestyle All The Pretty Birds, Tamu McPhersonda anni in Italiain collabrazione con la CNMI e il suo presidente Carlo Capasa, lo scorso febbraio hanno realizzato un iniziale progetto di mappatura di vari talenti digitali Nerie nonpresenti in Italia, Digital Creatives of Color to Know in Italy, con l’obiettivo di  mostrare ai brand quella classe creativa che esiste, crea, ma che non viene inclusa. Un lavoro culiminato in un cocktail party al Fashion Hub della Camera Della Moda, il Museo Della Permanente.

MILANO FASHION WEEK | IL THINK TANK DEL 22 SETTEMBRE

Il 22 settembre 2020 si terrà per la prima volta nella storia un think tank promosso dal gruppo Black Lives Matter In Italian Fashion e dalla Camera Nazionale della Moda Italiana rivolto alle aziende italiane che in passato hanno realizzato prodotti e campagne razziste. Durante il think tank si punterà a discutere una riforma culturale basata su sei punti chiave, i cui contenuti spazieranno dalla formazione all’appropriazione culturale. Inoltre, 5 italiani con altre origini faranno il loro debutto ufficiale digitale durante la Settimana della Moda, dal 23 al 28 settembre.

Segui GRIOT Italia su Facebook, @griotmagitalia su Instagram Iscriviti alla nostra newsletter
Art & Culture, Music, Photography, Style, Video
GRIOT
+ posts

Condividere. Ispirare. Diffondere cultura. GRIOT è uno spazio nomadico, un botique media e un collettivo che produce, raccoglie e amplifica Arti, Cultura, Musica, Stile dell’Africa, della diaspora e di altre identità, culture e contaminazioni.