Black Movie Summer Festival | Rendez Vous Con Pascal Beugré Tellier E ‘Out Of Body’

Tra una forchettata e l’altra di un crumble ai frutti rossi preparato dalle sue mani di fata, mi trovo finalmente tête à tête con Agua Pascal Beugré Tellier. Ballerino e coreografo (ve l’abbiamo presentato poche settimane fa insieme ad altre due coppie creative) fra pochi giorni Pascal presenterà all’ottava edizione del Black Movie Summer Festival Out of Body, una parte di quello che sarà il suo primo lungometraggio, la cui uscita è prevista nel 2020, dal titolo Les conditions de l’être. L’appuntamento al Festival sarà ogni week-end, durante tutto il mese di Agosto, da Friche, all’88 Rue de Ménilmontant, Parigi.
Ideato da Cynthia Bazakana e Magali Mbianda, le due giovani dal 2010 si impegnano ogni anno ad organizzare proiezioni di cortometraggi e film afrodiscendenti in luoghi bizzari della città (per la prima volta quest’anno pure en plein air) sul tema dell’Impero: da Chaka Zulu ai Black Panther, l’idea è di mettere in luce diversi riferimenti ai re ed alle regine all’interno della storia del cinema.
Agua Pascal Breugré Tellier dopo la proiezione eseguirà una performance di danza per presentare il suo lavoro, accompagnato dalle musiche di Julien Villa.
“Ho iniziato a ballare all’età di 12 anni. Sono nato in Costa d’Avorio ma sono cresciuto in una piccola città vicino a Tours, in Francia,” mi inzia a raccontare Pascal. “Ero un ragazzino molto agitato ed un giorno l’insegnante di educazione fisica decise di farmi provare uno dei corsi di danza per cercare di canalizzare tutte queste mie energie su qualcosa. All’inizio ero molto scettico, mi chiedevo perché mai avessi dovuto solo provare.
Dopo un paio di lezioni mi appassionai così tanto che cominciai a seguire i corsi tre volte alla settimana, tanto che poi fui spedito da un professore di danza contemporanea, di nome Cash, con il quale rimasi per due anni, prima di trasferirmi a Parigi.
Con lui perfezionai la tecnica ed imparai cosa fossero le linee. Mi insegnò tutto quello che alle lezioni della mia professoressa non avrei potuto imparare. Fu con lui che imparai che cosa era il rigore. Finii persino per dare anche alcune lezioni di danza ai ragazzi che abitavano in uno dei quartieri più sensibili della periferia di Tours.

Qualche anno dopo, nel 2003, sognavo Parigi. La sognai così tanto che ci arrivai. Volevo iscrivermi a La Manifacture, una delle migliori scuole della capitale, ma i prezzi erano troppo alti. Un amico che abitava nella Ville Lumière mi parlò così della scuola Espace Lauristen dove sembravano tenere dei corsi gratuiti per le persone che aveva talento.
Scoprì a malincuore che i corsi non erano così gratuiti come sembrava, ma ad ogni modo riuscii ad entrare e passai all’interno quattro anni che mi permisero di arrivare fino nel 2007 sul palco del musical Il Re Leone, anche se attraverso questa esperienza mi resi conto che questo tipo di spettacoli non facevano per me.”

Pascal è determinato, lo si sente dalle sue parole, ma non solo. Il suo sguardo è fisso su di me, mentre mi parla della sua vita in modo totalmente naturale e disinibito.
“Nel 2009 scrissi la mia prima pièce che prendeva il nome di Homogène e trattava il tema del rifiuto omosessuale. Decisi persino di tatuarmi questo titolo, tanto era importante per me. Credo che quando si scrive si parla sempre di qualcosa che abbiamo vissuto. E credo che tutto fosse ispirato a mio padre, alla sua storia, a quello che era e che non è mai riuscito ad accettare di essere. Ci lavorai per sei mesi consecutivi insieme ad un amico breaker e la presentai a teatro per tre volte. La coreografia durava 30 minunti e parla appunto di qualcuno che non si accetta per quello che è. Dieci anni dopo dopo, chi l’avrebbe mai detto che mi sarei ritrovato a dire la mia, ma soprattutto a presentare e scrivere il mio film?!”
Oggi Pascal dopo anni di ricerca e collaborazioni ci presenta finalmente il progetto scritto con Eddy Brière. “Sono un ballerino ma soprattutto sono un interprete. Out of Body parla della sensazione, della trascendenza che si prova quando si balla. Uno stadio in cui si riesce ad allontanarsi totalmente dal proprio corpo per rivedersi in più fasi. Uno stato sia mentale, ma soprattutto fisico. Fino alla fine non si capisce se il protagonista stia sognando o le cose che gli capitano siano successe realmente.
Il film è diviso in quattro capitoli e Out of Body è solo una parte di quello che sarà l’intero progetto. Parlerò anche del rapporto ancestrale, IN e OUT e farò riferimento ad alcuni proverbi africani.
Non mi piace essere classificato sotto determinate categorie e non sopporto il Comunitarismo. Non sopporto nenache la televisione e mi ispiro guardando alcuni movimenti del mondo animale.”
Pascal vi aspetta questo fine settimana al Black Movie Summer. L’accesso è libero ma potete fare una donazione. Tra una proiezione e l’altra saranno disponibili degustazioni di piatti dal continente e pietanze afro caraibiche, con contaminazioni soul food. Inoltre ci saranno vari dibattiti e conferenze. Sotto trovate il programma.

Programma
Wknd#01 |05 – 06 | Rois & Reines d’Afrique et allegorie du Puvoir
Wknd#02 | 2—13 | Ttansmission Héritage
Wknd#03 | 19-20 | Q.U.E.E.R
Wknd#04 | 19-20 | Royauté Urbaine
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Immagine di copertina | Agua Pascal Beugré Tellier (c) Eddy Brière
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Su un aereo a 12.000 m di altitudine o in mare a 40 m di profondità. Mai con i piedi per terra. Costruisco geografie emotive dei luoghi in cui vivo e ho vissuto. Fotografa di professione, curiosa nel tempo libero. Ho imparato a mettere la mia vita dentro una valigia. Mi muovo come una piuma, l'elemento più resistente in natura. Papà italiano e mamma brasiliana hanno dato vita a un'inguaribile pesci.