“Essendo figlio di immigratɜ, sto ancora cercando di capire cosa significhi essere israeliano. La questione dell’identità è stata al centro del ventesimo secolo. Israele è un piccolo paese. Tuttavia, ci vuole più di una vita per comprenderne la complessa narrativa e le diverse anime che lo abitano. I confini tracciati sulla mappa attorno a una tavola rotonda europea divennero presto confini mentali tra comunità, famiglie e individuɜ. In ‘Songs and Borders’, il mio interesse principale sono le persone e la loro specifica identità personale e genealogica”. Michael Getman
Songs and Borders è un progetto di collaborazione internazionale che riunisce artistɜ, comunità e intellettuali di diversa estrazione culturale e religiosa provenienti da Israele, Siria, Libano, Germania e Norvegia. Il focus della ricerca è il corpo umano, letto attraverso un attento processo di esplorazione dell’identità, storiografia, narrazioni e situazioni politiche, osservando come queste siano incorporate ed espresse. La scena chiede allɜ performer di ascoltare, percepire e incarnare narrazioni diverse per sfidare e ridefinire le strutture e i concetti di confini: tra diverse comunità, all’interno delle comunità e quelli mentali. Songs and Borders è uno spazio condiviso denso di storie, rituali, tensioni, ferite e speranze. La performance coinvolge sei voci di donne rappresentanti diverse culture locali, svelando gradualmente gli strati unici e le narrazioni trapiantate ed espresse attraverso il vissuto dei corpi. Il lavoro interdisciplinare combina composizione musicale, coreografia, narrazione, documentazione video e audio con la ricerca etnografica ed etnomusicologica. La composizione musicale di Dániel Péter Biró traccia i suoni degli spazi sacri locali, integrando i membri di un ensemble vocale professionale (The Neue Vocalsolisten) con i membri delle comunità locali.
B-Or-Der + Songs And Borders A Teatro Indagano Libertà E Confine
Il 6 e 7 maggio, al Teatro Biblioteca Quarticciolo, ORBITA presenta un weekend in cui la coreografia si fa strumento per indagare i concetti di libertà e confine.

B-Or-Der
In una poesia di Maya Angelou si legge «Il canto di un uccello è piacevole all’orecchio umano, ma allo stesso tempo è segno della prigionia dell’uccello». In questa immagine, la coreografa Masoumeh Jalalieh ha trovato un intrigante punto di partenza per una nuova performance B-Or Der. Le persone si confrontano costantemente con i confini in ogni possibile accezione della parola (fisici o mentali, esterni o interni…). Ma cosa sono esattamente i confini? Come vengono all’esistenza? In che modo stanno modellando i nostri corpi e le nostre menti? Costruiamo confini per estendere la nostra proprietà e libertà, ma qual è la linea di questi confini? Non limitiamo la libertà altrui allargando i nostri confini? Gran parte dei significati attribuiti ai confini dipende dalla posizione e dal punto di vista di chi li significa.
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