Anaïs | Un Viaggio Cross-culturale Da Nina Simone Al Senegal

di Celine Angbeletchy - Pubblicato il 30/03/2018

Il mondo l’ha conosciuta attraverso il suo meraviglioso pezzo Nina e il 13 marzo ha pubblicato il suo EP di debutto, Before Zero.
Anaïs, cantante e musicista franco-senegalese con base a Londra, è decisamente un’artista molto singolare poiché la sua musica è il variopinto risultato del suo bizzarro percorso artistico e personale che, iniziando dalla sua città natale Tolosa, attraversa continenti e interseca culture, musica, lingue e persone.

Il suo naturale talento musicale era già evidente all’età di cinque anni, quando ha iniziato a studiare violino e canto al conservatorio. In seguito si è spostata a Dublino con sua madre, dove è rimasta per due anni prima di trasferirsi in Senegal con suo padre. Un anno dopo, si è ricongiunta con la madre, che non la attendeva più a Dublino, bensì in California. Fu allora che i suoi sogni e le sue ambizioni musicali hanno cominciato a prendere forma, ci ha raccontato.

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Maison des eclaves, Gorée via facebook/anais

Negli anni successivi ha imparato a scrivere canzoni e, frequentando il dopo-scuola, ha avuto l’opportunità di creare, scrivere e registrare musica originale al di fuori del coro in cui cantava al conservatorio. “Questi programmi mi hanno preparato per quello che avrei studiato alla New York University. Ho deciso da giovanissima che non ci sarebbe stato nessun piano B, sapevo che ci sarebbero volute molta forza e perseveranza, ma non ho mai pensato nemmeno per un secondo di perseguire un’altra carriera.”

Nina è una di quelle canzoni che ti prende lo stomaco al primo ascolto e che canti per giorni senza sosta: un pop soul di qualità che rimanda gli anni ’90 con freschezza e originalità accompagnato da un video visivamente sbalorditivo girato in Senegal insieme fotografo e amico ghanese-britannico, Campbell Addy. La loro amicizia è iniziata quando Anaïs si è trasferita a Londra e ha iniziato a lavorare nel negozio Liberty, al banco dei profumi. I due erano nello stesso gruppo durante il training. “Ci siamo trovati istantaneamente e abbiamo iniziato a prendere la pausa pranzo insieme. Dopo due mesi abbiamo entrambi smesso di lavorare a Liberty per perseguire le nostre carriera a tempo pieno. Poi ci siamo persi di vista per qualche tempo fino a che non l’ho contattato per girare questo video. Sin dall’inizio sapevo che volevo andare in Senegal, quindi il processo è stato molto fluido, abbiamo parlato della paura e dei diversi modi in cui si manifesta, e lui ha buttato giù delle idee intorno a questo concetto, lasciando anche spazio per improvvisare sul momento.”

Infatti Anaïs canta “Nina told me that I’m free” [Nina mi ha detto che sono libera], e ovviamente il riferimento non poteva che essere alla grande Nina Simone, le cui parole “la libertà per me, è non avere paura” hanno avuto un profondo impatto su di lei: “Ho sempre conosciuto e amato la voce di Nina, ma un paio di anni fa ho scoperto la sua storia e le idee per cui lottava e questo che mi ha molto affascinato. Nel periodo in cui l’ho riscoperta ero poco ispirata e d ero delusa da quello che stava succedendo nel mondo e dalla mancanza di una risposta concreta da parte dell’industria musicale. Io volevo essere un’artista come Nina,  disposti a mettere tutto in gioco per cantare e parlare di cose che contano, nonostante le conseguenze o l’impopolarità che ciò può portare. Nina Simone mi ha fatto diventare più audace e onesta quando scrivo canzoni, ma anche come persona e nella mia persona.”

La cantante ha girato il video nel paese di origine della famiglia di suo padre, il Senegal, dove non tornava da otto anni. Anche se ha trascorso poco tempo lì e non parla Wolof, crescere ha accresciuto il suo desiderio di riconnettersi con le sue radici. Infatti adesso utilizza percussioni tradizionali senegalesi in molta della sua musica: “L’incredibile artista Medoune Ndiaye ha suonato sia in Nina che in Set In Stone. Voglio trovare più modi per includere la cultura senegalese nel mio lavoro, ho incontrato molti giovani artisti e imprenditori senegalesi, e penso che faremo delle collaborazioni davvero interessanti”, ha affermato.
griot mag anais nina intervistaAnaïs canta sia in inglese che in francese, creando con la sua voce nuovi luoghi, immaginari e paesaggi sonori che rispecchiano il suo vissuto personale e background artistico. “Voglio che la mia musica rifletta chi sono, quindi cerco dei modi per includere tutti i viaggi, le origini e le culture che fanno parte di me. Per me è importante che le persone che hanno ascoltato il mio EP abbiano scoperto sia le mie origini francesi sia le mie radici senegalesi”, ha spiegato.

Nella malinconica La Mamma, ad esempio, Anaïs racconta la storia di una nonna italiana e della sua famiglia riunita intorno al letto di morte: “Mia madre mi ha sempre detto che mentre ero nel suo grembo, mia bisnonna Fortunee stava morendo e mia madre pianse tanto durante la sua gravidanza, perché stava perdendo la sua migliore amica. Mi sento quasi come se questa canzone fosse stata scritta per lei.”

Per Set in Stone, il nuovo video uscito solo pochi giorni fa, Anaïs ha invece viaggiato fino in Louisiana (USA), dove la clip è stata diretta dal regista Sing J Lee.
Tenete d’occhio questa artista perché sentirete molto parlare di lei, infatti Before Zero precede il suo primo album, ZERO, ma ha rivelato che sta già lavorando su nuova musica.

Immagine di copertina | Foto di Mathieu Bitton

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Sono una persona molto eclettica con un’ossessione per la musica e la sociologia. Nata e cresciuta in Italia, Londra è diventata la mia casa. Qui creo beat, ballo, canto, suono, scrivo, cucino e insegno in una scuola internazionale.