Amy Sherald E Kehinde Wiley Scelti Per Ritrarre Gli Obama

Molti sanno ormai della scelta di Barack Obama di farsi ritrarre dall’artista Kehinde Wiley, il talento “crescente” dell’arte contemporanea. Noto per la sua capacità di raffigurare soggetti afroamericani in pose e contesti che richiamano famose opere del passato, l’artista di Los Angeles avrà l’onore di essere il primo pittore nero a ritrarre un ex presidente americano.
La notizia ha già fatto il giro del mondo. Lo stesso risalto non ha avuto la scelta della moglie Michelle Obama che anche questa volta ha saputo stupire tutti optando per un’artista diversa dal marito. Per lei infatti si attiveranno le mani esperte e il tratto minimal dell’afroamericana Amy Sherald che sarà la prima donna nella storia a ricoprire questo ruolo.
Ma andiamo con ordine. Farsi ritrarre è un passaggio che tutti gli ex presidenti americani fanno, e ovviamente anche le rispettive consorti. Si tratta di un’iniziativa ufficiale che fa parte della procedura e non certo un esercizio di ego personale, ragione per cui alla National Portrait Gallery di Washington sono già pronti e felici di ospitare le opere con i coniugi Obama. Due quadri importanti che andranno a far compagnia ai loro 43 predecessori presidenti e mogli.

Kehinde Wiley vanta una notorietà ormai stabile. Le sue opere sono presenti in molti degli angoli dove si respira arte negli States, e la sua carriera è costellata di collaborazioni importanti con brand come Puma e Givenchy. Ha esposto in vari spazi isituzionali, come il Seattle Art Museum e molti altri, ma è famoso anche per aver ritratto talenti dell’Nba, tra cui Carmelo Anthony, ed esponenti di rilievo della cultura hip hop, come Questlove, Ice T, Swizz Beatz, LL Cool J, e il regista Spike Lee. Dipingere Barak Obama segnerà sicuramente la tappa più importante della sua brillante carriera, confermando la grande stima che la comunità afroamericana, e non solo, nutre nei suoi confronti.
Non ci sono celebrity nel portfolio di Amy Sherald. L’artista di base a Baltimora preferisce ritrarre persone comuni, nere, e sicuramente questa è tra le ragioni che hanno colpito la ex first lady, il mettere al centro del suo lavoro soggetti presenti nella società ma invisibili e poco ritratti.

2. What’s different about Alice is that she haas the most incisive way of telling the true. (2017), by Amy Sherald – via amysherald.com
A proposito di questa investitura, la stessa miss Sherald – cresciuta in parte nel dirty south, in Georgia – ha dichiarato: “Avere la Casa Bianca davanti agli occhi durante l’amministrazione Obama è stato un promemoria costante del fatto che il paese in cui viviamo non sarebbe così grande senza il contributo di persone che hanno un aspetto simile al mio.”
Nata nel 1973 si è avvicinata all’arte supportata dalla madre, ed è stata la prima donna a vincere il prestigioso premio Outwin Boochever Prize nel 2016. In passato ha collaborato con il Tong Xion Art Center a Beijing, in China , South American Biennale a Lima, in Perù, trovando nel mezzo anche il tempo per insegnare arte presso il centro penitenziario di Baltimora. Per lei dipingere è un mezzo per introdurre certe tematiche nel mondo dell’arte, con nuovi interpreti distanti dai soliti background, soggetti capaci di arricchirne l’evoluzione portando storie e prospettive inedite.
Un lavoro che Michelle Obama ha apprezzato molto perché totalmente in linea con lo spirito con cui lei e il marito Barack hanno governato per ben due mandati gli Stati Uniti, con politiche inclusive degne di un paese civile del XXI secolo.
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Immagine di copertina | Madame Noire (2011), di Amy Sherald; Anthony of Padua (2013), di Kehinde Wiley

Gaylor Mangumbu
È impossibile crescere a Roma senza interessarsi all'arte, allora che fai? Studi tutto quello che la mamma crede sia sbagliato per te: Accademia di Belle Arti prima, e Moda e Costume dopo, incastrando nel mezzo la passione per le sneaker, il cinema,la fotografia, la musica e il gelato al gusto di mango.