‘AfricaAfrica’ | Design E Fotografia Contemporanea In Mostra A Milano

Da diversi anni a questa parte l’Africa si sta prepotentemente imponendo nella scena artistica e creativa internazionale, grazie alle opere, ai progetti, alla perseveranza di una moltitudine di discepoli del continente e della diaspora—dalle arti visive, al design, alla musica, all’architettura, alla moda—il cui valore è riconosciuto e ricercato sempre di più.
Rimanendo nell’ambito delle arti visive, sia in Europa che in Africa le fiere e gli eventi d’arte a cui abbiamo partecipato—1:54 Contemporary African Art Fair (Londra, New York, Marrakech), AKAA – Also Known as Africa (Parigi), Africa Now (Parigi, 2017), Art Afrique (Parigi 2017) Making Africa (Atlanta, 2017-2018)—e i festival e le biennali che seguiamo sempre con molto interesse— Addis Foto Fest (Etiopia), Les Recontres de Bamako – la Biennale di Bamako della Fotografia, il Lagos Photo Festival (Nigeria), Dak’Art-la Biennale di Dakar (si terrà dal 3 maggio al 2 giugno 2018, Senegal), per citarne solo una piccola parte—hanno contribuito e stanno contibuendo a rilanciare e controbilanciare un’immagine e una narrazione diverse del continente.

Ma non solo fiere ed eventi tailor made: anche le Biennali e i musei più propriamente e distintamente eurocentrici in qualche modo stanno assumendo un approccio più inclusivo—chi più chi meno—che tende a valorizzare e celebrare questa ondata di contemporaneità, freschezza e originalità artistica che va oltre il sistema arte e abbraccia stili di vita, cultura e società diversi e allo stesso tempo vicini.
In questa lista di appuntamenti e paesi citati c’ è anche l’Italia con la passata mostra del PAC di Milano Africa. Raccontare un Mondo (2017), e il progetto culturale Palazzo Litta Cultura che, nella sua esplorazione del mondo contemporaneo, quest’anno ha deciso di spostare il focus dal Giappone all’Africa con la mostra AfricaAfrica, Exploring the Now of African Design and Photography (15 marzo – 2 aprile 2018).
L’esposizione, curata da Elisa Astori—per la parte design—e da MIA Photo Fair Projects, in collaborazione con Maria Pia Bernardoni—per la parte fotografia—coinvolge 22 artisti che porteranno 40 progetti di design e 55 opere fotografiche.

L’obiettivo della mostra è rompere con gli stereotipi, con l’immaginario obsoleto del continente bisognoso e indifeso, e cerca di offrire un’analisi attuale della società, una visione per il futuro, una presa di coscienza da tenere in considerazione che rappresenta un momento di riflessione e fonte d’ispirazione per tutto il mondo. “Abbiamo scelto designer che rappresentano la grande eterogeneità di quest’estesa e semisconosciuta zona di un mondo a noi molto vicino, come è l’Africa,” dichiara la Astori.
Tra i lavori esposti nella sezione design troviamo i pezzi della duo marito/moglie Birsel&Seck (Turchia, Francia+Martinica+Senegal); gli intrecci del designer afroamericano Stephen Burks, e i manufatti di lamiera e barili di petrolio di Hamed Ouattara (Burkina Faso).


Ci sono poi le interpretazioni di oggetti del quotidiano di Inoussa Dao (Burkina Faso); le lampade realizzate con bottiglie di plastica dal sudafricano Haeth Nash; le insolite sedute e madie realizzate con armi e proiettili del mozambicano Gonçalo Mabunda, e le poetiche reinterpretazioni degli scafi delle imbarcazioni lignee abbandonate di Jean Servais Somian (Costa d’Avorio). Nifemi Marcus Bello (Nigeria) progetta per autocostruzione, e infine troviamo le sculture di Cara Judd +Davide Gramatica (Sudafrica + Italia).

Gli artisti della sezione fotografia esplorano invece il potenziale comunicativo del mezzo fotografico attraverso un linguaggio moderno, che supera i limiti della funzione tradizionale di documento o ritratto.”Gli artisti in mostra ci offrono una visione della contemporaneità, perché rappresentano il fermento, l’energia, la visione e l’estetica della gente del posto e ci raccontano l’Africa di oggi. Ma, soprattutto, con il proprio lavoro affrontano individualmente questioni sociopolitiche contemporanee che non riguardano solo il continente ma hanno una risonanza globale,” dichiara Maria Pia Bernardoni.

Ne sono esempio la fotografa ivoriana Joana Choumali che, nelle sue delicate immagini interamente ricamate a mano, esplora il tema delle migrazioni e dei legami che si spezzano, o che si perdono e costantemente si interrompono in numerosi paesi africani; Siwa Mgoboza e Nobukho Nqaba, entrambi sudafricani, che si interrogano sull’identità in relazione alle influenze sociali e culturali; Maurice Mbikay, congolese, il quale smaschera il fenomeno dell’abbandono di scarti digitali creando capi d’abbigliamento di sinistra eleganza; il sudafricano Andile Buka, con le sue eleganti ricostruzioni in bianco e nero, oppure il keniota Osborne Macharia, con le sue immagini coloratissime e curate in ogni dettaglio.

La mostra prevede anche una serie di incontri di approfondimento sull’attualità e sulla cultura africana. Il primo incontro, AfricaAfrica, Exploring the Now of African design and Photography (15 marzo) si focalizzerà sulla creatività contemporanea in Africa, con la partecipazione di alcuni artisti in mostra: i designer Cara/Davide, Jean Servais Somian, Peter Mabeo, e i fotografi Siwa Mgoboza e Joana Choumali.
AfricaAfrica, Exploring the Now of African Design and Photography (15 marzo- 2 aprile) c/o Palazzo Litta, Corso Magenta 24, Milano. Da giovedì a domenica, dalle 12.00 alle 19.00.
Immagine di copertina | Kabangu, di Osborne Macharia
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