‘137 Avenue Kaniama’ | Il Nuovo Album Di Baloji è Innovazione Sonora Allo Stato Puro

Il cantante belga-congolese Baloji ha fatto uscire un nuovo album, ed è un motivo in più per essere entusiasti perché si tratta di innovazione sonora allo stato puro. L’album di quattordici tracce è stato rilasciato il 23 marzo ed è già un successo di critica. Nel caso ve lo stiate chiedendo, 137 Avenue Kaniama è un indirizzo che esiste realmente.
Parlando con Dazed del titolo del disco, Baloji ha dichiarato: “Sono io che scherzo per qualche stupido motivo. Per il titolo mi sono ispirato al fatto che dopo 25 anni ho riallacciato i rapporti con mia madre. Lei mi ha mandato una lettera e io sono andato a cercarla al suo indirizzo. Non riuscivo a trovarlo e la via sembrava un vicolo cieco, quindi ho chiesto indicazioni. Mi hanno detto, ‘Continua ad andare avanti!’ Questa cosa mi è rimasta impressa nella mente ed è diventata così forte da divenire l’idea alla base del mio album. Così ho camminato per altri 5 minuti in questa strada che diventava sempre più piccola, finché non ho trovato il numero giusto, il 137.”
Ad essere onesti, avevamo già intuito la portata di questo nuovo disco a gennaio, dopo l’uscita del primo singolo, Soleil du Volt. La traccia era accompagnata da visual tratti da Kaniama Show, un cortometraggio satirico che affronta il tema del potere della televisione nel plasmare l’opinione e il sentimento generale nella sfera pubblica. Nel video Baloji e la sua band ballano in quella che sembra una performance televisiva dal vivo, a tarda notte, sfoggiando un look impeccabile: zoot suit anni ‘40 e Gelee, un popolare copricapo da donna dell’Africa centrale e occidentale. I nomi delle canzoni vogliono omaggiare gli abitanti del Lubumbashi, dove Baloji ha trascorso l’infanzia, che hanno sempre trovato modi innovativi per rimanere—letteralmente—“accesi” quando il governo razionava l’elettricità.Tra i veri gioielli del nuovo album c’è Peau de Chagrin / Bleu de Nuit. Uno dei motivi per cui questa canzone è una vera e propria gemma è l’interazione tra la voce di Baloji e Klody Ndongala. In questa sublime collaborazione, Baloji osserva: “Sì, Klody Ndongala! Ha 60 anni, ma canta come un angelo. La sua voce è eccezionale. Cantava con Papa Wemba, un cantante congolese. È stato in Belgio negli ultimi 25 anni e purtroppo a nessuno è mai importato del suo lavoro. Così l’ho invitato a cantare nel mio disco per tre canzoni.”
Chiunque abbia dei genitori che ascoltavano Papa Wemba si renderà conto in un istante perché questo album è così innovativo. Baloji combina i suoni in falsetto singolari della musica congolese con immagini, operando una reinterpretazione sonora che stratifica e anima le tracce in modi nuovi.
Il video della canzone, girato nella piantagione di Post Modern Lusanga, è la presa di coscienza della lama a doppio taglio che è l’amore postmoderno. Giudicate voi in persona.
La mia educazione est-africana ha decisamente influenzato la mia predilezione per un particolare brano dell’album, che considero il mio preferito: traccia numero quattro, Ensemble (Wesh): la fusione tra la voce di Baloji e le sonorità soukous la rende movimentata e ballabile, ma è anche un’ingegnosa reinterpretazione di un suono che molti hanno imparato a conoscere e ad amare.
E se pensate che serva sapere il francese per comprendere i testi di Baloji, questo non è certo un motivo per non ascoltare l’album, in quanto ha molto da offrire a chiunque abbia un’alfabetizzazione musicale basilare.
Anche se diverse, tracce come Ciel D’encre o L’hiver Indien sono entrambe molto orecchiabili e mostrano la versatilità musicale di Baloji. Oltre alla musica fresca e innovativa, 137 Avenue Kaniama ha una ricchezza, ampiezza e profondità di suoni e immagini che danno all’album la sua pertinenza e onestà nei confronti degli attuali conflitti emotivi e socio-politico sia dentro, che al di fuori del proprio sé.
Baloji ha fatto i compiti, dimostrando una ampia comprensione di una vasta gamma di questioni contemporanee che reinterpreta nei suoi testi e nei suoi visual, così come nel processo creativo che ha portato a questo incredibile album.
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Eric Otieno Sumba
Sono uno ricercatore e studioso di decolonialismo. Lavoro sull'intersezione tra giustizia sociale, politica, economia, arte e cultura. Amo leggere, ballare, andare in bicicletta e il capuccino senza zucchero.